La notizia è da verificare. E quindi da prendere con beneficio di inventario. Ma se trovasse conferma, potrebbe aprire un nuovo capitolo sulla possibile cessione del Foggia Calcio 1920.
La MergersCorp M&A International (la società di consulenza di investment banking leader negli Stati Uniti che offre servizi di advisory per fondi di investimento) che solo una settimana aveva battuto in ritirata dopo aver condotto una trattativa protrattasi per circa 6 mesi prima che naufragasse perché, sembrerebbe, sul piatto della bilancia Canonico avrebbe messo solo il proprio 51% e non l’intero asset del club, secondo indiscrezioni che un briciolo di fondatezza avrebbero, starebbe in queste ore tornando alla carica. Anche se sia l’advisor andriese Di Vincenzo che il socio di minoranza Pintus ieri escludevano coinvolgimenti diretti.
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Ora, che in un frangente così delicato possa esserci un patto di riservatezza che richieda massima privacy non è da escludere, e dunque l’eventuale riserbo sarebbe anche giustificato: ma è chiaro che le volontà di Nicola Canonico manifestate nella nota ufficiale di una settimana fa in cui ha rassicurato e sulla debitoria e sul fatto di non aver nulla a pretendere sul finanziamento soci da lui sottoscritto (e che ammonterebbe, secondo l’imprenditore di Palo del Colle, a 4 milioni, ndr), devono aver solleticato l’appetito di possibili nuovi investitori, che non a caso hanno bussato alla porta del Foggia.
O meglio, a quella di Palazzo di Città, dove la sindaca Episcopo proprio in queste ore è alle prese con il mandato esplorativo ricevuto dall’attuale proprietà. Con le consultazioni e le possibili offerte non si dovrebbe andare oltre la giornata di domani, come si è affrettato a precisare l’assessore all’Istruzione, alle Politiche giovanili e allo Sport Di Molfetta. Dovesse poi registrarsi uno slittamento di 24 ore cambierebbe poco. A patto però che si chiuda il cerchio e che si sia nella condizione di scollinare senza contraccolpi la data del 4 giugno, termine ultimo e perentorio per l’iscrizione.
Oltre al possibile ritorno di fiamma della MargersCorp, all’orizzonte si sarebbe rifatto vivo nel frattempo anche Nicola Di Matteo, che una interlocuzione con Canonico aveva avuto nello scorso dicembre non trovando però un punto d’intesa rispetto alla cifra per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza. L’imprenditore originario di Villa Literno, che si era interessato al Foggia anche dopo il fallimento del ‘19 contendendo il club a Roberto Felleca fino all’ultimo, starebbe provando a rientrare nel mondo del calcio e l’ipotesi Foggia lo stuzzicherebbe molto. E’ in cerca però di eventuali partner che lo affianchino, prima di tentare l'ultima accelerata, ma nell’attesa si sarebbe ugualmente fatto avanti per ufficializzare la sua candidatura.
La vera “sgassata”, in realtà, potrebbe essere arrivata nella mattinata di ieri, con la cordata di imprenditori locali che con la loro ultima mossa a sorpresa potrebbero balzare in pole position per l’acquisizione del 100% delle quote societarie. Dopo aver superato qualche resistenza interna dettata dalla complessità dell'operazione, ieri lontano da occhi indiscreti sarebbe stata finalmente formalizzata una proposta di acquisto complessiva, che terrebbe assieme le due anime societarie (Canonico e Pintus).
Top secret i termini dell’offerta che pare però assecondi in toto le richieste del patron barese e che la Sindaca avrebbe recepito alla presenza anche di Di Molfetta e dei rappresentanti legali dell’amministrazione. Proposta che Episcopo sarebbe già pronta adesso a trasferire nelle mani del presidente.
Pare infatti che già nella giornata odierna Canonico sia atteso a Palazzo di Città per essere aggiornato sui dettagli dell’offerta e per avere ulteriori ragguagli sulla consistenza della cordata, che ormai ha rotto gli indugi ed è venuta allo scoperto. Sconfessando così quanti sostenevano che l'imprenditoria locale sarebbe rimasta impassibile di fronte all’sos di Nicola Canonico.
L’opera di mediazione della prima cittadina, che fin dal primo momento si è spesa per individuare una possibile via di uscita alla crisi del Foggia ponendo come condizione il mantenimento della categoria, potrebbe dunque essere premiata, ma adesso il pallino passa nelle mani del patron, che deve dare il suo assenso e non porre eventuali veti alla cessione.
Escluso che possa trattarsi di una “offerta indecente”, come Canonico la liquidò in tutta fretta l’estate scorsa, stavolta si fa sul serio e forse stiamo per assistere all’affondo decisivo. Ci voleva un atto di fede (e di amore) per evitare che la manifestazione di interesse rimanesse solo nel campo delle buone intenzioni e alla fine a prevalere è stato il desiderio della cordata locale di dare un segnale forte di presenza a tutto l’ambiente. Che già stava cominciando a manifestare tutto il suo disappunto davanti alla possibilità che, anziché preservare la categoria, si mirasse a ripartire dai dilettanti con l’incubo di un nuovo fallimento all’orizzonte. E invece a prevalere è stato il buonsenso, per quanto l’investimento iniziale non sia di poco conto per una piazza come Foggia, alle prese con le sue mille emergenze quotidiane.
Zone Transition
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A questo punto, dunque, prendere o lasciare, l’offerta avanzata scade improrogabilmente nella giornata di giovedì, anche perché i tempi sono serratissimi e le incombenze alla quali bisognerà far fronte sono diverse e indifferibili. Poche ore dunque restano a disposizione di Canonico per accettare e chiudere la sua avventura in rossonero o dire ancora una volta no e prendersi tutte le responsabilità del caso. Non c’è molto da temporeggiare: senza altre valide alternative, si rischia per davvero di restare col cerino acceso in mano...