Con la festa per la salvezza in serie D, meritata sotto ogni punto di vista e costruita con sostenibilità nei conti e prospetti giovani davvero interessanti, si è chiusa l’annata sportiva del Manfredonia. Il club di via San Giovanni Bosco ha centrato il proprio obiettivo, nonostante le tante criticità affrontate lungo il percorso stagionale, che ha visto come principali artefici il patron Gianni Rotice, il ds Livio Scuotto e il mister Franco Cinque.
La società ha creduto nel progetto, iscrivendo la squadra in extremis, il dirigente campano ha rivoluzionato l’organico in corso d’opera, il tecnico sipontino ha reso la neopromossa biancoceleste tutta cuore e determinazione.
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PROMOSSI - Tempo di pagelle anche per i protagonisti che sono scesi in campo, con tanti calciatori che hanno meritato voti alti, a molti dei quali va aggiunto l’ulteriore bonus di essere arrivati a torneo iniziato. Partiamo dalla porta dei Delfini, difesa egregiamente da Genny Paduano. Il giovane portiere, classe ’03, è risultato uno dei migliori estremi difensori dell’intero raggruppamento. L’ex Palmese nel corso del campionato è stato determinante in diversi match e per tanti osservatori è cresciuto molto nella difesa degli spazi, regalando alla sua squadra tra gli 8 e i 9 punti. Negli occhi dei supporters sipontini sono vivi ancora i ricordi delle due autentiche prodezze nell’ultima esibizione interna col Casarano, decisiva ai fini della permanenza.
Voti alti anche per la retroguardia di Cinque, con Matteo Fissore a svettare su tutti. Il difensore campano, giunto a novembre in riva al Golfo, ha conferito maggiore solidità al reparto arretrato, unitamente al positivo Francesco Forte, rendendo la retroguardia dei garganici difficile da scardinare e tra le più arcigne del girone.
Ogni progetto ha bisogno del suo faro e nel Manfredonia l’uomo in più e il trascinatore è stato individuato in Mirko Giacobbe: il talentuoso centrocampista ha messo a referto 7 reti e 5 assist. Leader carismatico dal bagaglio tecnico importante, nel corso della sua carriera ha calcato anche i campi della serie B col Portogruaro. La piazza è innamorata delle sue giocate e ne chiede a gran voce la riconferma.
Il simbolo del cambio di marcia nella formazione biancoceleste è stato senza dubbio Paolo Carbonaro, tesserato anch’egli a metà novembre e da subito integrato nel gruppo: promosso a pieni voti per aver sposato la causa e messo a disposizione i suoi gol e le sue caratteristiche di corsa e qualità per i compagni di squadra.
Applausi anche per Gigi Calemme, il folletto napoletano ha deliziato col suo estro e le sue giocate il pubblico del Miramare ed è stato elemento indispensabile nello scacchiere di Cinque.
Menzione anche per il campionato disputato dal classe ’04, Daniel Babaj. L’esterno greco, sempre nel vivo della manovra d’attacco, con i suoi strappi si è rivelato spesso una spina nel fianco degli avversari concludendo la propria stagione con 4 reti all’attivo.
RIMANDATI - Stagione agrodolce, invece, per capitan Dramane Konate, chioccia del pacchetto difensivo. L’ivoriano ha alternato partite impeccabili a momenti di sufficienza ed eccessiva sicurezza, che hanno causato diversi rigori fischiati contro e costati alla squadra punti importanti.
Rimandato alla prossima stagione il voto definitivo, al momento sufficiente, per Umberto De Luca. Il terzino classe ‘04, giunto in prestito dall’Audace Cerignola nella seconda parte del torneo, ha fornito maggiore scelta allo staff tecnico, in un momento del torneo in cui i dauni erano numericamente carenti di profili under.
Da rivedere anche Francesco De Vito, spesso titolare come ’05 ma che complessivamente si è limitato al compitino, senza mai brillare nelle varie apparizioni.
Avrebbe meritato probabilmente qualche maglia da titolare in più Giorgio Viti, terzino di spinta e professionista serio, mai fuori dalle righe. Il poco spazio concesso al difensore di Anagni fa sospendere il giudizio in attesa di ulteriori conferme in campo.
Resta nel limbo tra coloro che son sospesi anche Daniele Balba: uno dei più interessanti ’06 del girone, nella prima parte di stagione si è distinto per maturità e gol meritando la convocazione nella rappresentativa Serie D al Torneo di Viareggio. Da quell’esperienza e per qualche infortunio di troppo nello scorcio finale di campionato il centrocampista ha vissuto una fase di flessione, tipica del percorso di crescita.
Senza infamia e senza lode la stagione anche di Emanuele Amabile e Benito Cicerelli, che si sono alternati nella terra di mezzo. Cosi come Luiz Hernaiz: l’ala iberica ha assicurato, a fasi alterne, vivacità e dribbling al fronte offensivo biancoceleste. Troppo magro, però, il bottino di 2 sole reti per uno del suo talento.
BOCCIATI - Demiro Pozzebon, colpo di mercato dell’estate scorsa e arrivato con gran clamore alla corte di Cinque, nonostante un curriculum di tutto rispetto e una carriera prestigiosa non ha reso secondo le aspettative e ha deluso. La sua esperienza in riva al Golfo è durata pochi mesi, durante i quali il biondo attaccante verrà ricordato solo per il rigore spedito alle stelle, nella vittoriosa trasferta col Gallipoli.
Molto deludente anche il campionato di Ayman Achik, unico tesserato ereditato dalla vecchia gestione, che dopo l’Eccellenza Pugliese giocata e vinta da protagonista non si è confermato agli stessi livelli.
Apporto modesto anche per Luca Orlando, acquisito nel mercato di riparazione per dar manforte alla prima linea ridotta all’osso. La punta trentatreenne non ha praticamente mai inciso nelle partite in cui è andato in campo, con la casella dei gol realizzati che è rimasta immacolata.
Zone Transition
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Da bocciare i contributi resi dai due esterni bassi Yacoub Bamba e Calogero Taormina. Entrambi presenti nella batteria under ma non pronti per il difficile girone H. Rispettivamente classe ’04 e ’05 con numerose presenze nel girone d’andata, i due giocatori sono poi spariti dai radar; il primo scalzato nelle gerarchie, il secondo frenato anche da una fastidiosa pubalgia.