Il quinto significativo incontro del candidato Sindaco Nunzio Angiola, professore presso l'Università degli Studi di Foggia, con la sua città. Si è parlato questo pomeriggio di "Bellezza, cura e decoro", interpellando esperti per proposte e idee che permettano la valorizzazione del territorio.
Una realtà variegata e a tratti fragile, quella foggiana, dove la cronaca si trasforma nel deterrente per eccellenza, spingendo giovani menti (e non solo) a scegliere uno spazio differente in cui mettere radici o investire. A mancare a volte sono le opportunità, per cui obiettivo di questo incontro è stato trasformare il dibattito in fucina di idee al fine di migliorare le aree del capoluogo dauno.
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All'incontro ha partecipato anche Antonio Berardino, urban designer che ha spiegato a l'Attacco lo scopo del suo intervento. "L'arte può darci una mano - afferma -. L'arte è uno strumento, nelle mani giuste, che consente di riprendere la natura o lo spirito del luogo. Identifica una città, è un insieme di interazioni tra persone, ambienti, palazzi, case, vie. Questo può avvenire anche con delle installazioni, per cui potremmo chiamare in campo l'Accademia delle Belle Arti, una realtà di cui poco si parla, ma abbastanza consistente della nostra città".
"All'interno pulula di menti pensanti, che progettano. Il problema principale di una città, quando si espande, è riprenderne l'identità. Alcuni elementi identificativi della città, come Piazza Cavour o la Cattedrale, possiamo riproporli con delle installazioni, che ci permettono di proiettare delle immagini sui palazzi della città. In modo da aumentare quello che è lo spirito di aggregazione, sentirsi parti di una città. Non devono sentirsi abbandonati".
"Mi concentro sulla storia travagliata di Foggia e elementi di decoro urbano, che non si vedono perché siamo abbagliati da altro, come il traffico o le luci. Alcuni palazzi sono molto belli, ma versano in condizioni decadenti e accade anche in via Arpi, una delle vie più importanti di Foggia".
Sottolinea Nunzio Angiola a l'Attacco: "Lavoreremo per rendere più bella e decorosa la nostra città e per farlo sarà necessario uno sforzo in più dal punto di vista della cura. Tra le varie misure che vogliamo attuare c'è quella di portare a termine il nuovo piano regolatore generale, perché più regole chiare vuol dire più democrazia".
"Punteremo sul verde pubblico. Oggi abbiamo 6,3 metri quadri di verde per ogni abitante, arriveremo nel corso di un quinquiennio a 10 metri quadri, che rappresenta la metà della media nazionale. Punteremo sul miglioramento del patrimonio edilizio e infrastrutturale. Questa è una città che ha perso 10 mila abitanti in vent'anni e non c'è l'urgenza di espandere ulteriormente la città".
Zone Transition
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All'incontro hanno preso parte anche Rosaria Stefanini, docente di storia e filosofia e Stefano del Pozzo, architetto.