Ci avevano provato e lo avevano fatto già a giugno scorso. Quella volta, avevano posizionato una serie di nastri colorati all’altezza dei balconi al primo piano, in un tratto di via Campanile. Una coreografia semplice, tuttavia assicurava alla vista un bell’effetto coreografico. A distanza di poco più di un anno, lo hanno fatto di nuovo. Anche meglio. Un tappeto di 70 ombrelli colorati, disposti 5 per fila. A voler usare un eufemismo, si potrebbe dire che non passa inosservato.
I protagonisti sono tre commercianti di Manfredonia. Alessandro Gravinese, Donato Tattilo e suo padre Raffaele.
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Sono tutti titolari di attività ubicate nel tratto di via Campanile compreso tra corso Manfredi e via Maddalena: le acconciature di Raffaele, l’abbigliamento Alessandro Gravinese Store e il B&B Green Blue Home di Donato.
“Avevo in mente da tempo questa iniziativa e l’occasione buona ce l’ha fornita l’edizione estiva del Carnevale di Manfredonia – spiega Donato a l’Attacco -. Ne ho parlato con Alessandro, che ha accettato immediatamente”. L’intenzione originaria era di posizionare le file di ombrelli colorati lungo tutta via Campanile, però “ci avevano fatto rilevare che potevano insorgere problemi per le autorizzazioni”.
I due, ci hanno voluto provare lo stesso e hanno chiesto collaborazione ad altre attività. “Qualcuno si era mostrato scettico, qualcun altro era indeciso. Ammetto che avevo perso un po' la speranza, ma io e Alessandro i siamo guardati e abbiamo deciso di proporre ugualmente l’allestimento, anche se in forma più ridotta”.
In periodi di vacche magre per il commercio, hanno speso alcune centinaia di euro per una propria iniziativa. Propria, ma accessibile a tutti. Senza nemmeno prendere troppo in considerazione i riflessi economici sulle proprie attività. Il signor Raffaele sorride e viene da pensare che sicuramente gli ombrelli non fanno crescere barba o baffi. “È fondamentalmente per la voglia di colorare un pezzo di città”, commenta.
Chiesti e ottenuti i permessi dal Comune, “volevamo partire dall’1 giugno ma abbiamo dovuto attendere” - oltre che quelli orali dei condomini interessati dall’allestimento -, sono passati immediatamente all’azione. Hanno chiamato la ditta Edil Tedesco per allestire la struttura e posizionare gli ombrelli. Infine, si sono fatti ritrarre in una foto dove sorridono soddisfatti.
Pochi giorni dopo l’allestimento coreografico, c’è stato maltempo e il forte vento ha strappato via alcuni ombrelli. “Adesso abbiamo trovato una soluzione che pensiamo sia migliore, per preservarli. Attendiamo che entro la prossima settimana arrivino quelli che abbiamo ordinato e allungheremo la macchia di colore con qualche fila in più”.
Parecchia gente si ferma e scatta foto. “Ci siamo organizzati anche da questo punto di vista – puntualizza Alessandro – con QR Code, social e l’hashtag per Instagram: #viacampanile_71043”.
“Abbiamo visto arrivare anche numerose comitive di turisti stranieri - riprendono quasi all’unisono -, che avevano notato i colori transitando sul lungomare. Sono scesi da due pullman. Sono scesi e sono venuti qui per fotografare”. C’è anche chi è andato a farsi scattare alcune foto del proprio matrimonio.
“La soddisfazione più grande è quando vediamo i bambini che si fermano, guardano verso l’alto, indicano i colori e sorridono felici. Speriamo che i riscontri positivi che abbiamo raccolto in questi primi giorni – termina Donato - possano portare stimoli e motivazioni anche per chi non ci credeva. Così, magari, potremo riproporla con una più ampia partecipazione e aggiungere colori alla città”.
Accomiatandosi, Donato anticipa a l’Attacco che “abbiamo un’altra idea e, autorizzazioni permettendo, vogliamo renderla presto realtà. Posso solo dire che sarà ancora inerente i colori, per cielo e per terra – conclude sorridendo -. Sarà una sorpresa”.
A breve distanza, invece, è già realtà un altro contributo di colori tra le strette vie del centro storico. In questo caso, è un’opera pittorica che ritrae Lucio Dalla. L’ha realizzata Raffaella Fariello, a sua volta coinvolta da Giuseppe Guerra, che è il titolare del Tucson Saloon.
Per lui, è la prima volta. Parte dall’osservazione che l’ospitalità è meglio supportata quando avviene laddove è più saldo il concetto di ‘bene pubblico’.
“Quella parete cascava a pezzi, era un obbrobrio alla vista dei turisti e degli stessi residenti. Non mi sono voluto dare pace fino a quando ci è venuta questa idea. Abbiamo riqualificato e ingentilito un pezzo di città, prima che la parete di fronte alla mia attività”, spiega.
Zone Transition
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“Se ci tieni alla tua città, se ti innamori dei suoi vicoli e delle sue strade, se sei collaborativo e non distruttivo, quelle strade rinasceranno – il commento della decoratrice che si è adoperata in poco tempo -. Profumeranno di azzurro, di futuro e di felicità”.