Le sorelle Filomena e Rossella: “Da 10 anni in attesa di acqua e fogna, ci sentiamo abbandonati”

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“Migliaia di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi’. E beh, questo è il nostro spirito”. La citazione di Luigi Einaudi incorniciata e appesa in direzione è il biglietto da visita di Filomena (Flo per gli amici) e Rossella Ferrandino, titolari di seconda generazione del Villaggio camping Rancho, struttura sull’istmo di Varano a pochi passi da Capoiale. Nel sistema dell’accoglienza turistica dal 1964, le due sorelle hanno preso in mano le redini dell’impresa, che gestiscono con l’aiuto di altri familiari, fortemente voluta dal padre e mosse dallo stesso amore per la propria terra. 

“Ma purtroppo ci sentiamo cittadini messi da parte – esordiscono le imprenditrici raggiunte da l’Attacco nella loro bella struttura immersa nel verde lussureggiante del Gargano -. Nostro padre, come i padri di tutti quelli che fanno recettività oggi, negli anni ’60 ha fatto di tutto per fornire di servizi questo pezzo di promontorio ma duole constatare che ancora oggi nel 2024 qui manca la rete idrica e fognaria, servizi basilari. Senza contare il collegamento ad internet ma forse è pretendere troppo. Naturalmente di queste gravi mancanze i nostri ospiti non se ne accorgono neppure, questo perché nel tempo abbiamo investito importanti somme di denaro per essere al pari di tutte le altre località turistiche. Per fornire di acqua il villaggio abbiamo acquistato un dissalatore che produce 40 mila litri al giorno di acqua dolce e potabile, in funzione 24 ore su 24; due volte al giorno arriva un autospurgo che pulisce gli scarichi delle acque nere”. 

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“Solo per questo la nostra azienda parte con un enorme svantaggio rispetto a tutti gli altri: i costi dell’elettricità, tanto per fare un esempio, sono alle stelle, gli impianti assorbono una enorme quantità d’energia e l’anno scorso, con i rincari e l’inflazione dovuti ai conflitti bellici in corso abbiamo dovuto rateizzare le bollette e chiedere alle banche di sostenerci. Senza contare che questo tipo di infrastrutture implicano una manutenzione puntuale e piuttosto onerosa. E’ un pensiero fisso, la notte andiamo a controllare che tutto funzioni perché se qualcosa si inceppa (e succede, sono macchine), per noi sono guai serissimi, parliamo del bene primario per eccellenza: l’acqua. Tutto a nostre spese. Spese che chi dispone di questi servizi essenziali e basilari certamente non ha. Gli altri aprono e via. Abbiamo provato a istallare una serie di pannelli solari per ridurre i costi dell’energia ma non ci è stato consentito; per la connessione ad internet, che qui non arriva, abbiamo provveduto ad allacciarci a quella satellitare, a nostre spese per poter lavorare con le prenotazioni online e accedere a tutti i servizi web e per consentire ai nostri ospiti di avere connessione, un must di cui ormai nessuno vuole fare più a meno”. 

Il paradosso e la beffa di questa situazione è che l’opera infrastrutturale è stata realizzata una decina di anni fa, manca solo il collaudo per allacciarla alla rete.

“La sensazione è quella di remare proprio contro le istituzioni, controcorrente. Nelle grandi e nelle piccole cose: è aumentata anche la spesa per conservare il mattonato che attraversa il pezzo di vegetazione che porta alla spiaggia, dall’anno scorso, di quattro volte. Parliamo di un passaggio che facilita l’arrivo in spiaggia anche a chi ha difficoltà motorie. Non attrezzano loro, lo fanno fare a noi e ci chiedono anche più soldi per poterlo fare – hanno aggiunto -. Nonostante questi ostacoli, ci apprezzano tutti, apprezzano il mare spettacolare, la spiaggia meravigliosa che, per inciso, puliamo noi, a nostre spese. Il Comune arriva tardi. La gara parte a giugno e i lavori a luglio ma agli ospiti che arrivano prima dobbiamo comunque garantire posti decenti e quindi ci pensiamo noi. Ma non possiamo non farlo, siamo nate in questa terra, cresciute qui con l'amore di nostro padre che ha creato questo luogo, come tanti altri imprenditori, avventurieri tra il sacro e il profano, persone che hanno con coraggio continuato a scrivere questa bella poesia, come si fa ad abbandonare questo luogo che è la nostra identità?”.

Eppure nonostante tutto le Ferrandino credono ancora nel valore delle istituzioni dalle quali però si sentono abbandonate.

“E’ l’educazione che ci ha impartito nostro padre ma non possiamo nascondere che si fa fatica, le amministrazioni non ci stanno aiutando, tutte indistintamente da ormai tanti anni, ma dobbiamo e vogliamo mantenere sempre un’attitudine etica”. 

E mentre le spese aumentano, quest’anno i turisti diminuiscono: “Diciamo che siamo sotto del 20/25% ma il dato riguarda tutto il Gargano, in verità si tratta di normali alti e bassi, le stagioni si alternano, è fisiologico ma nella nostra situazione una annata storta può compromettere tutto, il che significa che dobbiamo gestire i nostri bilanci con estrema oculatezza, bisogna prevedere di coprire le spese a prescindere dai profitti e questo significa ad esempio, rinunciare a nuovi investimenti, a crescere e a far crescere tutto il territorio. Mentre là fuori la concorrenza è spietata, oggi ci preoccupa persino l’Albania che fino a 30 anni fa non aveva le infrastrutture primarie, evidentemente i governanti hanno lavorato bene, cosa che qui non è accaduta, dove non c’è neppure il piano spiagge”.

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La leva che consente alle imprenditrici di andare avanti sono le gratificazioni: “Quelle che arrivano dai nostri clienti, molti dei quali ci sono fedeli da oltre 40 anni, apprezzano la nostra cura per la natura, gli spazi dedicati a bambini ed animali, l’animazione che offriamo, la pace, l’inclusione per le persone diversamente abili e naturalmente la meraviglia del Gargano, del lago, del mare più pulito d’Italia, dell’ex idroscalo e di tutto quello che questo territorio offre. Noi continuiamo a mettercela tutta, ad intercettare la tipologia di turista che sta riscoprendo la tenda, anche se corredata di tutte le comodità, a implementare la nostra offerta e migliorare la struttura ma abbiamo bisogno che le istituzioni siano al nostro fianco, che rispettino noi, le persone che ci onorano di sceglierci e il settore del turismo. E’ il momento di smuovere un po’ le acque. Tutto quello che chiediamo è: fateci lavorare”.

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