L’occupazione abusiva del suolo pubblico è un reato molto in voga a Foggia soprattutto nei periodi estivi quando qualche “furbetto” di turno, con l’arrivo del caldo, decide di propria autonomia – e senza alcuna autorizzazione – di prendersi una “boccata d’aria” appropriandosi indebitamente degli spazi circostanti per allestire tavoli, sedie e coperture ed ampliare così il bacino di utenza per le proprie attività.
Eppure, nonostante precise leggi in merito, Foggia è piena di casi simili, inutile girarci intorno. Strade, piazze e pubbliche vie servono per la circolazione di veicoli e persone. Ergo, rispettando la segnaletica e le norme del Codice della strada (ai più sconosciute), tutti possono transitare sul suolo pubblico.
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Questa libertà, però, non va confusa con l’arbitrio: occupare abusivamente un’area pubblica è una condotta molto grave, probabilmente non meno seria dell’occupazione di una proprietà privata. E, infatti, a differenza di quest’ultima ipotesi, l’occupazione del suolo pubblico non solo può costituire reato ma può essere sanzionata anche per violazione del Codice della strada. Eppure nonostante questo corposo preambolo, in pochi rispettano le regole e spesso lo sforzo profuso dagli organi competenti al controllo e al rispetto delle norme non basta. Specialmente se quelli stessi controllori fossero i primi a non farle rispettare.
A tal proposito fa discutere non poco la lettera giunta alla redazione de l’Attacco da parte di un vigile – che resta ovviamente nell’anonimato - che ha denunciato la disastrosa situazione foggiana – sempre qualora fosse verificata – che vedrebbe da un lato imprenditori menefreghisti della res publica e dall’altro vigili “permissivi”.
“Ogni giorno riceviamo esposti, segnalazioni e denunce circa l'occupazione del suolo pubblico in svariati punti della città ad opera di commercianti del posto – scrive – ma nonostante i cittadini segnalino, spesso esponendosi a ritorsioni e a tutte le problematiche che pongono in essere gli esposti, gli organi di polizia fanno ben poco.
Ci sono tantissimi casi alla nostra attenzione, ma la dinamica è sempre la stessa: dopo le segnalazioni, veniamo inviati ad effettuare controlli, in molti casi si chiude un occhio, in altri si realizza un “verbalino” che ridotto e pagato subito è di circa 120 euro (importo dovuto però, al regolamento in vigore, ndr). Successivamente non avviene più nulla. Non seguono ulteriori controlli, non seguono denunce, non si esegue la verifica del ripristino dei luoghi. Nulla di nulla. Segnalo questa situazione perché come dipendente pubblico temo di subire rappresaglie dai superiori se dovessi procedere e fare il mio dovere.
Vorrei che la Procura ponesse attenzione al problema e che i commissari, più volte sollecitati dal fenomeno, facessero i dovuti accertamenti e prendessero provvedimenti nei confronti dei colleghi che rendono vergogna all'intero Corpo di Polizia. Quello che sostengo è riscontrabile dalle carte – continua- riceviamo esposti su esposti, decine a settimana.
Quegli esposti spesso vengono lasciati cadere. In molti casi manca l'autorizzazione e l'occupazione è spesso trasformata in invasione del suolo pubblico. Insomma – continua nello scritto - tutti i commercianti di Foggia sanno bene che possono agire indisturbati e incolumi. Ci sono gli esposti dei residenti che cristallizzano il problema. Gli abusivi impediscono l’accesso ai portoni e, in molti casi, alle rampe per disabili creando situazioni di evidente disagio ai residenti. Su suoli che per loro natura non possono essere occupati perché a ridosso di abitazioni”. Sul banco degli imputati anche i tre commissari.
“Il tutto avviene nel silenzio dei commissari, del comandante e spesso anche nel silenzio della Prefettura che spesso gira gli esposti a noi, senza curarsi dell'esito. In sostanza si eseguono solo provvedimenti di facciata, ma il problema non lo si risolve mai. Il Comune dovrebbe e potrebbe ritirare le licenze dei commercianti abusivi, ma ciò non avviene. Gli strumenti ci sono, ma non sono utilizzati forse per lassismo, sciatteria o spesso connivenza”.
Da precisare che il quadro descritto dal denunciante sarebbe gravissimo qualora venisse accertato.
Zone Transition
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Per diritto di replica è stato contattato più volte, venerdì mattina e pomeriggio, ma senza esito, l’attuale comandante del Corpo Romeo Delle Noci. Il quotidiano l’Attacco, da sempre al fianco e sostenitore dell’operato delle forze dell’ordine, è aperto a qualsivoglia smentita.