In un articolo pubblicato sul numero 38 di Vanity Fair, in edicola fino al 20 settembre prossimo, viene fatto un excursus sul “voto visto da Foggia”, definita dal giornalista Riccardo Romani “la città invisibile”.
Foggia – si legge nel pezzo – detiene il sinistro primato di città con la qualità della vita peggiore d’Italia. È anche la terza provincia del Paese in cui si vota di meno (sotto al 42 per cento).
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Tra gli interlocutori di Vanity Faur c’è anche il nostro Mauro Pitullo: “Il problema non è solo chi non vota più. Il problema sono pure quelli che votano”.
Il giornalista Romani, poi, fa una disamina sugli omicidi. “Da inizio anno fanno dieci ammazzamenti in stile narcos messicani. E il 25 settembre la gente dovrebbe preoccuparsi di andare a votare”, scrive.
E’ il turno, poi, di Ludovico Vaccaro, il Procuratore capo del Tribunale di Foggia, città in cui è nato. “È assodato che la Quarta Mafia foggiana sia stata ampiamente sottovalutata nel passato. Siamo di fronte a ritardi e arretratezze culturali che richiederanno anni per essere risolti. La povertà culturale è il problema principale. Esiste una rozzezza di fondo che suggerisce alle persone di risolvere ogni disputa con la violenza”, racconta al giornalista.
Romani, poi, riporta le testimonianze di giovani, imprenditori e cittadini che hanno costruito qualcosa in Capitanata, non parla infatti solo della città capoluogo.
Zone Transition
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Infine si sofferma sul Gino Lisa. “A proposito di promesse – scrive –, un candidato di punta si è appena preso il merito della riapertura dell’aeroporto di Foggia, annunciata per il 30 settembre col volo Foggia-Milano. Sarebbe soltanto la quinta inaugurazione dal novembre del 2011, tutte curiosamente proclamate a pochi giorni da una tornata elettorale e poi smentite dai fatti. Se davvero stavolta l’aereo decolla, a chi si trovasse a bordo dovrà sembrare tipo di partire per un viaggio sulla luna”, conclude.