Ben 29 anni dalla morte di Francesco Marcone, ex direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia assassinato nel portone di casa il 31 marzo ‘95 (per aver denunciato un giro di corruzione nella pubblica amministrazione) e simbolo di rigore morale, rettitudine professionale e coraggio, motivazioni alla base della medaglia d’oro al merito civile conferitagli nel 2005.
29 anni senza ancora piena luce su movente, mandanti ed esecutore di quell’efferato omicidio. Come ogni fine marzo anche questa mattina si è tenuta – alla presenza dei figli Daniela e Paolo Marcone; del vescovo Ferretti; di autorità istituzionali tra cui Dia, Procura della Repubblica, Prefettura e Comune di Foggia; dei vertici territoriali nonché dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate; insieme a una delegazione di Libera – la cerimonia in ricordo di Marcone con la consueta deposizione della corona di fiori presso la stele in via Nadi dedicata all’ex direttore dell’Ufficio del Registro e alle vittime di mafia.
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Seguita dall’incontro “Tra memoria, verità e impegno” con gli alunni del Notarangelo-Rosati, in cui i temi della giustizia e della legalità, ricordando l’esempio di Marcone, sono stati affrontati anche attraverso i contributi del direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Michele Andriola; dell’assessore comunale alla Legalità, Giulio De Santis; della referente provinciale di Libera, Federica Bianchi.