Proseguono le turbolenze all’interno di Ataf, che vedono contrapposti diversi lavoratori alla società. Di recente, alcuni dipendenti hanno denunciato al quotidiano l’Attacco delle inadempienze contrattuali nei loro confronti da parte dell’azienda. I dipendenti hanno fornito a l’Attacco le due lettere prodotte sulla questione dai sindacati Cgil e Cisl. “Con la presente, si desidera richiamare la vostra attenzione su alcune criticità che persistono da tempo, riguardante un gruppo di lavoratori appartenenti alla categoria ex-part time che nonostante reiterate sollecitazioni non hanno trovato ancora risoluzione”, scrive la Cgil. “Il CCNL prevede per i lavoratori part-time due fasce orarie, la prima che va da inizio servizio alle ore 14:00 e la seconda dalle ore 14:00 a fine servizio, in modo tale da permettere eventualmente a questi lavoratori un’ulteriore attività lavorativa che gli possa garantire di raggiungere le 39 ore settimanali di lavoro”, spiega il sindacato. “Tale misura, a nostro avviso, oltre a consentire ai lavoratori di arrotondare il proprio stipendio, contribuirebbe a migliorare il servizio offerto ai cittadini”, sottolinea. “Purtroppo, nonostante le numerose richieste avanzate, anche attraverso questa sigla sindacale, l’azienda non ha ancora provveduto ad attivare la rotazione su due turni”, afferma.
“Si evidenzia, inoltre, la perdita di change da parametro in base all’articolo 7 comma L del CCNL del 2000, in violazione delle modifiche apportate nel 2004”, specifica. “Queste modifiche, considerando lo splafonamento di orario lavorativo annuo dovuto a lavoro straordinario, avrebbero dovuto consentire l’acquisizione parametrale già nel 2011”, rimarca. “Infine, si lamenta la mancata corresponsione dell’assegno perequativo dalla data di assunzione fino all’anno 2020, quando è avvenuto il passaggio di parametro”, prosegue. “Alla luce di quanto sopra esposto, e considerando la prolungata mancanza di risposte concrete da parte dell’azienda, i lavoratori ex-part time, supportati dai sindacati, chiedono un incontro urgente con la proprietà”, chiosa. “L’obiettivo di questo incontro è quello di trovare una soluzione definitiva alle criticità evidenziate e riconoscere il giusto compenso, sia materiale che morale, a questa categoria di lavoratori ingiustamente penalizzata”, conclude la Cgil.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
“Si richiama integralmente la precedente del 26 gennaio 2024, in oggetto - rimasta inevasa - per confermare quanto rappresentato alla scrivente organizzazione sindacale da alcuni lavoratori di codesta società circa la dinamica con la quale si è perfezionata la trasformazione dei precedenti contratti di lavoro a tempo parziale indeterminato di 20 ore del 15 luglio 2009, ovvero circa l’istanza non prodotta dai lavoratori”, scrive invece la Cisl. “Nel merito, si ribadisce che il danno alla carriera lavorativa del personale interessato, oltre alla mancata tempestiva trasformazione a full-time, vi è un danno anche sull’acquisizione del parametro contrattuale con relative perdite economiche, non può ascriversi alla responsabilità – ovvero all’inerzia - dei lavoratori interessati che all’epoca non furono debitamente informati e rappresentati”, sottolinea il sindacato.
Zone Transition
Zone Transition
“Difatti, l’omessa-puntuale istanza di trasformazione a tempo pieno dei rapporti di lavoro, dunque le corrispondenti differenze retributive previdenziali maturate per il periodo di tardiva trasformazione, non possono addebitarsi a questa organizzazione sindacale, intervenuta in seconda istanza, con precedente nota in oggetto”, specifica. “Ciò posto, i rappresentati lavoratori confermano la propria disponibilità a conciliare la fattispecie in argomento, con riconoscimento dell’indennizzo economico, oltre che del parametro contrattuale spettante, come riconosciuto ad altri lavoratori all’atto delle recenti-medesime conciliazioni, così scongiurando qualsivoglia ipotesi di trattamento discriminatorio”, conclude la Cisl. Ad oggi, tuttavia, stando alle comunicazioni riportate a l’Attacco dai lavoratori dipendenti di Ataf interessati dai suddetti episodi, l’azienda non avrebbe fatto pervenire alcuna risposta alle due sigle sindacali, Cgil e Cisl, che si sono occupate della faccenda.