“Il comune di Foggia attingerà alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per le ciclovie urbane, risultando 6° comune su 45 con la quota più alta di fondi assegnati: circa 6 milioni di euro da spendere entro il 31 dicembre 2023”.
Così Fulvio Guerra, promotore del modello della #città30; Pina Cutolo, presidente Italia Nostra Foggia; Rachele Occhionero, Comitato per i bambini del Comune di Foggia.
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“Si prevede di realizzare 8 km di strade entro il 31 dicembre 2023, con l’obiettivo di arrivare a 15 km entro il 30 giugno 2026; in definitiva, sono 23 chilometri di nuove piste ciclabili in quattro anni. Tuttavia, non è sufficiente realizzare un percorso ciclabile per far pedalare più gente possibile; infatti, è noto che tra il 2008 e il 2015, le infrastrutture riservate a chi pedala nelle città capoluogo italiane sono aumentate del 50 per cento (1.346 km di nuove piste), mentre nello stesso periodo la percentuale di italiani che utilizzano la bici per gli spostamenti è rimasta immutata (bloccata al 3,6 per cento).
“Abbiamo troppe auto in circolazione; le persone utilizzano la bici se le amministrazioni lavorano sulla sicurezza e si impegnano in una capillare ed efficace azione di informazione. Su Foggia, città vocata per la sua morfologia pianeggiante all’uso della bicicletta, non si conoscono dati riguardo all’utenza ciclistica, se è in aumento o meno, per capire se stiamo andando o meno nella direzione giusta. Chi, in questi anni, ha realizzato questo spezzatino di percorsi ciclabili, ce li ha forniti questi dati? Noi crediamo di no; non si ‘misura’ nulla, né prima, né dopo; non si verifica se un intervento è stato fatto bene o fatto male, non c’è un solo dato”.
“Questa tematica viene trattata solo con interventi vaghi e generici, creando confusione ed alimentando i conflitti tra i cittadini che non percepiscono nessun cambiamento, neppure fittizio. Ma i dati sono fondamentali per capire se si cresce o si sottraggono possibilità, soldi pubblici e futuro alle nuove generazioni rispetto alla possibilità di spostarsi in modo sostenibile, in una città a misura di persone”.
“Chi realizza infrastrutture come le piste ciclabili, probabilmente non utilizza la bicicletta, ragion per cui, non avendo una percezione integrata e completa, fa ciclabilità a discapito di altro, ad esempio dei percorsi pedonali, creando diatribe tra due categorie di cittadini: pedoni e ciclisti”.
“Lavoriamo sulla sicurezza della strada, invece di invadere lo spazio dei pedoni. Per avere una città ciclabile, il primo elemento è la sicurezza, si deve costruire un contesto generale amico della bicicletta. Per avere una visione chiara della mobilità a Foggia e altrove, non serve o non è sufficiente una singola misura per portare più persone in bicicletta; è necessario, invece, un insieme d’interventi dai quali emerga una visione complessiva, a partire dalla moderazione del traffico motorizzato, disincentivando l’auto privata, lavorando sulle tariffe della sosta, sull’intermodalità, sul miglioramento del trasporto pubblico, sulle campagne di sensibilizzazione, sulla pubblicizzazione della bicicletta e sulla sicurezza stradale”.
“Va rimarcato che una pubblica amministrazione che non si occupa della comunicazione e della divulgazione degli interventi svolti per favorire forme di mobilità alternative, con questa ‘assenza di attività’ lancia un messaggio negativo ai suoi concittadini, ovvero che le attività svolte sono marginali e di scarsa importanza perché, se fossero state importanti, avrebbero goduto di più ampio risalto”.
“Ma nel 2022 la cittadinanza chiede con forza di dialogare su una possibile mobilità sostenibile per la nostra città; genitori, educatori, amministratori e semplici cittadini avvertono il diritto/dovere di garantire ai posteri un pianeta vivibile”.
Zone Transition
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“Il senso di responsabilità chiama tutti a realizzare azioni comuni che vadano nella direzione green, utilizzando le risorse disponibili con i giusti criteri per consentire alla città una mobilità sempre più ecosostenibile. Lo dobbiamo alla nostra città che ha bisogno di ripartire da una programmazione per il futuro che prenda le mosse dalla tutela dei bambini, del verde, della mobilità, dell'aria pulita e dell'ambiente”.