In mattinata Daria Cascarano, responsabile del dipartimento di legalità, sicurezza e immigrazione di Fratelli d’Italia, ha sporto denuncia formale rispetto a quanto accaduto ieri al concerto del primo maggio di Parco San Felice. La denuncia di Cascarano è per il reato di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni e delle forze armate.
“Ero al concerto del primo maggio con degli amici quando, in un momento di gioia, in cui ero anche contenta per la mia città, perché obiettivamente si trattava di un appuntamento di grande condivisione, pieno di ragazzi e famiglie, prima di esibirsi, il rapper Gennarone ha detto delle frasi orribili, ingiuriose e violente”, ha raccontato Cascarano. “Non solo ha parlato di spettro del fascismo, ma ha rivolto un epiteto di stampo sessista, pesante e brutto, nei confronti della presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni”, ha sottolineato. “Questi cattivi maestri si devono rendere conto dell’incidenza che hanno sui nostri giovani”, ha detto Cascarano.
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“In quell’istante ho avvertito una profonda tristezza, perché quello che poteva essere un appuntamento positivo per tutta la cittadinanza, per i nostri giovani, si è trasformato in un momento di grande e profonda tristezza, pieno di mancanza di rispetto nei confronti delle donne”, ha proseguito. “Il mio disappunto nasce dal fatto che il presentatore non si è dissociato da quello che era stato detto e dal fatto che, poco prima, era salita sul palco la sindaca con tutta la giunta, per cui mi sarei aspettata che immediatamente qualcuno di loro risalisse e si dissociasse da quello che era stato appena detto”, ha spiegato. “Adesso tutti chiedono scusa, ma se le scuse fossero state veramente sentite ci sarebbe stato un gesto immediato in quel preciso momento”, ha chiosato. “In realtà, sono scuse false, poco sentite, fatte giusto perché ormai la situazione è esplosa a livello mediatico”, ha concluso Cascarano.
Zone Transition
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“Spero che questa gente si renda conto dell’impatto che può avere su nostri giovani, perché non si può parlare di pace per la Palestina, per Gaza e per l’Ucraina se prima di tutto non si educano le persone del posto”.