Negli scorsi anni, dal periodo commissariale ai primi mesi dell’amministrazione Episcopo, il Comune di Foggia avrebbe potuto – per legge – fare centinaia di assunzioni. Non lo ha fatto per un errore che appare clamoroso e che è testimoniato in modo lampante da due atti, entrambi recanti la firma di Giuseppe Marchitelli, dirigente al personale, capo di gabinetto della sindaca e amica Marida Episcopo: la delibera di giunta del 29 dicembre 2023 col Programma triennale delle assunzioni 2024-2026; il nuovo Programma, che dovrà essere approvato dalla giunta nei prossimi giorni e che è stato presentato in anteprima su queste colonne già con due approfondimenti. Marchitelli, sette mesi fa, fece assumere una delibera che prevedeva poche assunzioni, non coincidente col piano attuale, che prevede una capacità assunzionale molto più elevata. Eppure l’ente aveva già la possibilità di fare concorsi e potenziare la tecnostruttura, essendo quel piano legato solo alla sostenibilità finanziaria dell’ente e non all’uscita certificata dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Quante assunzioni, detto più concretamente, si sarebbero potute già fare andando ad attenuare la grave carenza di organico che affligge l’ente a fronte di una dotazione che prevederebbe 926 unità? Una criticità che Episcopo e i suoi lamentano quotidianamente, facendone peraltro l’alibi dietro cui tentare di nascondere l’oggettiva incapacità ad oggi di raggiungere un solo obiettivo tra quelli prefissati.
Ma ecco, nel dettaglio, cosa è avvenuto.
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Fino a 2020 gli enti pubblici potevano assumere sulla base del principio del turn over e solo i Comuni più virtuosi potevano sostituire il 100% di coloro che andavano in pensione. Una normativa che asfissiava gli enti, specie quelli con organici sottodimensionati. Nel 2020 la nuova legge ha sbloccato le assunzioni e, per evitare la morte dei Comuni con pochi dipendenti e che non avevano potuto assumere (come Foggia), modificato i parametri. Oggi ciò che conta è la sostenibilità economica. Il legislatore ha dato ai Comuni la possibilità, nel quinquennio 2020-2024, di aumentare progressivamente la spesa che avevano sostenuto nel 2018 per il personale (determinato e indeterminato) fino ad una certa percentuale.
Il Comune di Foggia, che nel 2018 aveva speso 28.587.882,99 euro, poteva incrementarla di altri 4.574.061,28 euro, arrivando a una spesa per il personale pari a 33.161.944,27 euro. Ciò significa che a partire dall’entrata in vigore di quella legge, dunque tra 2021 e oggi, l’ente capoluogo avrebbe potuto non solo fare turn over per rimpiazzare i collocati in quiescenza, ma anche fare ulteriori assunzioni, stimate tra le 150 e le 200 unità. L’errore macroscopico di Marchitelli è evidente dal piano di dicembre 2023, redatto ancora sulla base del vincolo del turn over senza cogliere la novità legislativa che permetteva di sforare.
L’attuale programma triennale è invece corretto, con l’indicazione delle cifre riferite alla spesa del 2018 e all’incremento possibile negli anni fino al 2024.
“Il cosiddetto “valore soglia” per i Comuni della fascia demografica compresa tra 60.000 e 249.999 abitanti, in cui si colloca questo ente, è fissato al 27,6%. Il Comune di Foggia, come già avvenuto nell’anno 2018, si presenta come ente “virtuoso” riportando un valore di 14,80% per effetto del quale potrebbe incrementare la spesa di personale registrata nell'ultimo rendiconto approvato (2022), per assunzioni di personale a tempo indeterminato, in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell'equilibrio di bilancio asseverato dall'organo di revisione”, dice finalmente Marchitelli nel nuovo atto. Insomma, Foggia si è ritrovata tra i Comuni più “virtuosi” d’Italia proprio a causa delle mancate assunzioni. Non c’era alcuna connessione con l’uscita dal piano di riequilibrio finanziario pluriennale, come detto, perché da quella variabile dipende solo il dover comunicare o meno alla Cosfel il programma assunzionale.
E, ancora, il bilancio offriva copertura per le assunzioni: per il personale erano stati previsti 28 milioni di euro. Vuol dire che la previsione di spesa fatta dal dirigente del Servizio finanziario Carlo Dicesare era superiore a quanto è stato poi speso per il personale. Un errore che costa carissimo all’ente e che ha avuto inizio durante la gestione commissariale di Palazzo di città. Il caso è, infine, esploso a gennaio scorso, quando il dirigente del Servizio finanziario ha fatto rilevare quanto fosse sbagliato il piano di dicembre 2023. La differenza con l’attuale previsione è abnorme: in quello l’ente figurava a gennaio 2027 con lo stesso personale di gennaio 2023, pari a 530 unità; nel nuovo programma triennale prossimo ad approvazione si indicano, a gennaio 2027, 746 dipendenti.
Peraltro, il saldo tra i due documenti non è dato solo dai 216 (746-530), perché bisogna necessariamente considerare anche i turn over. Gli addetti ai lavori sono sconcertati di fronte a tale vicenda. “Non c’è stata una seria attenzione su un tema così importante per l’ente e per l’intera città. Sarebbe stata doverosa specie per un’amministrazione chiamata a scrivere un nuovo corso dopo il commissariamento e, prima ancora, dopo gli anni di Landella”, commenta autorevoli beninformati a l’Attacco. Anche i problemi rispetto ai ritardi del PNRR sarebbero stati assai minori se si fosse proceduto con le assunzioni negli scorsi anni.
Zone Transition
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E anche volendo restare al solo esame del 2024, è mai possibile che si debba arrivare a fine luglio per l’approvazione del programma triennale? Le assunzioni avrebbero dovuto essere fatte ad inizio anno, senza ulteriori perdite di tempo.
Da ultimo, nell’inverosimile e malauguratissima ipotesi di una crisi che spinga il legislatore a tornare sui propri passi e chiudere con la normativa oggi vigente, Foggia avrebbe perso in questi anni un’occasione unica. Imperdibile per chiunque, ma non per l’ente di corso Garibaldi. Si attendono ancora reazioni della sindaca Episcopo, che dopo aver scoperto a gennaio che danno è stato fatto alla comunità non ha preso il minimo provvedimento per accertare e sanzionare le responsabilità. Va tutto bene, madama la marchesa.