A distanza di oltre 10 anni dai fatti contestati, questa mattina, davanti ai giudici del Tribunale di Foggia si è tenuta la prima udienza del procedimento ordinario a carico dei fratelli Alessandro e Valentino Aprile di 38 e 33 anni, e del padre Vincenzo Aprile di 60 anni, tutti e tre imputati a piede libero, nonché di Giuseppe Francavilla (45 anni, esponente di primo piano della mafia foggiana, diventato di recente collaboratore di giustizia, imputato a piede libero per questo processo ma detenuto dal 30 novembre 2018 per il blitz da 30 arresti Decimazione contro la mafia del pizzo, per cui Francavilla è stato condannato a 12 anni di carcere per mafia e estorsione, salvo successiva deliberazione della Cassazione presso cui pende il ricorso).
Nel procedimento appena cominciato, invece, Francavilla, insieme gli Aprile, è accusato a vario titolo di estorsione e tentata estorsione aggravati dalla mafiosità nei confronti dell’imprenditore Alessandro Zito per fatti che risalgono al biennio 2012-2014, con le indagini che partirono nel 2017 dopo le denunce dello stesso Zito, successivamente costretto a lasciare il capoluogo dauno per trasferirsi, a tutela di sé e della propria famiglia, in un’altra città. La parte offesa, socio unico della Az ceramiche srl, è presidente della associazione Fai antiracket di Foggia (rifondata a gennaio 2022) e, rappresentato dall’avvocato Fabio Verile (nell’udienza di ieri sostituito per delega orale dal collega Emiliano Prencipe), si è costituito parte civile. Come ha fatto pure la Fai antiracket “Luigi e Aurelio Luciani” per mezzo dell’avvocato Andrea Petito.
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Le costituzioni parte civile sono già avvenute in fase di udienza preliminare tenutasi a Bari dinanzi al gup Alfredo Ferraro, che ha accolto la richiesta della Dda territoriale di rinvio a giudizio degli imputati. Secondo l’accusa, a Zito si tentò di imporre la fornitura di materiale edile; fu costretto a pagare mille euro mascherati da sponsorizzazione e ad assumere una persona. Gli imputati rischiano dai 10 ai 15 anni di carcere, secondo la forbice edittale contemplata dall’articolo 416 bis, previsto per l’associazione di stampo mafioso.
Questa mattina, allora, la fase iniziale del processo ha riguardato la richiesta di prova delle parti. C’era anche l’imputato Francavilla, collegato da località protetta. Su richiesta effettuata dal pm l’esponente di primo piano della Società foggiana sarà ascoltato durante il corso del processo. Come saranno ascoltati pure gli imputati Alessandro, Valentino e Vincenzo Aprile su richiesta delle rispettive difese, che hanno inoltre domandato al presidente del collegio giudicante l’ammissione delle proprie liste testi ed eventuale produzione documentale. Non ci sono, invece, liste testi autonome depositate dalle parti civili, che si sono però riservate di effettuare eventuale produzione documentale legata all’ascolto degli imputati.
Nella prossima udienza, fissata al 27 giugno alle ore 12:00 (confermata anche in questo caso la presenza di Francavilla), la fase istruttoria entrerà nel vivo con l’escussione di alcuni testimoni: verranno ascoltati la parte offesa, Alessandro Zito, e due testi a suo supporto, ovvero Alessandro Volpe e Antonio Palazzo, presenti nella relativa lista depositata dalla Procura e ammessa dal collegio giudicante.
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Secondo quanto emerso dalla prima udienza, inoltre, al momento, relativamente a tale procedimento non si rilevano verbali o dichiarazioni di Francavilla in veste di collaboratore di giustizia (ruolo da egli assunto nell’alveo del processo Game Over).