Si è svolta l’udienza preliminare relativa al caso della morte di Camilla Di Pumpo, giovane avvocatessa foggiana deceduta in un incidente stradale.
Alla guida della sua Fiat Panda – la sera del 26 gennaio 2022 – imboccò, da via Giovanni Urbano, via Matteotti e si scontrò con una Audi A4 con a bordo tre giovani che percorreva via Matteotti. L’impatto fu letale per la giovane professionista deceduta poco dopo per le gravi lesioni al capo.
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Il sostituto procuratore Roberto Galli ha chiesto al giudice dell’udienza preliminare Antonio Sicuranza di mandare sotto processo il conducente della berlina Francesco Pio Cannone, 22 anni, accusato di omicidio stradale e concorso in falsità ideologica; i due amici che erano in sua compagnia, Rocco Pio Curci e Simone Rendine rispettivamente di 20 e 27 anni, entrambi di Carapelle, imputati di favoreggiamento e falsità ideologica; Michele Cannone, 52 anni, padre del conducente dell’Audi, pure imputato di concorso in falsità ideologica per un presunto iniziale tentativo di depistare le indagini, facendo risultare che alla guida della berlina ci fosse Michele Cannone e non il figlio.
Oggi la difesa di Francesco Pio Cannone ha chiesto il rito abbreviato ed è emerso in aula il tentativo della difesa di addossare parte della responsabilità alla vittima, sebbene la stessa consulenza di parte di Cannone ammette che guidava l’auto ad almeno 20 km/h in più rispetto al limite di velocità previsto, dunque ben oltre la velocità che avrebbe dovuto tenere quella notte.
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La difesa della famiglia Di Pumpo non ha rilasciato dichiarazioni ma trapela serenità e ottimismo rispetto alla infondatezza di tali tentativi di negare l’evidenza dei fatti. La ripresa del processo è stata fissata per il prossimo 18 dicembre.