Ancora una volta, e per volere di qualcuno, l’Italia viaggia a due marce distinte e separate e il Mezzogiorno, come sempre, è considerato come la ruota di scorta.
Lo dicono a gran voce dalla Fast (Federazione trasporti dei sindacati autonomi) Confsal di Foggia: gli esponenti del sindacato hanno organizzato una conferenza dopo un’attenta analisi del contratto di programma nazionale di Rfi con il Ministero delle Infrastrutture riferito al quadriennio 2022/26.
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“In questo contesto abbiamo un dato un taglio specifico proprio per constatare come nei singoli programmi sono state calibrate le risorse finanziarie – spiega a l’Attacco Pasquale Cataneo – in alcuni di questi programmi, se applicata la clausola minima del 34 per cento prevista per il Mezzogiorno, escono fuori dei differenziali che vanno molto al di sotto di quella percentuale prevista”.