Raid nei campi in provincia di Foggia con i cinghiali che divorano e distruggono intere colture, aggravando lo scenario di crisi delle aziende agricole strette tra crollo dei raccolti a causa della siccità e il caro energia con l’aumento esponenziale dei costi di produzione.
E’ l’ennesima denuncia di Coldiretti Puglia, dopo le scorribande dei cinghiali nei campi di broccoletti tra Rignano Garganico e San Marco In Lamis, per cui è urgente che si individuino e costruiscano i distretti di gestione e i settori di prelievo, dopo la delibera della Giunta della Regione Puglia che ha approvato il disciplinare per la gestione della “Caccia di Selezione” a cinghiali, cervidi e bovidi in Puglia, fortemente voluto dalla Coldiretti che ha contributo a scriverne le linee guida.
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E che permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente formati.
Zone Transition
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“Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – denuncia Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia – i danni provocati da cinghiali che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati. In provincia di Foggia nel giro di 10 anni sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti”.