Il Sindaco di Lucera Giuseppe Pitta, che ha sempre tenuto fin dall’inizio del suo mandato anche la delega all’Urbanistica, gongola per l’approvazione di giovedì pomeriggio in Consiglio comunale di altri due Piani Urbanistici Esecutivi, proposti da soggetti imprenditoriali che cedono suoli e opere pubbliche all’ente (strade, parcheggi, aree verdi e illuminazione), in cambio della possibilità di realizzare edifici residenziali o destinati ad attività commerciali. Gli ultimi due passati all’unanimità sono rispettivamente il quarto e il quinto della storia della città, tutti “figli” del Pug approvato nel 2016 dall’allora Amministrazione di Antonio Tutolo, e per Pitta è già il quarto, sebbene il primo della sua personale lista sia sub iudice perché oggetto di un ricorso al Tar da parte del gruppo Penny Market. E in effetti il settore della grande distribuzione è fortemente coinvolto anche in quello promosso dalla Mk di Noci, perché prevede la costruzione nei pressi del quartiere Lucera 2, costeggiando buona parte di un lato di Via Foggia, di una struttura in cui sarà impiantato un supermercato Lidl (9.730 metri cubi su una superficie di 1.792 metri quadri), assieme a un’altra su cui ha già messo le mani direttamente McDonald’s, in questo caso di 2.284 metri cubi su circa 500 metri quadri.
Secondo quanto riferito da chi ha seguito e curato il progetto, si parla di un impatto occupazionale rispettivamente di 50 e 25 nuovi lavoratori, per i quali c’è grande attesa e altrettanta competizione. Il resto del programma parla di una superficie totale di 32.059 metri quadri, una volumetria residenziale di 19.235 metri cubi e terziaria di 12.823. Nel dettaglio, sono stati previsti cinque lotti edilizi: uno residenziale di due piani, un altro misto commerciale al piano terra e due residenziali sopra di esso, tre palazzine abitative di cinque piani e poi le due strutture maggiori, per un controvalore di cessione di aree al Comune di quasi 25 mila metri quadri. E siccome il proponente scalpita, è stata già annunciata la richiesta immediata dai permessi a costruire, con tempistiche strettissime, visto che il primo cantiere potrebbe partire dopo Ferragosto e il completamento dell’immobile a carattere ristorativo già prima di Natale.
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Il secondo Pue ha dimensioni e aspettative decisamente ridotte rispetto al primo, è un’operazione praticamente a conduzione familiare dell’Immobiliare Stefania che vuole intervenire in zona 167, di fronte all’hotel Sorriso già di proprietà in Viale Raffaello. Su un’area di oltre 5 mila metri quadri, la famiglia Capobianco ha progettato un solo edificio residenziale di cinque piani, e un altro di tre a carattere terziario e ricettivo, per un totale di circa 8 mila metri cubi.
“Bisogna ringraziare questi investitori – ha detto Pitta nel suo intervento – perché mettono soldi propri dei quali beneficia anche la collettività, grazie alle opere pubbliche che andranno a realizzare, specie in luoghi finora rimasti penalizzati e che quindi saranno riqualificati. C’è un impatto occupazionale importante e anche uno tributario per il Comune, tutte situazioni che favoriscono lo sviluppo e il benessere collettivo. E posso già annunciare che arriveranno altri Pue da approvare, e alla fine del percorso Lucera sarà una città diversa e migliore”.
Zone Transition
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Pitta ha approfittato per vantare la ripresa dei lavori in Viale Castello, per i quali le attese sono di tre mesi, anche se la vera speranza e quella di poter tagliare il nastro durante i giorni delle Feste patronali, grazie al dirottamente della quasi totalità delle compensazioni ambientali di 1,6 milioni di euro concordate con la società Midi Energia che ha costruito un parco eolico di sette torri a sud est dell’agro cittadino, in località San Pietro in Bagno. E poi c’è pure il bubbone del cosiddetto Rondò individuato nel bel mezzo della zona 167 ma impraticabile dal punto di vista automobilistico, perché il cantiere dei due palazzi in costruzione ostruisce ancora tutto. “Contiamo di ripristinare almeno la viabilità nel giro di qualche settimana”.