19 indagati per le presunte tangenti per i concorsi in Aeronautica, Finanza e Arma

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Rischia di espandersi a macchia d’olio l’inchiesta della Procura di Foggia e dei ROS dell’Arma su episodi di presunta corruzione per il superamento di concorsi, non solo nell’Aeronautica Militare. I pm Enrico Infante e Miriam Lapalorcia stanno indagando anche su quanto sarebbe avvenuto rispetto a concorsi per entrare nei Carabinieri e nella Guardia di Finanza. E’ aumentato il numero dei militari e dei pubblici ufficiali coinvolti e altri, verosimilmente, si aggiungeranno all’elenco attuale.

Al momento ci sono 19 indagati, tra cui 6 militari: i due sottoufficiali della base foggiana di Amendola Aldo Caurio, 48enne di Foggia, e Gennaro Sorgente, 55enne nato a Foggia ma residente a San Marco in Lamis; il 25enne foggiano Luigi D’Antuono, maresciallo dell’Aeronautica di stanza a Milano Linate; il 58enne foggiano Antonio Francesco Di Paola, tenente colonnello dell’Aeronautica (passato da Amendola alla base di Iacotenente in Foresta Umbra); il 54enne tenente colonnello Massimo Mastore di stanza nella base dell’Aeronautica di Taranto (barese ma residente a Martina Franca); il 54enne napoletano Arturo Salza, altro sottoufficiale dell’Aeronautica che lavora presso la base di Licola (Napoli).

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I restanti 13 indagati sono privati cittadini che avrebbero pagato somme di denaro per assicurarsi il superamento dei concorsi. Si tratta di tre foggiani, due genitori mattinatesi, tre sanseveresi, un uomo residente a Manfredonia, due uomini di Monte Sant’Angelo (di cui uno residente a Manfredonia), due genitori di Torremaggiore.

Dodici gli episodi ipotizzati dalla Procura, rispetto ai quali oggi verrà conferito l’incarico a un perito per procedere ad accertamento tecnico sui mezzi sequestrati (telefoni cellulari, tablet e computer), in modo da esaminare soprattutto quali contatti vi fossero tra gli indagati, quali tra gli indagati e le persone offese, cosa avveniva rispetto ai concorsi e al presunto pagamento di mazzette. In tutti i casi gli inquirenti suppongono possa esserci stato il concorso con altri pubblici ufficiali al momento non identificati.

Il primo episodio risale a marzo 2022: secondo l’accusa Caurio e Sorgente si sarebbero rivolti a Mastore per far superare le prove a due fratelli di Torremaggiore, entrambi candidati al concorso per VFP4 (volontari in ferma prefissata di 4 anni). Ai genitori sarebbe stata chiesta la somma di 100mila euro: 50mila per ciascun figlio.

A settembre scorso risalirebbe il secondo episodio: in questo caso Caurio e Sorgente, considerati “in grado di influire sulle procedure concorsuali per il reclutamento di nuovo personale”, avrebbero chiesto 30.000 euro a un foggiano, padre di un candidato al concorso per VFP4, facendosi consegnare almeno 15.000 euro per far superare le procedure concorsuali al figlio dell’uomo.

C’è poi il presunto reato collegato al concorso per l’accesso all’Arma dei Carabinieri: a maggio 2022 i due sottoufficiali di Amendola, con persone ancora non identificate, tra cui un pubblico ufficiale detto “il napoletano”, avrebbero chiesto 50mila euro al padre di un ragazzo candidato al concorso per l’arruolamento di 2.938 allievi, facendosene consegnare almeno 30mila.

Sempre a maggio 2022, per gli investigatori, Caurio e Sorgente si sarebbero rivolti a Salza per influenzare le procedure concorsuali di reclutamento, in particolare per la revisione della inidoneità di un sanseverese candidato al reclutamento tramite VFP4, e si sarebbero fatti dare da padre e figlio 15.000 euro, con la promessa di versare l'ulteriore somma di 5.000 euro per far superare le procedure concorsuali.

Rispetto ai due mattinatesi coinvolti, tra maggio e luglio 2022 Caurio e Sorgente avrebbero interpellato Mastore, per aiutare un ragazzo di Mattinata a superare il concorso in Aeronautica (VFP1 e VFP4).

Si sarebbero fatti consegnare dai genitori prima 8.000 euro (per il concorso da VFP1) e poi altri 12.000 euro (per il concorso VFP4). Anche in questo caso le prove furono superate effettivamente. Un ulteriore accordo corruttivo ci sarebbe stato a settembre scorso col genitore manfredoniano di un ragazzo candidato al concorso in Aeronautica da VFP1: i soliti Caurio e Sorgente avrebbero agito con Salza, per la revisione della inidoneità facendosi dare dal padre una somma imprecisata, superiore a 700 euro.

Nello stesso periodo (tra giugno e luglio 2022) i due sottoufficiali di Amendola, con Luigi D'Antuono, sarebbero riusciti ad aiutare un ragazzo foggiano, candidato al concorso per 157 marescialli dell'Aeronautica Militare. La mazzetta in tal caso ammonterebbe a 5.000 euro, consegnata dal padre.

Per il medesimo concorso ci sono più episodi ipotizzati: Caurio e Sorgente, tramite D'Antuono e Salza, avrebbero agito in favore di un candidato di Manfredonia, facendosi dare dal padre 5.000 euro; in un altro caso i due, tramite D'Antuono, si sarebbero fatti dare 5mila euro da un familiare di uno dei candidati.

Più datato (dicembre 2021) l’episodio su cui si indaga rispetto a Caurio e Sorgente per un candidato al concorso da VFP1, per il quale il padre avrebbe pagato ben 130.000 euro e due Rolex per un valore di 12.000 euro. Mentre a febbraio 2022 Caurio e Sorgente si sarebbero rivolti a Di Paola per influire sul concorso cui partecipava il figlio di Sorgente (VFP4 di 2251 per l'anno 2022), accordandosi affinché, “in cambio di denaro o di altre utilità”, si adoperasse per far superare la procedura concorsuale.

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Sul solo Gennaro Sorgente la Procura indaga anche per la presunta minaccia a un uomo: per non fare escludere sua figlia dalle procedure concorsuali del concorso per marescialli presso la Guardia Finanza (per 1175 posti per l'anno 2022-2023), avrebbe dovuto dare 40mila euro. Il sottoufficiale avrebbe compiuto “atti diretti in modo non equivoco a costringere la vittima a pagare una somma di denaro, evento non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà”.

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