Guarda che luna, ennesimo ricorso

Carattere
  • Più Piccolo Piccolo Medio Grande Più Grande
  • Predefinito Helvetica Segoe Georgia Times

Cambiano i prefetti di Foggia ma la sollecitazione che viene rivolta al Sindaco di Manfredonia Gianni Rotice (eletto giusto un anno fa) resta sempre la stessa. Va smantellato il ristorante Guarda che luna della famiglia Romito, situato sulla scogliera della zona Acqua di Cristo. Col predecessore Carmine Esposito c’erano stati momenti di nervosismo e attrito, specie sulla vicenda del ristorante che è di fatto gestito da Michele Antonio Romito, fratello del boss Mario Luciano ucciso nella strage di mafia del 9 agosto 2017 a San Marco in Lamis e considerato dagli inquirenti ancora con un ruolo da protagonista rispetto al clan Romito-Ricucci-Lombardi, specie dopo le indagini della maxi inchiesta della DDA di Bari Omnia Nostra. Da qualche mese e con l’attuale numero uno dell’Ufficio territoriale del Governo Maurizio Valiante pare ci siano meno titubanze da parte dell’amministrazione comunale.

Il focus acceso da anni dalla Prefettura sulla famiglia Romito (che precedentemente portò a interdittive antimafia, anni fa, anche per Francesco Romito per quanto riguarda il lido-ristorante Bagni Bonobo di Siponto e per la sorella di Michele Antonio, Grazia Romito, che era titolare dell’agenzia funebre che ne portava il nome mentre oggi è colei che di fatto gestisce le Onoranze funebri Santa Lucia del foggiano Luigi Rotolo, impresa costituita ad aprile 2022) ha condotto ad uno scontro inusitato con Tribunale della prevenzione di Bari, con clamoroso sfogo mesi fa proprio a Foggia della giudice Giulia Romanazzi contro l’UTG, avvenuto in un convegno in Università proprio sul tema delicatissimo delle informazioni interdittive antimafia e del controllo giudiziario.

Carousel Banner 1

Carousel Banner 1

Mercati di Citta
Mercati di Citta
Mercati di Citta
Mercati di Citta
Mercati di Citta

Carousel Banner 2

Carousel Banner 2

Negli scorsi anni l’invito della Prefettura a smantellare la struttura – reduce dall’interdittiva antimafia del 4 febbraio scorso e da ordini di demolizione – si sono sempre scontrate con la replica, da parte di Palazzo San Domenico, dell’impossibilità di muoversi in tal senso stante le questioni giudiziarie pendenti. Una situazione che continua a ripetersi, anno dopo anno.

L’ultimo capitolo dell’annosa vicenda è legato all’ennesimo ricorso al TAR Puglia con cui la Bar Centrale sas di Francesco Romito (figlio di Michele) ha impugnato, con sospensiva, la nota del 30 settembre scorso con cui il segretario generale del Comune, Maurizio Guadagno, “nell’interpretare il contenuto dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata nel 2009 per la struttura, ha illegittimamente negato tale natura giuridica”, nonché la nota con cui il 10 ottobre scorso il dirigente del Settore urbanistico “ha, per l’effetto, preteso che la stessa società procedesse allo smontaggio stagionale della struttura e trasmettesse entro il 14 ottobre un cronoprogramma delle attività di smontaggio stagionale, preannunciando in mancanza che avrebbe proceduto come per legge”.

Insomma, Palazzo di città ha dovuto costituirsi in giudizio ancora una volta. Il ricorso in 22 pagine al TAR da parte dei Romito porta la firma degli avvocati Pierpaolo Fischetti e Gabriele Bavaro, i quali chiedono l’annullamento, previa adozione di idonea misura cautelare, i due ultimi atti, considerati illegittimi, del segretario generale e del dirigente del Settore urbanistico, nonché di ogni atto connesso.

I due legali spiegano che “la società ricorrente è titolare di una concessione demaniale marittima per la costruzione di una “pedana in legno su struttura metallica” (all’insegna Guarda che luna, adibita a bar, ristorante e pizzeria), che pur amovibile è stata sin dal 2009 sempre mantenuta per l’intero anno, con l’utilizzo dunque anche nei mesi invernali, con autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Manfredonia ad aprile 2009 (a firma dell’ingegner Domenico Curci, all’epoca dirigente dell’Ufficio paesaggistico)” e che “è, inoltre, munita dell’agibilità permanente - “per l’intero anno” - di cui alla nota comunale del 2010 nonché di tutte le ulteriori autorizzazioni anch’esse annuali”. “In effetti, se prima dell’adozione di tale autorizzazione la struttura era stata autorizzata come stagionale, con obbligo di essere smontata il 1° maggio e smontata il 30 settembre di ogni anno, con l’adozione della nota comunale del 9 aprile 2009 tutte le strutture funzionali all’attività balneare, purchè di facile amovibilità, possono essere mantenute per l’intero anno”, sottolineano nel ricorso.

Vi si ricorda che a maggio 2009 la Soprintendenza annullò tale autorizzazione paesaggistica, decreto poi annullato a sua volta dal TAR Bari nel 2012. L’impresa dei Romito afferma poi che essendoci dubbi da parte dello stesso Comune, a novembre 2021 fece istanza di “convocazione di tavolo tecnico volto ad affrontare la problematica relativa alla struttura in merito alla vigenza o meno dell’autorizzazione paesaggistica volta al mantenimento della struttura tutto l’anno, con il coinvolgimento di tutte le autorità competenti ossia gli uffici comunali interessati, i tecnici e i legali dell’istante, la Capitaneria di Porto e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale. Nel frattempo l’impresa, sempre un anno fa, chiese all’ingegner Curci (lo stesso dirigente che aveva nel 2009 rilasciato l’autorizzazione paesaggistica) di interpretare tale provvedimento e la sua natura”. Curci ribadì che il provvedimento del 2009 era stato “rilasciato ai sensi della normativa paesaggistica, qualificato a tutti gli effetti autorizzazione paesaggistica e costituisce atto autonomo e presupposto della concessione edilizia rilasciata o degli altri titoli legittimanti l’intervento edilizio”. Poi la Soprintendenza si è “espressa nel senso di ritenere che l’autorizzazione paesaggistica del 2009 avente ad oggetto “mantenimento per l’intero anno di una struttura costituita da una pedana in legno su struttura metallica di facile amovibilità con bar, laboratorio, pizzeria e ristorante su area demaniale” sia tuttora vigente, pertanto anche la Soprintendenza era dell’avviso che tale autorizzazione fosse stata all’epoca regolarmente rilasciata ai fini del mantenimento della struttura de qua per l’intero anno, riconoscendone dunque la piena validità ed efficacia, confermando anche quanto attestato da Curci  sulla perdurante efficacia all’attualità di tale autorizzazione”, prosegue il ricorso.

La risposta della Soprintendenza arrivò l’1 marzo 2022, “chiara ed inequivocabile verifica e attestazione” secondo i Romito i quali, dieci giorni dopo, presentarono al Comune “istanza per conflitto di competenza e contestuale istanza di accesso agli atti con diffida” per via del fatto che il Comune, in particolare l’Ufficio urbanistico, continuava a ritenere che, invece, non vi fosse alcuna autorizzazione paesaggistica annuale e come la struttura andasse, dunque, smantellata dopo il periodo estivo.

Tant’è che il 28 gennaio 2022 lo stesso Ufficio urbanistico aveva diffidato l’impresa a procedere alla rimozione dell’intera struttura ripristinando lo stato dei luoghi. A luglio scorso a capo dell’UTC arrivò l’ingegner Giuseppe Di Tullo al posto di Curci. La Bar Centrale sas sottolinea nel ricorso al TAR che   il nuovo dirigente dell’Ufficio paesaggistico dapprima, l’11 luglio, disse che “l’Ufficio non poteva che avvallare il parere della Soprintendenza” e poi, il 19 agosto, dopo che l’Ufficio urbanistico aveva “censurato” la nota resa in prima istanza da Di Tullo, precisò che la sua era stata “una mera ed obbligatoria presa d’atto delle conclusioni tratte da un organo superiore (Sovrintendenza)”.

Per i Romito l’Ufficio urbanistico “irragionevolmente ed immotivatamente non ha tenuto affatto in conto quanto affermato in ben quattro distinti provvedimenti dall’Ufficio paesaggistico e dalla Soprintendenza “non solo in assenza di qualsiasi motivazione ma anche insistendo sulla falsa affermazione relativa alla stagionalità dei titoli edilizi”.

Sollecitata dall’impresa, a metà settembre la segretaria generale Giuliana Galantino si pose sulla linea dei Romito e dispose l’accertamento del conflitto di competenza sollevato da Francesco Romito, chiedendo ai dirigenti “affinchè l’azione amministrativa sia orientata e coordinata in maniera conforme a quanto già chiarito dalla Soprintendenza e in conformità a quanto già recepito dal dirigente Di Tullo, preposto al Settore V Lavori pubblici e Autorizzazioni ambientali. L’impresa lamenta che quando a fine settembre arrivò, al posto di Galantino (dimessasi senza motivazioni), il nuovo segretario generale Maurizio Guadagno, “non appena “insediatosi, riteneva invece, senza alcuna logica e valida motivazione, che l’ente, in tutte le sue articolazioni interessate per competenza, debba assolutamente conformarsi ai pronunciamenti amministrativi, da ultimo la sentenza del Consiglio di Stato di giugno 2022, che ha definitivamente risolto la questione ritenendo che l’atto del 2009 altro non era che una proposta di autorizzazione”. Per i Romito Guadagno, “contravvenendo clamorosamente a quanto affermato dalla Soprintendenza e dall’Ufficio paesaggistico in ben quattro distinti provvedimenti, oltre che alla assai motivata nota di Galantino, ha continuato ad affermare l’inesistenza dell’autorizzazione”.

Si è arrivati così alla nota con cui la dirigente dell’Ufficio urbanistico, l’ingegnera Rosa Tedeschi, ha chiesto all’impresa il cronoprogramma delle attività di smontaggio stagionale della struttura. Nel ricorso si stigmatizza duramente l’operato di Guadagno: “Altro che collaborazione, assistenza e coordinamento! Nel negare l’efficacia giuridica dell’autorizzazione paesaggistica del 2009 si è di fatto sostituito al dirigente dell’Ufficio paesaggistico, avocando a sé l’esercizio di un potere invece di specifica competenza di un determinato Ufficio comunale”.

Ma non è tutto, perché per i Romito Guadagno “non aveva più alcun potere siccome già motivatamente e conclusivamente esercitato dalla precedente segretaria generale Galantino”, oltre ad un “evidente vizio di difetto di istruttoria e motivazione”.

Zone Transition

Zone Transition

Di più: per la Bar Centrale sas sarebbe anche stato violato il “principio di non aggravamento del procedimento, visto l’atteggiamento assurdamente persecutorio posto in essere dal segretario comunale nei confronti della società”.  Atti “illegittimi, immotivati e contraddittori”, stigmatizza l’impresa.

Clicca qui per Partecipare ai nostri Questionari Chiudi

Partecipa al Questionario di FORGARGANO

QUESTIONARIO SUL PROGETTO FORGARGANO

Gentili visitatori, aiutateci a migliorare il turismo nel Parco Nazionale del Gargano. Le vostre opinioni sono preziose! Grazie per la vostra partecipazione!

Questionario

Partecipa al Questionario di INNOVALEGUMI

QUESTIONARIO SUL PROGETTO INNOVALEGUMI

Invitiamo tutti i visitatori a partecipare al nostro questionario sul Progetto Innovalegumi, nell'ambito del PSR 2014-2020, Misura 16.2, Focus Area 2a. Il progetto mira a migliorare la coltivazione delle leguminose nelle aziende cerealicole pugliesi attraverso la selezione di varietà ottimali e l'adozione di tecniche innovative. Le vostre risposte ci aiuteranno a comprendere meglio le esigenze del territorio e a sviluppare soluzioni efficaci. Grazie per il vostro contributo!

Questionario

   banner whatsapp canale 700

 

testatina dillo al direttore WEB

 

CONTENUTI SPONSORIZZATI

Migliora la tua esperienza: installa la nostra app ora!

Ottieni accesso immediato alla nostra app installandola sul tuo dispositivo iOS!
È sufficiente toccare il pulsante Share (condividi) in basso allo schermo,
poi selezionare Add to Home Screen (Aggiungi alla schermata Home).
Segui le istruzioni per aggiungere l'icona della nostra app alla schermata Home per un accesso rapido e facile.
Goditi una navigazione senza interruzioni e rimani connesso ovunque tu vada!

× Installa l'app Web
Mobile Phone
Offline: nessuna connessione Internet
Offline: nessuna connessione Internet