“L'incontro” con la sorella del boss Capriati e altre donne di Bari Vecchia “da me citato dal palco aveva l'unico scopo di far capire che l’aria” a Bari “era cambiata, che dovevano comportarsi bene, mai per chiedere protezione come qualcuno sostiene in maniera strumentale”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano durante l’audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia.
“L’evento fu un evento come tutti gli altri per imporre il rispetto delle regole anche a chi non aveva capito il significato politico e sociale dell’amministrazione che io guidavo. È evidente che usavo anche la mia storia personale” di magistrato antimafia.
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“Io - ha aggiunto Emiliano - sono andato dalla sorella del boss Capriati per ribadirle con determinazione e serenità che le regole non le facevano più loro a piazza San Pietro ma le facevamo noi. Anche il rilascio degli immobili confiscati fu oggetto di questa conversazione”.
Scontro verbale poi con la presidente della Commissione Chiara Colosimo che ha chiesto conto a Emiliano dei presunti messaggi che il governatore avrebbe inviato all’ex assessore Alfonso Pisicchio invitandolo a dimettersi perché una inchiesta su di lui aveva subito un’accelerazione. Qualche ora dopo i presunti messaggi Whatsapp Pisicchio è stato arrestato dalla guardia di finanza. Colosimo ha chiesto se effettivamente siano stati inviati questi messaggi e da chi avrebbe ricevuto le informazioni sulle indagini e perché non ha denunciato la fuga di notizie.
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Emiliano ha risposto leggendo prima un comunicato stampa trasmesso a ridosso dell’arresto di Pisicchio, poi ha replicato sostenendo che la “domanda è incongrua rispetto all’oggetto dell’audizione”. “Non ho realizzato condotte non trasparenti - ha specificato - sono a disposizione della Procura se dovesse essere necessario un approfondimento”.