E’ finito in carcere ieri mattina il potente dirigente del Policlinico Riuniti di Foggia, Massimo De Santis. Ad inizio ottobre 2022 l’Attacco aveva anticipato la chiusura delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, con lui sono stati sottoposti a misura cautelare (arresti domiciliari) altri tre soggetti: Nicola Stefanelli, Giovanni Amoruso e Marco Labianca. Le indagini relative a tre delle quattro gare “manipolate” hanno una dimensione più casereccia ed è in seno a queste che sarebbe emersa tutta la serie di benefici che avrebbe ottenuto De Santis: lampade, antifurti per le sue abitazioni, viaggi e altre prestazioni nelle sue residenze di Troia, Foggia, Pineto e in Sardegna. Il tutto, secondo gli inquirenti per favorire l’aggiudicazione di gare bandite dal Policlinico, abusando della sua qualità di pubblico ufficiale e dei suoi poteri.
l’Attacco scrisse di lui ad ottobre scorso (già risultava indagato) per ricostruire la rete di familiari e amici che esercitavano la propria professione, direttamente o indirettamente, nell’orbita del Riuniti. Alcuni dei quali avevano rapporti con De Santis già ai tempi del suo incarico alla Asl Foggia. Indiscrezioni riferirono che l’ingegnere era stato in qualche modo neutralizzato nell’Azienda sanitaria, ragion per cui chiese il trasferimento al Riuniti, divenuto definitivo con Dattoli direttore generale, con il quale aveva rapporti professionali assidui, come emerge dalle intercettazioni.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Il ritratto che tracciano di lui gli inquirenti è chiaro: “E’ incline all'illecito. Sin dal suo insediamento De Santis ha imposto il suo ruolo ‘autoritario’ sia con i dipendenti che con le ditte private, così riuscendo a strumentalizzare la funzione pubblica per il perseguimento di un tornaconto personale. Ha una personalità scaltra come si evince dal fatto che - come raccontato dalla sua segretaria - era solito allontanarsi dall'ufficio con i suoi interlocutori lasciando il proprio telefono cellulare ovvero facendo installare nel suo ufficio, in maniera del tutto arbitraria due telecamere collegate ad una applicazione del suo cellulare (per controllare la sua postazione di lavoro, si presume, ndr)”.
Le connotazioni oggettive dei delitti perpetrati denotano “una sua significativa propensione al crimine ed una marcata pericolosità sociale, tale da indurre a ritenere che il comportamento dell'indagato, lungi dall'essere un episodio isolato, sia piuttosto indice di una inclinazione a delinquere, idoneo a comportare una prognosi cautelare sfavorevole di reiterazione di condotte delittuose della stessa specie. Più in particolare, si osserva, che proprio le modalità dei fatti, non occasionali e non estemporanee, anzi ben congegnate e protratte nel tempo, appaiono elemento di particolare”, da qui la richiesta della misura in carcere.
Il Pm sul punto, peraltro, ha rilevato che De Santis, nonostante sapesse di essere indagato in procedimento penale che ha dato luogo a perquisizioni e sequestri nel febbraio 2020, “piuttosto che collaborare con la giustizia ha persistito nelle sue condotte illecite ponendo in essere i delitti”. Non solo, avrebbe chiesto ad alcuni privati, da cui avrebbe ottenuto regalie, di “stare zitti” nell’ipotesi che venissero convocati dalle autorità, come pure è accaduto.
In una occasione avrebbe affermato: “Mi sa che questa volta mi vengono a prendere”.
Come detto, le altre tre gare sotto la lente della magistratura hanno una dimensione più locale ma evidenzierebbero con maggiore chiarezza come, secondo gli inquirenti, avrebbe operato De Santis. “[…] avrebbe costretto il socio di una Snc, operante nel settore della falegnameria, in cambio di 26 affidamenti diretti di lavori concessi nel periodo 2019-2021, ad acquistare beni ed a eseguire lavori in suo favore (tra cui la ristrutturazione di vari mobili, la realizzazione di una scala retrattile, l’acquisto e il montaggio di zanzariere per le sue abitazioni). Significative, al riguardo, le espressioni usate dal dirigente da cui si desumerebbe lo stato di soggezione dell’imprenditore: ‘Il parroco della chiesa qui sono io e ti devi rivolgere solo a me’; ‘O con me o contro di me’”. Il “contro di me” si sarebbe tradotto nella fine delle commesse in ospedale.
Cosa che ad esempio è successa ad un altro imprenditore, la cui ditta è stata destinataria di affidamenti diretti dal 2018 al 2021 per quasi 350 mila euro. Si tratta della Fi.Da.Ti. Srls, il cui legale rappresentante era Matteo D'Augelli (indagato ma non colpito da misura cautelare). In una occasione, la ditta venne esclusa dalla gara e De Santis, commentando l'accaduto, testualmente rispose alle lamentele dell’uomo: “Non ti preoccupare, ti ho escluso perché dovevo farlo ma tanto tu fai sempre parte della parrocchia", facendogli intendere che lo avrebbe fatto lavorare in ospedale.
Inizialmente De Santis, secondo gli inquirenti, intendeva favorire la ditta in questione nella gara per la manutenzione impianti elettrici, all’imprenditore aveva consigliato di attivarsi in previsione della procedura, tanto da prendere visione, il giorno prima dell'invio della domanda di partecipazione, dell'offerta economica e dell'offerta tecnica, fornendo altresì indicazioni una serie di migliorie da inserire per colpire la commissione. In un successivo momento pare abbia mutato le sue intenzioni in favore dell'operatore economico del Rti GA.MI. Impianti Srl Unipersonale e Im.Tec di Iatarola Michele, da cui la gara venne aggiudicata.
Il motivo del cambio di rotta potrebbe rinvenirsi in quanto riferito dalla segretaria di De Santis, nonché compagna del primo imprenditore: “Quando ho saputo la notizia dell'aggiudicazione, con il mio compagno abbiamo pensato che fosse conseguenza della promessa di assunzione del figlio Roberto nell’Rti, azienda più grande della prima che avrebbe consentito a Roberto la possibilità di crescere e ricoprire ruoli apicali”.
In effetti, ricostruiscono i finanziari, Roberto De Santis, dipendente della Elettromeccanica C.M.C. Srl fino al 26 ottobre 2020, ossia sino al termine del contratto relativo alla precedente procedura di gara aggiudicata alla Research Consorzio Stabile Soc. coop. a.r.l., trascorsi tre giorni dalla scadenza del contratto, venne assunto proprio dalla Im.Tec.
“E' evidente che De Santis abbia turbato la libertà degli incanti, ha interferito illecitamente nella gara, alterandone il regolare svolgimento”, le conclusioni dei magistrati.
La gara per la gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali vede convolta (oltre a De Santis) la Item Oxygen Srl e il suo legale rappresentante Giuseppe Fiorini (indagato ma non colpito da misura cautelare): Anche in questo caso, per gli inquirenti la gara sarebbe stata turbata sin dalle origini, perché pare che i documenti a base della procedura fossero stati predisposti con la collaborazione dell’azienda partecipante.
In cambio De Santis “otteneva numerose regalie, tra cui un soggiorno per lui e la compagna, della durata di una settimana (compreso il volo di andata e ritorno, ndr), durante le festività pasquali presso una prestigiosa struttura alberghiera del Sestriere, struttura di proprietà della Item Oxygen. A precisa richiesta degli operanti, l’hotel riferiva che il soggiorno ‘formula residence’ nello stesso periodo e in appartamento della stessa tipologia veniva venduto a 1100 euro”.
Intanto la direzione generale del Policlinico, come previsto dalla normativa, ha sospeso il dirigente raggiunto dalla misura della custodia cautelare in carcere. Inoltre, in attesa dell'avvio del procedimento disciplinare ha deciso di revocare immediatamente tutti gli incarichi che aveva ricevuto dalla precedente amministrazione dell'Azienda.
Lo annuncia il direttore generale del Policlinico, Giuseppe Pasqualone, al termine di un colloquio con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Zone Transition
Zone Transition
"Come sempre - prosegue Pasqualone - offriremo il massimo supporto alla magistratura e alle forze dell'ordine. Durante tutto il periodo commissariale abbiamo già esaminato una serie di appalti e ne abbiamo revocati alcuni, effettuando le opportune segnalazioni all'autorità giudiziaria".