“È vergognoso e inaccettabile che nel 2022 si attacchi una donna per una minigonna o un tacco. Ed è ancora più squallido che questi attacchi provengano da chi ha rappresentato, indegnamente, le istituzioni della città. È indecente che, per criticare un sindaco, si offendano pesantemente moglie, figli e affetti più cari”.
Con queste parole gli assessori della giunta comunale – Rossella Bruno, Teresa Cicolella, Maria Dibisceglia e Olga Speranza – stigmatizzano gli insulti, a mezzo social, rivolti dal consigliere Metta ai familiari del primo cittadino. L’ex Sindaco in un post su Facebook ha descritto la compagna di Francesco Bonito come “la Sindaca in minigonna e tacco 21”.
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“Attaccare una moglie, totalmente estranea alle dinamiche amministrative, per semplice bagarre politica è un atto ignobile e se per farlo – osservano gli assessori – si utilizzano metodi sessisti e volgari, allora dobbiamo chiederci se non si sia oltrepassato il limite. Siamo sempre stati dalla parte delle donne, abbiamo da sempre portato avanti iniziative che eliminassero disuguaglianze e abbiamo in ogni occasione condannato l’aggressività verbale, che generalmente è anticamera di altro: per questo – da donne, mamme, amministratrici, esseri umani – riteniamo irricevibili le volgarità lanciate sui social da Metta e sostenute dal suo gruppo politico formato da Donofrio, Pezzano e Vitullo, ormai assuefatti ad ogni tipo di oscenità del loro nuovo mentore”.
“In mancanza di qualsivoglia argomentazione politica sull’attività amministrativa – proseguono gli assessori – da giorni assistiamo a un crescendo di diffamazioni, calunnie e accuse prive di qualsivoglia fondamento: non paghi di ciò, gli esponenti del movimento politico ‘Avanti’ adesso si lanciano in attività di cattivo gusto e pericolose”, commentano dalla giunta.
“Non ci accorgiamo di certo adesso di quanto basso sia il livello di una certa parte politica, ma se per racimolare qualche voto si attacca una moglie – concludono Bruno, Cicolella, Dibisceglia e Speranza – allora rivolgiamo un invito alla cittadinanza a ribellarsi a questo modo cavernicolo di trattare e considerare le donne. Siamo nel 2022 e non permetteremo a nessuno di riportarci al Medioevo. Ci attiveremo in ogni sede per porre fine all’indecenza di Metta e dei suoi consiglieri plaudenti”.
“Senza entrare nel merito delle esternazioni politiche pubblicate sui social dall’avv. Metta sul suo profilo Facebook in questi ultimi tre giorni, da cui prendiamo le distanze, rimaniamo sconcertate come ancora una volta, quando si parla di una donna si debba fare riferimento al suo modo di vestire ironizzando su minigonna e tacco”. Così una nota del Centro antiviolenza (Cav) di Cerignola gestito dall’associazioni Impegno Donna.
“Quale logica muove questa inutile se non illogica valutazione? Si è mai sentito fare riferimenti ed esternazioni sul modo di vestire degli uomini che di volta in volta si chiamano in causa? Come associazione Impegno Donna, che gestisce il Cav di Cerignola, troviamo la questione non più accettabile perché sottende un giudizio valutativo e perché annulla con due sole parole tutto il lavoro e le energie che l’associazione stessa spende per smontate o abbattere o decostruire stereotipi e pregiudizi che sono alla base della violenza sulle donne”.
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“Chiediamo quindi maggiore rispetto per le persone, per le donne, anzi per ogni donna, qualsiasi sia il suo livello socio-economico, la sua appartenenza politica, etnica e religiosa. Un dibattito politico o culturale serio deve limitarsi ai contenuti e non a gratuiti e pregiudizievoli giudizi”.