Michele Romito, 61enne di Manfredonia, è stato rilasciato dal Tribunale del Riesame, dopo essere stato arrestato durante l’operazione ‘Giù le mani’ il 9 marzo. I giudici hanno ritenuto eccessive le misure cautelari e hanno concesso a Romito gli arresti domiciliari. Romito e l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Salvemini, sono accusati di tentata concussione per aver cercato di “salvare” il ristorante “Guarda che Luna” dalla demolizione.
Nel frattempo, l’accusa contro Grazia Romito, sorella di Michele, si sta indebolendo. Inizialmente accusata di falso ideologico, il reato è stato riqualificato come falso semplice ai sensi dell’art. 480 del codice penale, e la donna è tornata in libertà. Grazia Romito è al centro di un’indagine riguardante l’autorizzazione a svolgere attività di servizio funebre rilasciata all’agenzia “Santa Lucia”.
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Resta in carcere il 63enne Michele Fatone detto 'Racastill', e suo figlio Raffaele Fatone ai domiciliari.
Il divieto di dimora è stato revocato per Luigi Rotolo, presunto prestanome di Romito. Salvemini rimane agli arresti domiciliari, ma non ha affrontato il Riesame. Si ritiene che l’ex assessore abbia agito all’interno dell’amministrazione comunale a favore dei Romito.
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Infine, anche Giuliana Galantino, ex segretaria comunale, sospesa per un anno dai pubblici uffici per concorso in corruzione con Salvemini nel caso “Guarda che Luna”, non ha affrontato il Riesame.