Nel pomeriggio di ieri, 4 maggio 2022, a Manfredonia, si è spentoa 85 anni Gaetano Pasqua, noto a tutti come Tredicello. La sua edicola su corso Manfredi, all'altezza della villa comunale, è entrata nella storia della città sipontina. La conduceva da decenni, con la sua famiglia, ed è davvero impossibile trovare un manfredoniano che non ci sia mai entrato. La redazione de l'Attacco lo ricorda con un articolo che è stato pubblicato sulle nostre colonne poco più di un anno fa.
(Articolo pubblicato l’1 aprile 2021)
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Non è un pesce d’aprile con un giorno di ritardo, quanto piuttosto una notizia tanto improvvisa quanto inaspettata: l’edicola di Tredicello è in fase di riapertura. Chi passeggia per corso Manfredi, nonostante la zona rossa rafforzata non consentirebbe questo genere di attività, ha notato l’andirivieni di operai vari intorno a quel chiosco, chiuso ormai da quasi tre anni.
Stava terminando l’estate del 2018, quando Raffaele Pasqua, allora 45enne titolare dell’attività, se ne andò nel forlivese. Moglie e figlio con lui, per una scelta di vita. Stanco dei sacrifici di una esistenza condotta da sempre nell’edicola di famiglia, nata e tirata su in maniera straordinaria dal padre Gaetano e da Siponta, la sua indimenticabile moglie scomparsa pochi anni fa, scelse di allontanarsi da Manfredonia. Non ha cercato lavoro, una volta giunto in loco, piuttosto l’occupazione lo aspettava: metalmeccanico, con contratto a tempo indeterminato.
Un cambiamento di vita che Raffaele aveva cercato e provato ad organizzare al meglio possibile.
“Mi piaceva, avevo voglia di fare una cosa nuova e di imparare”. Non è stato così, purtroppo, per via di dinamiche personali che lo hanno costretto a rivalutare le priorità dei propri affetti, e di quelli che riteneva tali.
“Ho dovuto riconsiderare tutta la mia esistenza, davanti a ciò che mi sono trovato a vivere – racconta telefonicamente a l’Attacco -. Un’esperienza della quale preferirei non parlare ma che, comunque, si è andata a sommare ad una sensazione che avevo iniziato ad avvertire sempre più forte: il timore che, un giorno o l’altro, mi riferissero della scomparsa di mio padre e io, invece, ero qui a Forlì”.
Raffaele è una persona che non si è mai tirata indietro, però si è ritrovato spaesato. Si è interrogato lungamente sul da farsi e continuava a tornargli in mente quel chiosco, chiuso e vuoto, ma che è rimasto ad aspettarlo.
“In realtà, sono rimasto allibito da ciò che succedeva ogni volta che pubblicavo su Facebook fotografie mie, di mio figlio e dei miei genitori nella nostra edicola. Ricordi, tutti belli poi, commenti affettuosi e gli immancabili inviti a riconsiderare la decisione che avevo preso. Non posso nascondere che in un momento così difficile e delicato, mi è arrivato tanto di quell’affetto che mai me n’ero accorto in precedenza. Non mi ero mai reso conto che c’è così tanta gente che mi vuole bene. È questo ad avermi fatto maturare il proposito di ritornare, per tornare ad amare, ancora di più, la mia terra, il mare, i miei amici e tutti i manfredoniani più in generale”.
L’edicola Pasqua, nota a tutti come quella di Tredicello perché è il soprannome del signor Gaetano, appunto tredicesimo figlio dei suoi fecondi genitori, è sempre stata molto frequentata dai manfredoniani.
Negli ultimi anni, poi, Raffaele ha ampliato l’offerta alla clientela e ha cominciato ad affiancare a giornali e periodici vari anche oggetti per bambini. La breve distanza dalla villa comunale, adiacente al chioso stesso, lo rende strategico. È lì che i bambini gioca(va)no in centro, ed è sempre lì che si fermano per scambiare figurine o anche per giocare con le stesse. Raffaele, quindi, si era organizzato e proponeva bevande e cibi, arrivando anche a preparare crepes, all’esterno, per un breve periodo.
“Mi ha spiegato – racconta Gaetano Pasqua, un’istituzione a Manfredonia – che vorrebbe accentuare maggiormente questo tipo di indirizzo rivolto verso i più piccoli. Del resto era proprio così che siamo andati avanti negli ultimi anni prima della chiusura. Alla riapertura, comunque, ci saranno sempre i giornali, ci mancherebbe!, però Raffaele vuole maggiore spazio per tutto quello che non è solo lettura”. Come dargli torto, in fin dei conti, alla luce dei miseri margini di guadagno sui giornali e su quelli molto più ampi che si possono trarre dalla vendita di bevande, caramelle, dolciumi e simili.
Raffaele e suo padre Gaetano, in modi e tempi differenti, si stanno impegnando per riaprire nel giro di 2-3 settimane. Un lasso di tempo considerato congruo, per rimettere in funzione i meccanismi elettrici del chiosco e per riportare sorrisi puliti sui volti dei bambini che, pandemia permettendo, torneranno a gremire quello spazio quasi magico.
Zone Transition
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“Sono cresciuto in tutti i sensi dopo l’esperienza fatta, eccetto che in altezza”, chiude con autoironia Raffaele, che non supera di molto il metro e cinquanta d’altezza, nonostante questo non sia mai stato un problema per lui e per le sue doti atletiche, per quanto amatoriali.