Gli Ispettori ambientali territoriali Civilis, coordinati dal comandante generale Giuseppe Marasco, si rivolgono al Ministro degli Interni, alla Regione, alla Provincia, al Prefetto di Foggia, al Questore di Foggia, al Presidente della Provincia di Foggia, al Comando Provinciale dei Carabinieri Forestali
“affinché vengono immediatamente rimosse tutte le carcasse di auto rubate dalla criminalità di Cerignola e dei Cinque Reali Siti”.
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Auto cannibalizzate “per vendere i pezzi di ricambio o altro mentre le carcasse vengono bruciate, provocando un danno eco-ambientale. Nel torrente Carapelle ci sono almeno una dozzina di auto (carcasse incendiate e non) da recuperare: abbiamo avvisato i Carabinieri di Carapelle ma nessuno fa niente, come mai?”
“Un plauso, elogio ed encomio va invece al capitano dei Carabinieri di Cerignola che, dopo la nostra segnalazione, ha provveduto a eliminare e recuperare centinaia di carcasse di auto nella zona Tre Titoli”.
Il comandante Marasco afferma che “il mezzo va considerato rifiuto pericoloso, in relazione alle vernici e agli oli contenuti”.
La norma stabilisce che nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti “chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee ovvero incendia rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0,5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, è punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi...”.
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Marasco conclude: “Aspettiamo l’intervento delle autorità, con le più ampie riserve di presentare presso la Procura della Repubblica tutti gli atti, foto e video denunce”.