I primi due provvedimenti restrittivi - emessi dal GIP all'esito di attività di indagine coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia - sono stati eseguiti a carico di due giovani, un trentatreenne e un diciannovenne, ritenuti responsabili del tentativo di furto di un'autovettura perpetrato nella centralissima Via Amendola nello scorso mese di settembre. A incastrarli sono state le telecamere di sorveglianza presenti nella zona: i due infatti tentarono di asportare una Fiat 500L infrangendone i cristalli, non riuscendo a metterla in moto e venendo pure messi in fuga dall'attivazione del sistema di allarme di cui la vettura era dotata. I due maldestri ladri si trovano ora ristretti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
Il terzo arresto è stato operato invece nella flagranza dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti a carico di un 36enne, anch'egli residente nel centro federiciano. I militari lo hanno notato girovagare in Via Mazzini e hanno così deciso di procedere a un controllo, inizialmente finalizzato a verificare l'osservanza delle normative tese al contenimento dell'emergenza sanitaria. Il giovane però, di tutta risposta, ha tentato di darsi alla fuga a piedi per le vie limitrofe, tentando pure di disfarsi di un frammento di hashish, che è stato però recuperato. Raggiunto e bloccato in condizioni di sicurezza dagli uomini dell'Arma, l'uomo è stato così condotto presso la sua abitazione per l'esecuzione di una perquisizione, che ha consentito di rinvenire quattro piante di marijuana e il materiale per la coltivazione con il relativo confezionamento. Il giovane è stato così arrestato e, dopo il giudizio celebrato con la formula del rito direttissimo, è stato rimesso in libertà .
L'ultimo provvedimento ha invece colpito il famigerato "ladro delle chiese", che nel periodo compreso tra novembre 2019 e gennaio 2020 aveva messo a segno numerosi colpi in diversi edifici religiosi del centro storico di Lucera, in cui era riuscito ad asportare somme in danaro e oggetti di valore.
In tutte le circostanze l'uomo, un 48enne residente in città e già noto per aver commesso in passato reati analoghi, non si era reso conto delle telecamere di videosorveglianza presenti all'interno delle chiese e nelle vie adiacenti.
I filmati sono stati così raccolti dai Carabinieri, che li hanno esaminati attentamente arrivando dunque all'identificazione del malfattore e raccogliendo così tutte le evidenze necessarie a inchiodarlo alle sue responsabilità .
Nel tardo pomeriggio di ieri, dunque, è giunto il provvedimento restrittivo a suo carico, anche in questo caso emesso dal GIP all'esito di attività di indagine coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia: il 48enne è stato dunque tradotto presso la Casa Circondariale del capoluogo dauno.