Il giovane è accusato di incendio doloso ed estorsione: voleva accelerare il pagamento delle proprie spettanze.
I fattiLa notte del 21 luglio del 2020,in località Calderoso di San Marco in Lamis, si è sviluppato un vasto incendio che ha interessato il fienile di un'azienda agricola ivi situata. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo a cui si si sono aggiunti i Vigili del Fuoco con squadre provenienti dai distaccamenti di Manfredonia e San Severo. L'incendio aveva assunto notevoli dimensioni, poiché in quel fienile erano state collocate circa 2.500 balle di fieno, da poco acquistate, che dovevano servire a foraggiare la moltitudine di animali che si allevano in quell'azienda. Le proporzioni dell'incendio era così vasto che durò alcuni giorni. Le fiamme, infatti, oltre alle balle di fieno, andate tutte in fumo, distrussero alcuni mezzi agricoli parcheggiati nelle vicinanze e lo stesso capannone adibito a fienile venne completamente distrutto. Considerata l'entità dell'incendio e il danno che aveva provocato furono immediatamente avviate le relative indagini al fine di scoprire gli autori ed il movente. Attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza, installato in quell'azienda, si è avuto modo di accertare che l'incendio era da ritenersi di natura dolosa, atteso che quella notte è stata ripresa una persona che spostandosi in più punti del fienile, aveva dato fuoco alle balle di fieno.
Le indagini si sono concentrate sul giovane arrestato, già vincolato da rapporti di lavoro con il proprietario di quell'azienda agricola. Il movente del delitto è stato individuato nell'accelerazione della risoluzione delle spettanze, il cui procedimento extragiudiziale aveva incontrato degli intoppi. Infatti dopo alcuni giorni dall'incendio, la situazione si è definita ed è stato trovato l'accordo.
Le indagini eseguite sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, attraverso gli elementi raccolti nel corso del sopralluogo, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, lo sviluppo e l'analisi di tabulati telefonici con l'individuazione di celle e localizzazione delle utenze, l'acquisizione e conseguente visione ed analisi di immagini dei sistemi di videosorveglianza dell'azienda agricola, del circuito cittadino e di quello appartenente ad attività commerciali limitrofe nonché l'escussione di persone informate sui fatti, hanno permesso di accertare a carico del giovane arrestato chiari ed inequivocabili elementi di colpevolezza rispetto ai gravi reati contestati. Tali riscontri hanno quindi consentito di redigere un'informativa conclusiva che, elaborata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è sfociata nella richiesta di misura cautelare poi emessa dal GIP del Tribunale, ed eseguita nel pomeriggio di ieri.