Incendio mezzi della Forestale, le piste portano tutte all’abusivismo. E in città chiedono azioni concrete

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Una escalation di episodi – dalle monetine rubate in Comune agli incendi che hanno colpito la società della nettezza urbana – culminati con l’attacco diretto allo Stato, come più volte hanno evidenziato alcuni cittadini di Peschici contattati da l’Attacco. In passato – secondo quanto riferito al nostro giornale – le indagini non hanno portato ad azioni concrete. E questo paradossalmente potrebbe aver portato alcuni soggetti ad alzare ulteriormente il tiro. “C’è rassegnazione e omertà perché lo Stato non si vede – è stato specificato a l’Attacco –. I cittadini così pensano che chi commette determinate azioni siano intoccabili e quindi hanno più paura della malavita e dei colletti bianchi ad essa asservita che delle forze dell’ordine. E’ questo il problema”.

Ci potrebbero essere diverse motivazioni dietro all’atto intimidatorio. “Nell’ultimo periodo sono stati acclarati diversi casi di abusivismo. Decine di famiglie hanno ricevuto avvisi dalla Procura in merito a manufatti che risultano verbalizzati come abusivi, parzialmente o totalmente, e si stanno effettuando tutte le verifiche del caso in merito a sanatorie o richieste”.

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Le costruzioni sarebbero realizzate su terreni del Parco nazionale del Gargano. Le notifiche sono arrivate nelle scorse settimane, tra settembre e ottobre. L’altro filone da seguire – già riportato su queste colonne – è l’occupazione di suolo comunale con relativa lottizzazione abusiva. “In questo caso – ha aggiunto la fonte – il soggetto inizia a recintare una porzione di territorio, poi si costruisce un piccolo manufatto e in seguito qualcosa di più grande. E’ un classico”. Sempre nell’ultimo periodo, infatti, ci sarebbe stata un’impennata di questo tipo di attività non lecite.

Tutte operazioni che vengono attenzionate costantemente dai militari Forestali, così come il controllo di chi va raccogliere i funghi, che deve possedere uno specifico patentino, oltre al discorso relativo alla caccia, con possibili ripercussioni su chi non ha porto d’armi o ha la licenza scaduta. Però questi filoni appaiono molto flebili per innescare una risposta ‘vendicativa’ di tale misura.

“Dove sono stati fatti i controlli e i relativi sequestri – ha evidenziato un altro cittadino – è lì che devono verificare. Gli uomini della Forestale lavorano con grande impegno tutti i giorni e il più delle volte vengono lasciati da soli: il loro operato è encomiabile. Hanno dato ‘fastidio’ a qualcuno. Si sono mossi anche dopo gli incendi dei mezzi della nettezza urbana per verificare l’inquinamento dell’aria – quindi ci potrebbero essere dei collegamenti con le loro indagini –, operano sulle concessioni, controllano le coste e i boschi. Se vogliono – secondo me – sanno dove andare a cercare”.

Intanto, proseguono le indagini sul luogo dell’incendio doloso. L’attività principale – in questo momento – è svolta dai Ris, il reparto della Scientifica, che sta provando a mappare tutti gli indizi trovati sulla scena del crimine. Nella giornata di lunedì, nel pomeriggio, si è svolta una riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico al quale ha partecipato – in remoto perché influenzato – anche il Sindaco di Peschici Franco Tavaglione. I contatti e le interlocuzioni restano comunque costanti. E tra questo fine settimana e l’inizio della prossima il primo cittadino dovrebbe essere ricevuto in Prefettura, a Foggia.

Nella serata di lunedì, inoltre, tutta la zona comunale è stata interessata da controlli attraverso dei droni. Nella mattinata di ieri, invece, nella cittadina garganica non c’era una massiccia presenza di forze dell’ordine, anzi. “Il paese in questo periodo è quasi deserto, è spettrale – viene spiegato a l’Attacco – sembra che ci sia il coprifuoco. I locali chiudono presto, i bar alle 21:00 abbassano le serrande per la scarsità degli avventori e per la crisi economica”. “Non c’è nessuno in giro, la città non è presidiata – ha spiegato un altro cittadino contattato da l’Attacco –. E’ probabile che a breve ci sia una risposta perché è impossibile che le forze dell’ordine e le autorità lascino passare in silenzio un episodio di una gravità inaudita”.

In questo periodo a Peschici ci sono circa 3.500 persone, i giovani frequentano i locali dei centri vicini. “Si sta valutando attentamente la vicenda, non tralasciando nessun particolare”, è stato detto a l’Attacco da una fonte del posto. “Il fatto è sicuramente grave, anche se si prova a minimizzare”.

Come già riportato su queste colonne, le telecamere di videosorveglianza avrebbero immortalato due soggetti intenti a scavalcare il cancello della caserma e poi appiccare il fuoco. L’ipotesi più accreditata – in base anche all’esperienza relativa ad altri casi analoghi – è che i due siano solo gli esecutori. Resta da capire il mandante. “C’è chi si accontenta anche di 100 euro per fare un gesto del genere”, viene evidenziato. Quello che fa specie – secondo le fonti ascoltate – è aver compiuto l’azione in un orario serale e non notturno, forse per non dare troppo nell’occhio.

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I cittadini sono preoccupati e scoraggiati allo stesso tempo. “Le persone hanno paura di parlare di questi episodi. Sono inusuali, accadono in certi contesti con una grande concentrazione di criminalità organizzata”. “C’è troppa omertà, un vero muro”, ha concluso amaramente un altro cittadino.

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