Personale della Squadra Mobile di Foggia ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, richiesta dalla locale Procura, nei confronti di un giovanissimo, classe 2002.
Il provvedimento è giunto al termine di una lunga sequela di reati, di cui l’indagato è oggi gravemente indiziato. All’indagato è contestata la commissione di ben 16 azioni rilevanti dal punto di vista penale.
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In particolare l’indagato è indiziato di aver commesso diversi furti, consumati o tentati, principalmente a danno di autovetture, ma anche a danno di immobili privati. Si sono registrati, inoltre, diversi episodi di ricettazione. Non sono mancati delitti contro il patrimonio di maggiore gravità, come una rapina in cui si è impossessato di un ciclomotore minacciando il legittimo proprietario. A seguito della rapina, inoltre, l’indagato ha tentato di estorcere una somma dalla vittima per la restituzione del motorino, secondo il noto schema del “cavallo di ritorno”.
Nella valutazione delle esigenze cautelari il Gip ha osservato che, a fronte dei numerosi reati contestati, l’indagato ha dimostrato “spregiudicatezza ed ‘esperienza’ maturata ‘sul campo’”, così come ha valorizzato il ristretto lasso temporale in cui si sono succeduti i diversi episodi criminosi, nonché l’abitualità nella commissione di reati di natura predatoria i quali costituiscono la sua principale se non esclusiva fonte di sostentamento economico.
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A quanto appena riportato va soggiunto che il giovane al momento dell’esecuzione dell’ordinanza si trovava già ristretto in carcere in quanto, nonostante agli arresti domiciliari – misura eseguita sempre dalla Squadra Mobile su indagini coordinate dalla Procura in merito alle aggressioni a sfondo discriminatorio tra fino agosto e inizio settembre di quest’anno in Piazza Mercato – era evaso, motivo per il quale era sopraggiunto un provvedimento di aggravamento della misura cautelare.