La criminalità organizzata foggiana continua a presentarsi come un fenomeno storicamente radicato sul territorio in modo eterogeneo, interessando quadranti territoriali diversi (Foggia e il suo hinterland, macroarea del Gargano, alto e basso Tavoliere)”. E' quanto emerge dalla relazione della Direzione investigativa antimafia (Dia) relativa al primo semestre del 2023. “La cosiddetta quarta mafia, la cui definizione unitaria cela una pluralità di identità mafiose distinte (la Società Foggiana, la mafia garganica, la mafia dell’Alto Tavoliere e la malavita cerignolana) è stata capace, nel tempo, di creare un vero e proprio modello operativo nel quale convogliare interessi criminali e strategie senza necessariamente condividere una struttura di vertice comune. Si tratta di una mafia “ibrida”, geneticamente derivante dalla camorra e dalla ’ndrangheta, costituita da manifestazioni criminali la cui efferatezza e pervasività è in funzione del tessuto sociale, politico-amministrativo, economico e culturale dello specifico territorio.
Nel corso del mese di aprile 2023 si sono conclusi i lavori della commissione d’indagine nel Comune di Orta Nova a seguito dei quali il 17 luglio 2023 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale. Nel panorama provinciale ciò accade per la sesta volta (Monte Sant’Angelo, Mattinata, Cerignola, Manfredonia e Foggia). Nel contesto territoriale foggiano l’azione amministrativa del Prefetto si è sostanziata nell’emissione di 13 provvedimenti interdittivi”.
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Foggia e il suo hinterland
“Nella città di Foggia vi è una forte presenza della Società Foggiana le cui dinamiche interne sono caratterizzate da mutevoli equilibri dovuti alle interazioni con gruppi criminali, alle lotte intestine e ai frequenti vuoti di potere determinati dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto le figure più carismatiche. La Società Foggiana, strutturata su un modello di tipo federativo, è articolata convenzionalmente in tre batterie: quella dei Sinesi-Francavilla, quella dei Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese e quella dei Moretti-Pellegrino-Lanza.
Il capo della batteria dei Sinesi-Francavilla (Roberto Sinesi, ndr), attualmente detenuto in regime di 41 bis, rappresenta una delle storiche figure della società e il suo carisma è riconosciuto anche in chiave extraregionale. La batteria, strutturata su base familistica, opera prevalentemente nel capoluogo di provincia ed è attiva nel settore delle estorsioni, degli stupefacenti, dell’usura, dei servizi abusivi di vigilanza/guardiania, della ricettazione, del riciclaggio (specie nel settore delle onoranze funebri) nonché nel gioco illegale”.
“Il 30 marzo 2023 la Polizia di Stato di Foggia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili, in concorso, di porto e detenzione illegali di arma da guerra in luogo pubblico. Il provvedimento in questione trae origine dalle indagini condotte a seguito dell’omicidio di un soggetto detenuto in stato di semilibertà, considerato contiguo alla batteria Sinesi-Francavilla, avvenuto la sera del 17 maggio 2022 (omicidio di Alessandro Scrocco, ndr), nei pressi della Casa circondariale di Foggia, mentre vi faceva rientro. Le indagini hanno evidenziato il tentativo di vendicare il suddetto omicidio da parte della vedova e del nipote, anch’egli legato alla batteria Sinesi-Francavilla, nella cui disponibilità è stata rinvenuta, nel corso dell’operazione, una pistola con matricola abrasa”.
“La batteria Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese opera prevalentemente nel capoluogo ed è attiva soprattutto nei settori del traffico di stupefacenti, delle estorsioni e del riciclaggio di denaro in attività commerciali (commercio di autovetture, edilizia e onoranze funebri). Ha sviluppato sinergie con la formazione mafiosa di Manfredonia e con elementi della criminalità di Orta Nova. Le evidenze investigative degli ultimi anni dimostrano che si sarebbe schierata con la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza determinando, specie sul piano “militare”, una supremazia nei confronti del clan Sinesi-Francavilla.
La batteria Moretti-Pellegrino-Lanza è incardinata su una struttura di vertice cui fanno parte i tre capi delle famiglie di cui la stessa si compone (Rocco Moretti, Vincenzo Pellegrino e Vito Bruno Lanza, ndr). La consorteria è quella più radicata nella provincia e nei territori limitrofi avendo portato avanti un programma di espansione territoriale basato su nuove e vecchie sinergie con gruppi di altri contesti operativi. Questa rete di saldature ha così permesso alla consorteria di proiettarsi anche nelle vicine regioni del Molise e dell’Abruzzo. Tradizionalmente interessata al settore delle estorsioni, dell’usura, del traffico di stupefacenti e delle rapine, la batteria è ritenuta quella dotata di maggiore autorevolezza, forza e carisma criminale e ha dimostrato capacità di infiltrazione nell’economia legale”.
Macro-area del Gargano
“Nell’area montuosa è egemone il gruppo dei Montanari e i gruppi criminali allo stesso collegati. Il termine viene utilizzato per identificare il gruppo mafioso facente capo al clan dei Li Bergolis, che nel tempo è divenuto il sodalizio più influente nella macro-area garganica, confermandosi un punto di riferimento anche per gli altri gruppi attivi nell’area garganica ovvero il clan dei Lombardi (intesi “Lombardoni”) di Monte Sant’Angelo con componenti familiari stanziate anche a Manfredonia; il clan dei Frattaruolo, per decenni è stato il referente dei Montanari nell’area di Vieste; il clan dei Prencipe, originario di San Giovanni Rotondo. In chiave extraregionale, le risultanze investigative hanno evidenziato una sinergia tra il clan Li Bergolis e la cosca calabrese Pesce-Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria)”.
“Altra formazione criminale dell’area montuosa è quella riconducibile al clan dei Tarantino di Sannicandro Garganico. Si tratta di una struttura a composizione prettamente di tipo familistico, attiva anche ad Apricena e Cagnano Varano, al confine tra il promontorio garganico e l’Alto tavoliere. Opera principalmente nel settore degli stupefacenti e delle rapine. Sebbene reduce da una decennale contrapposizione armata con la famiglia dei Ciavarrella, la crescita di nuove leve interne alla famiglia, l’asse sinergico con i Montanari di Monte Sant’Angelo e la collaborazione emersa con la cosca Pesce-Bellocco di Rosarno per il traffico di stupefacenti, ne attestano la perdurante operatività.
Nell’area costiera del Gargano opera una nuova formazione criminale, il clan Lombardi-La Torre di Manfredonia/ Mattinata, la cui denominazione scaturisce dalle indagini condotte dai Carabinieri del Ros nella recente operazione “Omnia Nostra” del dicembre 2021. Le risultanze investigative hanno consentito di acclarare come tale formazione mafiosa sia subentrata nel controllo egemonico di quel territorio, a seguito dell’omicidio degli elementi di vertice del clan Ricucci-Romito-Lombardi. Il gruppo è influente anche nella zona di Vieste grazie alla sinergia con il clan Raduano”.
“Nel resto del promontorio, in particolare tra San Marco in Lamis e Apricena, il clan può contare su varie alleanze, soprattutto con la batteria foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza, con la quale ha realizzato una delle più solide saldature criminali. Il clan è dedito al traffico di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, al riciclaggio e al reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività commerciali nonché alle rapine ai portavalori, ambito quest’ultimo che lo ha portato più volte ad interagire con la criminalità del Basso Tavoliere e, in particolar modo, con quella cerignolana. In chiave extraregionale opera con alcune cosche calabresi. Alta è la capacità di infiltrare il tessuto socio-economico del territorio, soprattutto nei settori dell’allevamento, della pesca, del mercato ittico, della ristorazione e della balneazione. Il percorso di collaborazione intrapreso da alcuni suoi luogotenenti mette tuttavia in discussione non solo l’operatività del clan ma soprattutto la sua sopravvivenza.
A Vieste sarebbe attivo il clan Raduano il cui capo (Marco Raduano, ndr) è ritenuto uno degli attori principali del contesto mafioso della macro area del Gargano e della provincia di Foggia come dimostra il suo coinvolgimento in diversi processi giudiziari. Lo stesso, grazie alle sue capacità di intessere nuove sinergie e alleanze con i clan dell’area garganica (i Romito), della società foggiana (batteria Moretti-Pellegrino-Lanza) e della malavita cerignolana, ha contribuito alla formazione di una delle compagini tra le più violente del panorama criminale foggiano”.
Alto Tavoliere
La criminalità organizzata presente nell’Alto Tavoliere ha il suo fulcro in San Severo ed è parcellizzata in una molteplicità di formazioni mafiose tra loro coesistenti: il clan Testa-La Piccirella, il clan Nardino e il clan Russi.
Zone Transition
Zone Transition
Basso Tavoliere
A Cerignola risultano attivi il clan Piarulli e il clan Ditommaso che collabora con il primo in alcuni settori criminali: estorsioni, rapine e stupefacenti. Tra le organizzazioni riconducibili alla quarta mafia foggiana il clan Piarulli è quello che dispone di un’elevata capacità finanziaria tale da riuscire a diversificare le operazioni di riciclaggio in varie attività economiche.