L'uomo fermato ieri sera, Gerardo Tarantino, si dichiara innocente. E' giallo sul post comparso sul suo profilo Facebook, indirizzato al figlio.
Già in serata la Procura aveva disposto il fermo di Gerardo Tarantino, 47enne bracciante agricolo, accusato di aver ucciso la donna, sua collega di lavoro. Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti Tarantino avrebbe fatto irruzione nella abitazione di Tiziana Gentile. Il movente del delitto non è ancora chiaro. "Non ho fatto niente, state sbagliando persona", avrebbe dichiarato l'uomo ai Carabinieri.
"Il mio cliente si dichiara disperatamente innocente - afferma il suo difensore Michele Sodrio -. In caserma ha compiuto gesti di autolesionismo sbattendo più volte la testa contro il muro. Il fermato ha svolto il servizio di leva nei carabinieri ed è impegnato da sempre nelle associazioni religiose e di volontariato".
Il Pubblico Ministero, Roberto Galli, a conclusione delle preliminari attività di indagine, alle ore 08:30 odierne ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del 47enne di Orta Nova, conoscente della vittima. Nel primo pomeriggio di ieri i Carabinieri della Stazione di Orta Nova allertati per grida e rumori provenienti dall'appartamento della vittima, si erano recati sul posto dove dopo aver sfondato la porta avevano rinvenuto il corpo senza vita della giovane donna che presentava numerose ferite di arma da taglio. Nelle vicinanze dell'abitazione i Carabinieri avevano riscontrato la presenza del presunto autore il quale presentava vistose escoriazioni e tracce ematiche sugli abiti e su alcune parti del corpo.
Gli accertamenti investigativi dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, iniziati nell'immediatezza del fatto nell'ambito delle indagini condotte dal pubblico ministero per tutta la notte, procedono anche per valutare ulteriori responsabilità e riscontri sula dinamica omicidiaria. Il fermato al termine delle formalità di rito sarà accompagnato presso la locale casa circondariale.
E' giallo anche sul post comparso ieri sui social: "Ti consegno tutto: la divisa, l'abito di San Gerardo e il mio borsone da lavoro in campagna. Ora sei tu il capo a casa. Ti dono casa e terre e le mie carte elettroniche. Sono latitante a papà. Vi farò vedere io, scusa... Devo camminare senza documenti sono pericoloso, so mangiare erba e sono senza soldi". Il messaggio (diventato in breve virale), indirizzato al figlio, sarebbe apparso sulla pagina Facebook di Gerardo Tarantino, ma Sodrio, precisa che: "Tarantino ha più volte ripetuto ai carabinieri, mentre era in caserma, che quei messaggi non li ha scritti lui. Il mio cliente ha inoltre più profili social a suo nome".
Anche stamani, come detto, prosegue l'attività di indagine delle forze dell'ordine: Cacciatori di Puglia e Carabinieri stanno passando al setaccio l'area circostante il luogo del delitto.