Un compenso da 25 o 50 euro per ciascuno voto alla candidata Francesca Ferri alle elezioni del maggio 2019 per il Comune di Bari. Con questa accusa la consigliera comunale Ferri, oggi capogruppo per Italia Popolare, è stata posta portata in carcere.
Risulta anche lei tra le 19 persone arrestate questa mattina in un’operazione dei carabinieri tra Bari, Taranto e Palermo, frutto di un’inchiesta che riguarda appunto le elezioni amministrative di Bari, ma anche di Valenzano, del 2019. Secondo l’accusa, fu costituita un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Le indagini hanno accertato un’attività di selezione e reclutamento di elettori con il pagamento dei loro voti in favore di Francesca Ferri.
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L’associazione per delinquere, sostengono gli inquirenti, è stata promossa, costituita e organizzata, oltre che dalla Ferri, dal suo compagno convivente (anch’egli è finito in carcere) e dall’imprenditore edile Nicola Canonico (sottoposto agli arresti domiciliari), già consigliere comunale di Bari dal 2004 al 2009 e della Regione Puglia dal 2005 al 2015, nonché attuale presidente del Foggia Calcio.
Poi avrebbero aderito altri sette “portatori di voto”, che avevano il compito di individuare, contattare e reclutare il maggiore numero possibile di elettori da cui avrebbero comprato i voti col danaro fornito o rimborsato sempre da Ferri, dal compagno e da Canonico.
La funzione di Canonico è sostanzialmente quella di garante. Viene riconosciuta la sua partecipazione all’associazione a delinquere per le elezioni comunali di Bari del maggio 2019. Secondo l’indagine, risolveva le piccole contese tra candidati nella lista “Sport Bari Dirella Sindaco” (in cui è stata eletta la Ferri) e gli elettori, e garantiva la copertura economica rispetto alle promesse di voto. Sono state documentate le riunioni a casa di Canonico per definire la strategia.
“Questo gruppo criminale faceva attività di penetrazione nel territorio dal punto di vista economico ed ha avuto una capacità di penetrazione nel mondo politico attraverso un’interferenza con i processi democratici”, ha dichiarato il procuratore di Bari, Roberto Rossi, aprendo la conferenza stampa convocata per fornire dettagli sull’indagine. “Quello che è interessante è la modalità con la quale la criminalità organizzata interferisce con la democrazia. C’è un’intercettazione in cui gli indagati si chiedono a vicenda l’orientamento politico. ‘Non mi importa di essere di destra o di sinistra: importante è fare affari‘”, ha raccontato Rossi.
Zone Transition
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In carcere sono finiti Salvatore Buscemi, Vito De Caro, Ottavio Di Cillo, Giuseppe Di Lorenzo, Filippo Esposito, Danilo Fusco, Erasmo Labarile, Giovanni Pasca, Matteo Radogna, Davide Russo, Alessandro Speziga, Antonia Stramaglia, Michele Terlizzi, Luca Ventrella, Filippo Dentamaro, Francesca Ferri. Ai domiciliari Giuseppe Buscemi e Nicola Canonico.