Comunali di Foggia, è già conto alla rovescia

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Sotto traccia, in silenzio, lontani da orecchie indiscrete. Ma il lavorìo in vista delle comunali foggiane del 2023 procede, eccome. E’ già conto alla rovescia.

Manca ancora tanto a novembre, la data che potrebbe segnare la fine del biennio commissariale (come è stato per Manfredonia nel 2021).

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Eppure c’è chi si sta muovendo per costruire attorno ad una figura di alto profilo una coalizione capace di far convergere pezzi di Stato e di Deep State, mondi della legalità, società civile, partiti di centrosinistra e civici. Sì, anche il Deep State: quelle reti, lobby ed eminenze grigie che agiscono distanti dagli occhi dell’opinione pubblica, condizionando spesso agenda e scelte degli obiettivi pubblici.

Il primo nome su cui si sta ragionando da tempo – e di cui l’Attacco scrisse già a febbraio scorso – è quello della professoressa sanseverese Donatella Curtotti, direttrice del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia, che in tal caso si sfilerebbe dalla corsa in Ateneo per il prossimo rettore.

Un ragionamento che coinvolge anche il Pd, tramite il suo dominus Raffaele Piemontese, potente vicepresidente della Regione e assessore al bilancio. All’Ateneo guidato dal rettore Pierpaolo Limone questi mondi variegati hanno chiesto una mano e Unifg, per quanto possibile, sarebbe disposta a mettersi a disposizione anche con candidati di livello.

A cominciare da quello della bionda giurista, ordinaria di Diritto processuale penale con ottimi rapporti con la magistratura, fedelissima dell’ex Magnifico Maurizio Ricci (legato a doppio filo a Piemontese e al Pd).

C’è chi già da alcuni mesi ha storto il naso di fronte a queste operazioni in cui l’autoproclamatasi “Foggia perbene e della legalità” si intesta la costruzione del processo da cui dovrebbe partire la risalita della città dopo gli inferi degli ultimi anni, caratterizzati da scandali, arresti per corruzione a Palazzo di città, Quarta mafia e commissariamento del Comune per infiltrazioni.

E poi c’è anche il M5S con cui fare i conti: l’ex premier intende candidarsi alle politiche proprio a Foggia e ciò darebbe una nuova linfa ai pentastellati. M5S che ha in casa la carta da giocare contro Curtotti, il presidente dell’Ordine degli avvocati Gianluca Ursitti o qualunque altra ipotesi: l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone.

 

Sarà presumibilmente a novembre 2023 che i foggiani torneranno alle urne dopo i due anni di commissariamento di Palazzo di città per mafia. Una partita nella quale il M5S vuole avere un ruolo da protagonista, come sottolinea l’europarlamentare Mario Furore. l’Attacco l’ha intervistato.

 

Che ruolo vuol avere il M5S rispetto alle comunali di Foggia? Rivendicate il candidato Sindaco?

Credo che in questo momento noi del MoVimento 5 Stelle ci troviamo in una situazione di estrema responsabilità nei confronti della città. Non ci possiamo rimproverare nulla rispetto alle vicende che hanno caratterizzato il periodo di Landella e nemmeno rispetto alle amministrazioni precedenti. Siamo l'unica vera offerta innovativa del capoluogo. Chiaramente questa nostra prerogativa va pesata bene anche al tavolo delle future alleanze, avere il MoVimento 5 Stelle in coalizione è un pregio. Non averci assieme significa è tutt’altra storia.

Circolano già da tempo alcuni nomi per il candidato sindaco, da Curtotti a Ursitti. Ci stanno lavorando mondi della legalità, Pd, Ateneo, Deep State.

Parlare di nomi in questo momento è sbagliato, un vano tentativo di bruciarne alcuni. Foggia è il secondo capoluogo di provincia ad esser stato commissariato per mafia in Italia, la gente ha bisogno di una visione e di una programmazione chiare più che di nomi del possibile salvatore. Né possiamo cadere nell'errore di pensare che il salvatore o salvatrice debba essere necessariamente un nome espressione dei mondi della legalità. Per me il candidato sindaco può anche provenire dalla politica, purché abbia una visione e dei valori. Noi siamo i primi a spenderci per la legalità, che rappresenta un requisito minimo essenziale. Oltre ad essa Foggia bisogno di ben altro.

Avete come base di partenza l’alleanza col centrosinistra sperimentato alle provinciali.

Sì. Sulle alleanze stiamo sperimentando un asse in Puglia. In alcuni territori abbiamo alleanze e governiamo con il centrosinistra, in altri come Noicattaro e Ginosa governiamo da soli. Non è mai scontato che l'alleanza col campo progressista ci sia, devono esserci presupposti davvero seri.

Chi esprimerà il candidato Sindaco nel campo progressista a Foggia?

Voglio dire una cosa precisa: se altrove in Puglia il Movimento 5 Stelle ha appoggiato finora i candidati sindaci del centrosinistra e non è mai successo il contrario, potrebbe accadere per la prima volta proprio a Foggia che il resto della coalizione sostenga un candidato pentastellato. Ad ogni modo ritengo che la questione delle comunali foggiane vada comunque affrontata sui tavoli nazionali.

Cioè che passi per l’ex premier Conte.

Foggia, dopo le gravi vicende che l’hanno contraddistinta negli ultimi anni, è diventata un caso nazionale. Il nostro capo politico Giuseppe Conte è molto coinvolto dalle questioni foggiane. Ogniqualvolta mi confronto con lui e lo aggiorno sul nostro territorio lui è positivo ed estremamente interessato. Bisogna fare i conti col MoVimento. Ribadisco che la tematica va affrontata anche a livello nazionale, Conte vuole dire la sua su Foggia.

C’è la possibilità che la vostra candidata sindaca sia l’attuale assessora regionale al Welfare Rosa Barone?

Al momento è prematuro fare nomi, peraltro noi siamo vincolati dallo statuto del MoVimento: non possiamo dimettere dalla carica ricoperta per una candidatura. Ma sicuramente quello di Rosa sarebbe un nome che darebbe filo da torcere a molti. Spendibilissimo.

Si dice che Conte pensi seriamente di candidarsi alle politiche del prossimo anno proprio a Foggia. Sarebbe d’accordo con tale scelta?

Se ci fosse questa possibilità non solo condividerei la sua scelta ma la sosterrei con tutte le mie forze. Sarebbe un grandissimo onore per questo territorio se il capo politico del MoVimento 5 Stelle scegliesse Foggia per entrare in Parlamento.

Che futuro c’è per la folta pattuglia di vostri parlamentari? C’è chi ironizza su uno “psicodramma” al pensiero delle politiche visto che nessuno ha la certezza della ricandidatura né tantomeno della rielezione.

Questi discorsi sono demandati alla legge elettorale, che non si sa ancora quale sarà. Ignoriamo se andremo alle urne con l’odierno Rosatellum oppure con un proporzionale puro, con liste allungate. Potrebbero cambiare le percentuali dei parlamentari eletti. Oggi è molto prematuro fare previsioni in tal senso. Ma voglio ricordare che in Puglia almeno una quindicina di parlamentari hanno lasciato il MoVimento 5 Stelle, tra cui la manfredoniana Francesca Troiano, e sono andati altrove. Chi è rimasto è stato fedele alla linea e ha ben lavorato.

Cosa pensa della scuola di formazione politica lanciata da Conte?

E’ un’iniziativa di Conte molto bella, che oggi (ieri, ndr) sarà presentata online da lui alla stampa. La scuola politica del Movimento sarà aperta non solo agli eletti, candidati ed attivisti del M5S, ma a chiunque. Tra i docenti ci saranno nomi di primo piano come De Masi, Zagrebelsky, Montanari e Canfora. Conte parlerà anche di SGF, spin off dell'Università di Foggia che fornisce la tecnologia alla scuola di formazione politica del Movimento. Sono molto contento che il MoVimento 5 Stelle abbia scelto come fornitore una piccola impresa fatta da ricercatori del Sud. Peraltro questo conferma una volta di più il ruolo centrale che Foggia e la Capitanata hanno per il MoVimento 5 Stelle.

La gestione commissariale è stata sempre più oggetto di critiche. Lo stesso Pd ha cambiato atteggiamento al riguardo, usando parole molto dure di recente sugli atteggiamenti chiusi dei commissari. Il M5S che giudizio ne dà oggi?

L'invito ad aprirsi di più alla cittadinanza è senz’altro condiviso pure da noi, inteso in primis come invito a confrontarsi con le associazioni ed ascoltarle. Ho letto che negli scorsi giorni è stato proficuo l'incontro con l'associazione Amici della Stazione, ne sono molto felice. I cittadini si sentono molto rappresentati dalle associazioni, se queste non vengono ascoltate e non hanno modo di farsi portatrici dei problemi della città è chiaro che qualcosa non va. Detto questo, il fatto che partiti e movimenti civici usino ogni pretesto per attaccare i commissari lo trovo sbagliato, perché questo atteggiamento potrebbe rappresentare un alibi per rimpiangere chi stava prima. E questo non ce lo possiamo permettere a Foggia nella maniera più assoluta, dopo tutto quello che è successo. Quindi dico no agli attacchi fini a se stessi, privi di soluzioni e di proposte. Non mi pare che qualcuno possa dire che commissari stiano a Palazzo di città per altri interessi che non siano quelli dell’interesse pubblico e della legalità. Sicuramente ci sono delle questioni su cui lavorare, settori nei quali migliorare come quello dei Servizi sociali. Noi del M5S siamo pronti a offrire il nostro supporto, come sempre è stato.

Cosa risponde a chi ritiene che ci sia di fondo un pregiudizio verso la città da parte dei commissari?

Zone Transition

Zone Transition

Non c'è un pregiudizio. E’ cautela, freddezza. E’ un atteggiamento che appartiene a tutte le gestioni commissariali dopo uno scioglimento per mafia. Si procede coi piedi di piombo su ogni questione. Lasciamoli lavorare, incalzandoli sui temi. Tutte le questioni che ho sottoposto all'attenzione dei commissari sono state o risolte o quantomeno prese in considerazione. Spesso li ho incontrati io, o comunque ho parlato io con loro. In altri casi mi è capitato di fare da intermediario per facilitare le interlocuzioni tra i commissari e le associazioni.

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