“Ci vuole davvero tanto coraggio ad essere nei panni di Gianni Rotice in questo momento. Si, perché un sindaco strattonato per la giacca a destra e a manca - scrive il Partito Democratico di Manfredonia - in questo paese non lo si vedeva davvero da tanto tempo. Nelle promesse del buon Gianni Lab 26 doveva essere "un semplice gruppo di lavoro di natura consultiva" e invece si è trasformato nell'ennesimo "fosso" in cui è inciampata questa amministrazione”.
“Con il fabbisogno del personale e piano occupazionale del Comune di Manfredonia sotto la voce Addetto Stampa (€20.077,00) ed Istruttore Direttivo (€ 10.039,0) si certifica la messa a stipendio di figure per le quali in prima battuta non si può non pensare a Matteo Palumbo e Stefano Pecorella, due dei componenti dell'ormai tramontato Lab 26. Era davvero troppo facile prevedere che sarebbe finita così - commenta il PD -. Alla favola del "volontariato" non ci ha mai creduto nessuno, forse nemmeno i consiglieri comunali di maggioranza che nei consigli comunali di inizio avventura si sono lanciati in appassionate arringhe a difesa delle scelte dell'irreprensibile Gianni”.
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“Le settimane sono corse velocemente, la luna di miele con l'elettorato è finita molto prima delle più rosee previsioni e tra divisioni fratricide all'interno della maggioranza (È diventata imbarazzante la posizione dell'Ass. Anna Trotta sfiduciata dalla lista civica di appartenenza) e promesse che non possono essere mantenute, qualcuno ha pensato bene che fosse arrivato il momento di mettere a stipendio il proprio fondamentale contributo alla causa dopo aver sbandierato ai quattro venti la generosità della propria missione”.
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“Che dire? Un autogol così non ce lo saremmo mai aspettati ma a questo punto siamo davvero fiduciosi. Questa maggioranza saprà fare di meglio. Non ci resta che attendere”.