Una pattuglia di schieramenti civici, diversi dei quali sul davanzale della finestra in attesa di capire con chi, tra partiti e coalizioni tradizionali, poter raggiungere un’intesa. In sostanza, in attesa di comprendere a chi poter meglio affidare pacchetti di voti utili a traghettare Foggia verso il nuovo governo cittadino. Quale che esso sarà. Con l’ipotesi sempre più plausibile di una proroga del commissariamento, le amministrative del capoluogo dauno si allontanano all’autunno 2023. Nel frattempo si starebbero creando almeno 5 “hot spot” di civismo politico locale con relative figure (vecchie e nuove) di riferimento.
Il M5S è quello uscito meglio dalle urne delle politiche, col 45,60% nel capoluogo in un’elezione però profondamente diversa dalle amministrative. I pentastellati, poi, hanno un’alleanza tutta da costruire col centrosinistra capitanato dal Pd. Chi guarda al M5S è l’ex candidato sindaco e consigliere comunale Giuseppe Mainiero il quale - da fondatore del recente comitato civico “Resto a Foggia” al cui evento inaugurale, quest’estate a Parcocittà, c’era sul palco anche Michele Emiliano - punterebbe, stando ai rumors, a tre sue liste civiche da portare in dote ai pentastellati (dopo l’alleanza saltata alle comunali 2019 per il no dell’allora leader Di Maio). Non a caso, Mainiero ha sostenuto Conte a queste ultime politiche, con pubblici endorsement anche sui suoi seguiti canali social. Nello stesso quadro si muovono i civici di Rosario Cusmai, consigliere politico per gli enti locali del governatore regionale e al contempo sempre interlocutore dei pentastellati, ai quali Cusmai piace, per stessa ammissione di Rosa Barone, tra i colonnelli 5 Stelle di Capitanata.
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I dem, d’altro canto, sono reduci dal pessimo 13,07% che ha confermato la mancanza di connessione sentimentale con la città. La coalizione di centrodestra, invece, ha raggiunto il 30,68% ma il marasma che lo ha travolto negli scorsi 2 anni (tra disfacimento della maggioranza landelliana, scioglimento per infiltrazioni mafiose e inchiesta per corruzione) rende comunque la strada impervia.
E’ questo lo scenario politico nel quale dovranno attentamente orientarsi le nuove formazioni civiche che si andranno via via enucleando a Foggia, in vista delle prossime comunali.
Tra esse, su un altro versante, il percorso di Pasquale Cataneo. Il quale smentisce di essere l’artefice della pagina politica comparsa recentemente su fb, ovvero “Coalizione civica per Foggia” (erano circolate voci che gliene attribuivano la paternità), ma non nega dialogo e intesa - con sguardo alle amministrative - con gli ex colleghi di consiglio comunale che sedevano insieme a lui tra gli scranni della maggioranza landelliana, e cioè Nicola Russo e Giuseppe Pertosa (ex candidato sindaco, nel 2019, proprio di una coalizione civica). Cataneo è leader locale del Movimento 24 Agosto per l’Equità territoriale (creatura meridionalista di Pino Aprile).
“Con Russo e Pertosa – racconta a l’Attacco - soprattutto negli ultimi 2 anni della consiliatura 2014-2019, abbiamo costruito una visione politica congiunta sulla base di atti, con indirizzi chiari, che l’amministrazione Landella non ha mai trasformato in esecutivi. Perciò li stiamo rilanciando presso i commissari, perché secondo noi rappresentano concretamente la discontinuità rispetto al passato”. Tra le delibere sulle quali la triade degli ex landelliani sta lavorando Cataneo cita quelle su: “valorizzazione della storica locomotiva ubicata in villa comunale”; “definizione del contratto Amiu”; “fitti passivi e riordino delle spese correnti del Comune”; “verifica e contrasto delle emissioni odorigene”; “riqualificazione di viale Pinto, il cui atto di indirizzo è stato stravolto dai lavori effettuati”. Tra i cavalli di battaglia del programma politico di Cataneo anche legalità e sicurezza (“la videosorveglianza si deve fare”) e la forte sperequazione tra nord e sud Italia insita nella spesa storica con cui lo Stato eroga fondi ai comuni per garantire servizi essenziali. “Il dialogo con qualsiasi forza politica andrà fatto sulla base dell’accoglimento e della ratifica programmatica di queste istanze”, avverte Cataneo.
Rumors anche su mister preferenze Max Di Fonso (alle scorse comunali, in quota Lega, fu il più votato di tutti con 1436 voti). C’è chi dice che potrebbe arrivare a creare addirittura 7 liste civiche. Il suo pacchetto di consensi si è forse assottigliato nel tempo ma potrebbe comunque fare ancora gola. Di Fonso è tornato al vecchio amore centrista. Tanto che, negli ultimi tempi, si era attestato ai popolari di Stea.
Zone Transition
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Sommovimenti dagli orizzonti politici, infine, anche nel Coordinamento delle associazioni per la Rinascita di Foggia di Walter Mancini e Nino Abate (quest’ultimo, nel 2014, in corsa alle primarie sul candidato sindaco del centrosinistra). Va con i piedi di piombo Mancini, intercettato da l’Attacco: “In queste ore – precisa il presidente del coordinamento - ci stiamo incontrando con associazioni e comitati civici per cercare di comprendere se possa sussistere una piattaforma comune sulle proposte programmatiche che vogliamo sviluppare per la rinascita di Foggia e che annoverano la discussione su Amiu; Campi diomedeei; sicurezza cittadina con videosorveglianza, controllo del territorio, illuminazione e implementazione della polizia locale; viabilità e decoro della città (trasporto pubblico, verde e strade); sviluppo industriale e culturale della città. Non abbiamo verità in tasca - conclude -, perciò restiamo aperti anche ad ulteriori proposte da inserire in agenda”.