Un confronto in cui è stato il fair-play ad avere la meglio, quello pubblico tra i 4 candidati Sindaco che si è svolto domenica sera nell’anfiteatro del porto turistico Marina del Gargano. L’evento organizzato da Il Sipontino.net e Foggia Reporter ha invece permesso di ascoltare la linea di ognuno dei candidati alla fascia tricolore sui più svariati temi: dalla microcriminalità all’igiene urbana, dal turismo alla Riviera Sud, dai Comparti alla tecnostruttura comunale. Oltre ad un pubblico di per sé molto numeroso - così tanto che c’era anche chi non ha trovato posto -, se ne è aggiunto uno ancora più nutrito proveniente dal web. La domanda posta da l’Attacco è stata sulla recente assegnazione del servizio di pubblica illuminazione. All’apparente risparmio di circa 125.000 euro rispetto alla proposta che era stata formulata dal precedente gestore, bisognerà aggiungere una somma superiore per consentire anche il servizio di riscaldamento che, in precedenza, era unito all’illuminazione. E’ opportuno che una Commissione straordinaria - perché è indubbiamente legittimo – abbia voluto procedere prima che fosse la politica ad occuparsene?
Il primo a dover rispondere è stato Antonio Tasso che, con tono convinto, ha dichiarato che “no, non era opportuno che la Commissione prendesse questa decisione vincolando l’Amministrazione per 9 anni”. La sua opposizione è motivata dal fatto che “per quanto bisogna verificare i numeri, non mi pare che si tratti di un grande affare per il nostro Comune. Inoltre, mi chiedo se c’era davvero bisogno di legarci a un contratto del genere. E rispondo: no”. L’onorevole è consapevole che “non ci sono margini di modifica per il contratto stipulato, però avrei avuto piacere se la prossima Amministrazione avesse potuto avere tempo, modo e dati per poter decidere autonomamente”.
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È stata poi la volta di Ugo Galli, anch’egli insoddisfatto di come sia stata gestita la questione. “Da quasi trent’anni mi occupo di vicende amministrative – ha premesso -, quindi valuto questa vicenda non sotto il profilo delle ragioni d’opportunità bensì dal punto di vista della legittimità, intesa in senso ampio”. “Tra i princìpi che regolano l’azione amministrativa, uno dei cardini è rappresentato dall’economicità e dall’efficienza – ha argomentato il candidato sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Forza Manfredonia, Città Protagonista, Manfredonia al Centro, Generazione Viva e Ugo Galli Sindaco -. Separare due servizi quale il riscaldamento e la pubblica illuminazione, più che inopportuno a me pare una decisione che confligge decisamente con questi princìpi generali dell’azione amministrativa, determinando che non ci possiamo assolutamente permettere affidamenti che generino ulteriori oneri, visto che c’è un Piano di riequilibrio economico e finanziario da seguire”.
Galli ha anche ammesso di ignorare i contenuti della concessione – come tutti del resto, visto che non sono stati resi noti -, tuttavia, ipotizzando di essere eletto Sindaco, ha detto che “in quel caso, non escluderei affatto la possibilità di riesaminare l’affidamento e pensare a un atto che possa consentire all’Amministrazione comunale di rivedere la materia conseguendo quei risparmi di spesa che sono necessari e che consentirebbero il conseguimento dell’equilibrio di bilancio in tempi antecedenti rispetto a quanto programmato. La decisione commissariale – ha terminato – va rivisitata con estrema attenzione”.
Quando Vincenzo Di Staso ha preso la parola per rispondere, si è sentita la prima (e unica) voce fuori dal coro. A differenza dei suoi antagonisti, infatti, l’avvocato sipontino è stato meno netto e ha comunque trasmesso la sensazione che non ha nulla da eccepire. “Non possiamo considerare il costo proposto dal precedente gestore come termine di paragone - ci ha tenuto a precisare subito - perché, forse, quando si andava ai ribassi poteva arrivare un prezzo più basso”. “Dobbiamo poi vedere bene cosa c’è scritto dentro – ha continuato il candidato Sindaco di Strada Facendo, Puglia Popolare, Lega, Udc e Chiamami per nome -, perché se nell’offerta base c’è un prezzo ma questo magari triplica per ogni cosa che va oltre, allora va a finire come quando aderisci a un’offerta telefonica che sembra vantaggiosa – l’esempio che ha fatto – ma poi quando chiami cellulari di altri gestori paghi di più”. “Passare tutto alla Consip, che è una piattaforma governativa, significa che c’è qualcuno che ha fatto tutte le valutazioni del caso perché è il suo dovere, e deve garantire i criteri di trasparenza e interesse dell’ente che affida questo incarico. Fare un pacchetto che monopolizza semafori, videosorveglianza, apparecchi idraulici e riscaldamento, nel caso in cui questa società avesse chiuso il rubinetto non si spegneva solo la luce, ma moriva la città”.
Zone Transition
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L’ultimo a rispondere è stato Domenico La Marca che ha esordito con una stilettata ricordando che “grazie alla questione della pubblica illuminazione, si sono accesi i fari su quello che stava accadendo nell’Amministrazione Rotice, che poi è implosa. L’opposizione aveva cercato in tutti i modi di migliorare quel progetto, che garantiva anche la Riviera Sud e altre zone periferiche”. “Forse i commissari avrebbero potuto aspettare e lasciare che fosse la politica a decidere - ha conclusi - però, visto che si era caduti su quella buccia di banana, forse si sono prodigati per assicurarci un pacchetto che poi andremo a vedere”.