“Come sempre finiscono per buttarla sulla polemica politica. Contano i fatti più delle parole. Una gogna mediatica - commenta il Sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice -, utile a soddisfare la tremenda voglia di vendetta di chi non ha ancora digerito la storica sconfitta elettorale.
Il mio Assessore Libero Palumbo, a dire di qualcuno, dopo anni di militanza, ha osato sposare un nuovo progetto politico davvero utile alla città, ed ora paga lo scotto della canea mediatica”.
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“Certamente sono da stigmatizzare e censurare le espressioni utilizzate con troppa leggerezza in un contesto informale, ma "condannare a morte" una persona ed un professionista esemplare per un'infelice "scivolata" è a dir poco ingiusto ed immeritato”.
“Si, l'Assessore, molto rammaricato, si è scusato con tutti per l'accaduto, Amministrazione in primis. Lungi da me dal giustificarlo - prosegue il Sindaco - , ma è opportuno precisare che non vi é stato alcun offensivo litigio con l'Assessore Basta, come qualcuno vuol far credere. Trattavasi di un dialogo molto confidenziale in un momento di pausa di una seduta di Consiglio molto tesa (a causa delle continue provocazioni di alcuni consiglieri di minoranza), come tanti (ben peggiori) uditi con le mie orecchie da parte di tanti sepolcri imbiancati”.
“Oggi, nonostante il gran caos che lo ha travolto, in maniera esemplare ha continuato instancabile a lavorare in ufficio per risolvere le tante problematiche che affliggono la nostra città. Lui, sempre in prima linea per le fragilità, come quella degli Lsu. Ha lavorato instancabilmente ogni giorno per risolvere, in pochi mesi, un problema di dignità di centinaia di famiglie, trascinatosi per 25 anni per causa di chi oggi punta il dito contro di lui”.
“Ogni giorno Libero ascolta e supporta le difficoltà e le preoccupazioni di questi lavoratori. Si è impegnato - dice ancora Rotice -, da ultimo, allo sblocco degli stipendi arretrati Inps fermi dalla fine dell'anno scorso e che non poche difficoltà economiche e sociali ha creato per le famiglie degli Lsu.
Con la stessa sensibilità ed impegno si è prodigato assieme ad altri Assessori sulle questioni di altre fragilità come quelle dell'Ucraina e dello stesso Borgo Mezzanone, quest'ultimo tema molto sensibile all'Amministrazione comunale che con atti concreti e finanziamenti sta operando sul fronte della riqualificazione urbana e sociale della borgata con la prospettiva di una reale integrazione sociale e nuove opportunità di sviluppo per la comunità”.
“Dopo anni Borgo ha un suo rappresentante in filo diretto con Palazzo di Città e le questioni sono state portate sul tavolo delle Istituzioni, come la Prefettura. A più riprese, denunciando e condannando gli episodi criminali, abbiamo chiesto alle Istituzioni sovraterritoriali di essere più incisive sulla questione legalità e lotta al caporalato. Non puó e non è il colore della pelle il problema di un territorio da sempre accogliente e solidale, che ha vissuto con i propri nonni il dramma della povertà e dell'emigrazione”.
“Borgo deve uscirne da questa ghettizzazione a cui è stato relegato. Gli abitanti di Borgo non sono cittadini di serie B. Borgo deve essere un presidio di legalità e sviluppo. Borgo non deve essere più lasciato indietro ed oggetto di strumentalizzazioni politiche da parte dei soliti noti. Guardiamo in faccia la realtà. Cosa è stato fatto per Borgo Mezzanone in tutti questi anni?
Queste sono le vere questioni”.
Zone Transition
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“Basta con questo sciacallaggio. Chi è senza peccato scagli la prima pietra e - conclude il primo cittadino -, in tempi dove si evocano urbi et orbi la comprensione, il perdono e la pace universale, facciamoci tutti un bell'esame di coscienza prima di giudicare.
Credo che dovrebbe dimettersi definitivamente chi con incapacità è stato inerme rispetto alle problematiche di Borgo Mezzanone sino al 21 novembre 2021, giorno dell'elezione della nostra Amministrazione”.