Sarà Felice Scirpoli a sfidare il Sindaco uscente di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo. Nelle prossime ore è atteso l’annuncio ufficiale da parte del gruppo di opposizione extraconsiliare La Rinascita possibile, coordinato dall’ex primo cittadino Donato Troiano.
Il 50enne Scirpoli è stato negli scorsi anni il segretario e commissario cittadino di Forza Italia (con un saldissimo legame col consigliere regionale sipontino Giandiego Gatta), ma ha anche alle spalle una lunga esperienza amministrativa: consigliere comunale dal 2002 al 2004, consigliere presso la Comunità Montana del Gargano negli anni 2002 e 2003, dal 2004 al 2007 assessore comunale alle attività produttive e turismo, dal 2012 al 2015 vicesindaco e assessore alle politiche sociali.
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Quest’ultima era l’amministrazione di Iasio, il cui percorso fu fermato a luglio 2015 dallo scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose. Poi seguirono due anni di gestione commissariale, mentre dal 2017 a Palazzo di città è in carica il centrosinistra a guida Pd della coalizione piemontesiana CambiaMonte.
In questo quinquennio che a giugno arriverà a conclusione, Scirpoli ha condotta una costante opposizione prima nell’ambito della coalizione composta da FI, Lega e Verso il futuro (la lista civica che nel 2017 vide Troiano candidato sindaco); da un anno questi gruppi hanno dato vita al movimento La Rinascita possibile, “patto civico” che si è presentato alla comunità a febbraio scorso.
In quella serata non c’era Scirpoli, assenza che aveva fatto ipotizzare la decisione di abbandonare la politica attiva.
Del resto aveva anche rassegnato le proprie dimissioni da coordinatore di Forza Italia e annunciato l’inizio del lavoro come docente tutor all’Università del Salento di Lecce, presso il Corso di specializzazione per il sostegno.
Un bel traguardo per il docente montanaro, che, parallelamente all’insegnamento nella città natìa, dopo la laurea all’Università degli Studi Niccolò Cusano in Scienze dell'educazione e della formazione, aveva dapprima conseguito un master in didattica e psicopedagogia per i disturbi specifici di apprendimento presso l’Università di Foggia e poi aveva preso parte alla procedura pubblica di selezione dell’Università del Salento finalizzata all’individuazione di personale docente in servizio presso le scuole dell’infanzia e primarie del sistema nazionale di istruzione – tutor nell’ambito del corso di laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria.
E invece la passione per la politica non ha mai abbandonato Scirpoli, che guiderà La Rinascita possibile contro d’Arienzo.
Stando ai rumors, arriveranno a Monte Sant’Angelo per presentare Scirpoli il coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, la senatrice di FI Licia Ronzulli, il sottosegretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto e ovviamente Gatta.
In queste ultime ore Scirpoli sta tentando di ricucire i rapporti col gruppo dell’ex Sindaco Andrea Ciliberti, che dopo aver partecipato a diversi incontri de La Rinascita possibile si è staccato settimane fa tentando la corsa solitaria, la quale però potrebbe scontrarsi con l’impossibilità di riuscire a formare una propria lista.
Ieri sera era previsto un incontro tra Ciliberti e il M5S, che non ha alcuna intenzione di votare per d’Arienzo e il cui locale meetup deve decidere che posizione prendere, posto che non presenterà una propria lista.
Solo stando uniti tali gruppi avrebbero qualche chance il 12 giugno.
La sfida è estremamente ardua: il supporto a d’Arienzo del vicepresidente della Regione e assessore al bilancio Raffaele Piemontese, dominus Pd in Capitanata, pesa enormemente nella piccola città.
“In tanti mi hanno chiesto di non interrompere il mio impegno per la nostra città. C’ho pensato. Non poco”, ha affermato d’Arienzo, dottore forestale che da qualche anno lavora per conto della Regione Puglia.
“Dobbiamo continuare a riscattare il nostro territorio. Faticosamente abbiamo ricostruito la sua immagine, la sua reputazione e oggi Monte Sant’Angelo è tornata ad essere protagonista nei tavoli e nel dibattito della provincia e della regione, con importanti riconoscimenti al nostro lavoro che ci riempiono di orgoglio. Monte Sant’Angelo è tornata ad essere un esempio. Non possiamo lasciare incompiuto un importante lavoro iniziato nel 2017. Un lavoro fatto di grandi finanziamenti che si sono tradotti in opere e progetti, realizzati o che partiranno a breve: più di 80 milioni di euro. E li abbiamo investiti per riqualificare piazze, strade, per la promozione internazionale, per forme di solidarietà e sostegno alle famiglie in difficoltà, alle imprese. Per progetti che aspettavano di essere realizzati da diversi decenni. Monte Sant’Angelo non può tornare indietro, deve guardare al futuro e continuare quel progetto di sviluppo che la porti lì dove merita: al centro del Gargano, al centro della Puglia”.
D’Arienzo può contare sulla dissoluzione della minoranza consiliare, che o è passata armi e bagagli con CambiaMonte oppure ha deciso di ritirarsi a vita privata.
Ma nella città dei due siti Unesco, nonostante la narrazione piemontesiana e per quanto la competizione appaia impari, cova il malcontento legato a assunzioni, clientele e mai chiarite intimidazioni contro gli amministratori e contro l’impresa che svolgeva il servizio di igiene urbana.
E, soprattutto, nel 2022 sono aumentati coloro che ritengono sia stato commesso un torto quando nel 2017 si tracciò una linea di demarcazione: il prima simbolo del malaffare e del rischio di condizionamenti mafiosi, il dopo amministrazione espressione della legalità. O con noi o contro di noi. Un’ingiustizia per cui molti hanno pagato le spese e su cui altri hanno costruito carriere.
Zone Transition
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Comunque vadano le urne di giugno, Monte Sant’Angelo meriterebbe per lo meno un più sincero e autentico racconto di cosa è stato e di cosa oggi è.