Provincia di Foggia, oggi resa dei conti nel centrodestra. Potenza: “Io e Dell’Erba uniti su Rotice”

I parlamentari dei due partiti hanno tentato la carta dei livelli romani della Lega, in nome dell’unità della coazione, per far desistere i salviniani foggiani. Un’operazione – quella di Rotice - che porta la firma del consigliere regionale Joseph Splendido, del segretario provinciale Daniele Cusmai, del segretario dell’ente Fiera Raimondo Ursitti ma soprattutto dell’europarlamentare Massimo Casanova. A Roma sarebbe stata la senatrice Annamaria Fallucchi ad interloquire col collega e coordinatore della Lega pugliese, Roberto Marti, cui è stato chiesto di riportare a più miti consigli i suoi rispetto alle elezioni provinciali di secondo livello del 29 gennaio prossimo.

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Si punta, in tal modo, ad arrivare alla riunione finale dello schieramento – attesa per le ore 17.00 a Foggia oggi – coi soli Potenza e Dell’Erba a sostegno di Rotice. “Non ci possiamo far dettare da linea da Antonio Potenza”, sentenziano a l’Attacco fonti meloniane. “Saremo tutti uniti contro di lui, sta facendo il gioco del centrosinistra. Quello che accadrà domani (oggi, ndr) è certo: il centrodestra abbandonerà Rotice, se vorrà candidarsi sarà un candidato civico e non nostro. Se vorrà tirare avanti si prenderà tutta la responsabilità di ciò che sta facendo”.

Uno scontro che minaccia di avere pesanti contraccolpi anche sull’amministrazione comunale di Manfredonia. E’ l’avvertimento pervenuto dal principale sponsor politico di Rotice nel Golfo, il deputato di Forza Italia Giandiego Gatta, che da mesi sostiene la necessità di votare il sindaco di Candela. Non che in aula consiliare si siano già viste frizioni: nella seduta di mercoledì pomeriggio FI ha votato compattamente e difeso ogni provvedimento dell’amministrazione, anzi all’esterno dell’aula dagli azzurri sono circolate anche dichiarazioni di apprezzamento per la candidatura del sindaco. Ma è solo questione di tempo, perché il roventissimo scambio di messaggi su WhatsApp tra Giandiego Gatta e Rotice è stato di durezza inusitata tra i due.

“Al momento non rilascio dichiarazioni, non parlerò fino a che non sarà riunito il tavolo del centrodestra”, si limita ad asserire Giandiego Gatta a l’Attacco.

“Non parlo”, fa eco Rotice. Ma fonti vicine al primo cittadino affermano che “aspetta che tutti escano allo scoperto nella riunione di venerdì” e che ha ribadito nelle ultime ore: “Mesi fa dissi di poter rappresentare il candidato del centrodestra. Sui valori di lealtà, condivisione e gioco di squadra sono disposto ad andare fino in fondo, come feci per la vicenda di Confindustria quando andai contro il presidente nazionale Bonomi”.

Parole che lasciano intendere una sfida al concittadino Gatta, ovvero che Rotice sia disposto anche ad accettare il rischio di ripercussioni nella sua maggioranza a Palazzo San Domenico. “C’è un diffuso malessere di molti sindaci”, continuano le fonti legate a Rotice, “di destra e di sinistra, i quali sono stanchi di subire imposizioni dall’alto”. Il pensiero corre anche a sindaci dem che avrebbero voluto candidarsi, come il cerignolano Bonito e il montanaro d’Arienzo.

No comment anche dal presidente Nicola Gatta, che rispetto alla candidatura di Rotice dice solo con serenità a l’Attacco che “bisognerebbe parlare col centrodestra”.

Chi parla è invece Potenza, che garantisce sulla solidità della storica alleanza col consigliere regionale Dell’Erba dopo che nel resto dello schieramento si era diffusa la certezza che stavolta non avrebbero giocato la stessa partita. I rumors, riportati da l’Attacco, erano legati ad una interlocuzione tra l’imprenditore e Gemmato di FdI e all’assenza del primo alla riunione di pochi giorni fa all’esito della quale è emersa la discesa in campo di Rotice.

“Qualcuno si diverte in modo falso e tendenzioso a dire che io e Paolo stavolta siamo divisi. Non è affatto così”, afferma a l’Attacco il sindaco di Apricena.

“La verità è che siamo come fratelli: quando parla lui è come se parlassi io e viceversa. Dove c'è uno dei due è come se ci fosse anche l'altro, così è stato per quella riunione. Il centrodestra si incontra da due mesi, ci dicemmo tutti subito convinti che servisse una candidatura fortemente identitaria. Al che qualcuno si è chiesto se Nicola Gatta sia davvero di centrodestra. Lui non ha mai voluto dichiararlo, si dice trasversale e del resto nel 2018 fu eletto dai civici emilianisti e dal centrodestra. Non ha mai voluto dichiarare la propria collocazione politica, vuole soltanto i nostri voti. E’ su questo punto che si è rotto il meccanismo: c'è chi dichiara che, con estrema coerenza, sia giusto andare avanti sulla linea della candidatura fortemente identitaria, come me, Paolo e la Lega; e c’è chi invece dice che nonostante tutto si debba puntare su Gatta. Abbiamo atteso per mesi che Gatta si decidesse pur avendo una disponibilità di sindaci che sono dichiaratamente appartenenti al nostro schieramento”, continua Potenza.

“Domani (oggi, ndr) mi auguro che ci sia un incontro sereno in cui tutto il centrodestra assuma la decisione e faccia sintesi. Quella di Rotice è una candidatura autorevolissima, lo dico con tutto il rispetto per Nicola Gatta. Rotice è il sindaco della città più importante amministrata oggi in Capitanata dal centrodestra, tra le più grandi della provincia. Manfredonia pesa tantissimo in termini di voti ponderati. Rotice si è detto disponibile, è di centrodestra e governa avendo il Pd all'opposizione. Chi meglio di lui? Mi auguro che si faccia sintesi su Gianni o su un altro candidato identitario. Se ciò non avverrà, se non si raggiungerà un accordo in tal senso, sarà in liberi tutti e allora ognuno dovrà regolarsi di conseguenza. In quel caso noi come amministrazione comunale decideremo liberamente chi votare. Gatta è un giorno di centrodestra, un altro giorno continuano e un altro ancora di Azione”, rimarca Potenza. “Non siamo noi che vogliamo rompere lo schieramento di centrodestra”.

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E se in extremis Gatta si dicesse di centrodestra? “L'eventuale sua dichiarazione potrebbe essere molto, molto tardiva. C'è tanta gente amareggiata che sta già raccogliendo le firme per una candidatura identitaria”, conclude il sindaco di Apricena.