Chi ha le maggiori chance di vittoria tra i due candidati, entrambi civici, alla presidenza della Provincia di Foggia? E chi, tra il Sindaco di Vieste il Giuseppe Nobiletti e Presidente uscente Nicola Gatta, dovrà fare i conti maggiormente col fuoco amico in casa?
Sono questi gli interrogativi che negli opposti schieramenti ci si pone in vista delle elezioni di secondo livello, convocate da Gatta nell’ultimo giorno utile (il 20 dicembre) per domenica 29 gennaio. Lo scontro, anticipato ieri su queste colonne, sarà come nel 2018 tra Gargano e Monti Dauni.
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Il viestano Nobiletti, candidato di Insieme per la Capitanata, è il nome su cui ha fatto sintesi lunedì il tavolo convocato a Bari alla presenza del presidente della Regione Michele Emiliano. E’ sulla carta avvantaggiato dalla netta prevalenza di amministrazioni comunali a guida centrosinistra in Capitanata. Basterà aver messo esso d’accordo Pd e civici emilianisti? Gli alleati del M5S per il momento sono orientati all’astensione e questo significa per il candidato presidente rischiare di perdere tra i 2.067 e i 2.222 voti ponderati.
Ma Nobiletti deve fare i conti anche con lo scarso feeling che c’è con altri amministratori garganici, a cominciare dai vicini di casa peschiciani, ovvero il sindaco Franco Tavaglione e la sua squadra. Non hanno fatto di gioia, davanti al suo nome, nemmeno i primi cittadini del Pd, per i quali il partito ha ceduto troppo peso agli emilianisti e ai contiani. I dem volevano a tutti i costi un sindaco garganico sì, ma che fosse anche iscritto al partito. Uno come il montanaro Pierpaolo d’Arienzo. Aver ceduto alla richiesta di un candidato sindaco è visto ora come uno schiaffo per il Pd. “Hanno deciso Emiliano e Rosario Cusmai alla fine”, commenta un altro amministratore comunale garganico. “Il Pd si è preso una scoppola da Emiliano, il quale – ora lo capisce bene – aveva già scelto Nobiletti mesi fa”. Il malcontento dei sindaci è apparso evidente martedì scorso, nella sontuosa serata di gala organizzata dal prefetto Maurizio Valiante nei saloni sfarzosi dell’Ufficio territoriale del Governo di corso Garibaldi, tra lautissimo buffet e orchestra da camera. Invitate 150 persone, tra cui i primi cittadini, i vertici delle forze di polizia e del Tribunale di Foggia, il procuratore capo Vaccaro, la responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Episcopo, Pippo Cavaliere della Fondazione Buon Samaritano. Assenti giustificati parlamentari e consiglieri regionali, impegnati nelle rispettive sessioni di bilancio.
“Nobiletti non ha buoni rapporti con l’amministrazione di Peschici, questo è noto. Ma ha anche un carattere chiuso e spigoloso, non ha legato con molti altri in questi anni. E’ il metodo a non andare giù ai sindaci: il suo nome è stato calato dall’alto”, continua un eletto. “I sindaci piddini si sono risentiti per lo scarso peso avuto dal partito, d’Arienzo è stato fatto fuori malamente”.
Ma c’è anche chi ritiene che una certa freddezza nei confronti della candidatura di Nobiletti sia riconducibile al peso della capitale pugliese delle vacanze e all’ascesa di quel gruppo di neofiti della politica arrivato per la prima volta a Palazzo di città nel 2016. Da allora ne hanno fatta di strada, tanto che la vicesindaca Rossella Falcone è nel cda di Aqp spa, grazie alla vicinanza del gruppo al vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese. I beninformati scommettono da tempo che Falcone e la collega assessora Graziamaria Starace siano destinate inevitabilmente a candidature alle prossime elezioni regionali e alle comunali: non si sa chi andrà dove ma si pronostica che una approderà a Bari, mentre l’altra al posto di Nobiletti come sindaca. In queste ore c’è anche spazio, nelle reazioni alla scelta di Nobiletti, all’ipotesi malevola di chi pensa ad un accordo tra Pd e civici che comprenda la presidenza di Arca Capitanata per Pippo Liscio, fedelissimo di Cusmai e nome di peso prima in ASL e poi in Sanitaservice.Stando ai rumors che arrivano da Lucera, ci sarebbero poi altissime probabilità che vengano meno a Nobiletti i voti dei 4 eletti lucerini legati al consigliere regionale Antonio Tutolo (323 voti ponderati ciascuno, per un totale di 1.292). Fu proprio Tutolo peraltro, su queste colonne, ad azzeccare l’11 novembre l’esatta previsione: “Secondo me lo sfidante di Gatta sarà Nobiletti perché è gradito al Pd, a Raffaele Piemontese, ma soprattutto è un esponente del civismo che risulta determinante in questo tipo di contesti. Ma, soprattutto, non bisogna dimenticare che il candidato lo sceglierà Michele Emiliano e non il territorio”. In quella circostanza Tutolo ribadì l’ottimo rapporto con Gatta e sottolineò di non avere “alcuna posizione precostituita”.
Zone Transition
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I franchi tiratori rischiano di essere parecchi per Gatta, che potrebbe essere bucato nell’urne da leghisti, pezzi di FI e dal duo Potenza-Dell’Erba. Tra Apricena, Lesina e Serracapriola potrebbero saltare 10-12mila voti ponderati. “Sono due giorni che sono impegnato con la legge di bilancio in Regione e non ancora mi sono posto il problema del voto per la Provincia. Naturalmente sono uomo di centrodestra e insieme agli altri esponenti dell'area decideremo in merito considerando che entrambe sono candidature civiche”, si limita a dire il consigliere regionale Dell’Erba.