Tornerà a riunirsi domani pomeriggio a Manfredonia il Consiglio comunale ma tra le interrogazioni che saranno discusse in aula non ci sarà quella depositata
dal capogruppo di Molo 21, l’ex candidato sindaco Gaetano Prencipe, sulla presunta illegittimità dell’istituzione del gruppo di lavoro “Manfredonia Job 2026”.
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Si tratta dell’ufficio di staff creato dal primo cittadino Gianni Rotice a titolo gratuito e guidato da colui che ambiva ad essere il vicesindaco, l’avvocato Stefano Pecorella, il quale oggi segue passo dopo passo il primo cittadino, dalle sedute di giunta e consiliari agli incontri. Ne fanno parte, oltre a Pecorella, il direttore della testata online Il Sipontino Matteo Palumbo (già animatore del GAL e addetto stampa di varie realtà), l’ex presidente del consiglio Pd Antonio Prencipe e Giovanni Tamburrano, addetto stampa del Consorzio di bonifica montana del Gargano legato a Rotice sin dai 6 anni di presidenza dell’edile sipontino in Confindustria.
Nei giorni scorsi l’Attacco ha svelato come all’interno della stessa maggioranza (e in particolare da Forza Italia e dal vicesindaco Basta) siano state sollevate rimostranze per l’onnipresenza di Pecorella e il dover fare anticamera prima di parlare col sindaco. Un’anticamera imposta, rivelano fonti comunali, allo stesso Giandiego Gatta. Un ruolo esorbitante quello di Pecorella, a detta di molti, che penalizza chi è stato eletto e nominato assessore, ma anche colui cui va il principale merito del successo del centrodestra a Manfredonia dopo 25 anni. I beninformati riferiscono di un rapporto oggi gelido tra Pecorella e Gatta, consigliere regionale e dominus di FI.
Incongruamente, l’interrogazione non è stata inserita tra gli argomenti che saranno trattati domani dall’assise consiliare ma nei giorni scorsi Rotice ha depositato la risposta a Prencipe, scritta dallo stesso Pecorella. Dopo aver citato il “recente indirizzo amministrativo, del TAR Lazio”, che “ha stabilito che un'amministrazione legittimamente può adottare un atto, a determinate condizioni, per l'utilizzo di forme consulenziali da parte di esperti a supporto all'attività dì governo, senza corrispondere loro alcun compenso”, vi si afferma che “ai componenti dell’organismo non è stata consegnato o dato in uso alcun locale, né è stato concesso l’utilizzo o data conoscenza di elementi ritenuti sensibili sensi della normativa vigente”. Ma i dipendenti comunali assicurano a l’Attacco che Pecorella e Palumbo dispongono di due stanze apposite.
“E', altresì, destituito di fondamento l'assunto dell'interrogazione relativo alla illegittimità del decreto perché privo dei pareri dei dirigenti”, ha aggiunto Rotice. “L'avvocato Pecorella è legato allo scrivente da un rapporto professionale convenzionale e per tale circostanza gli vengono richiesti pareri e consulenze relative agli atti assunti nell’amministrazione al fine di evitare l’insorgere di conflitti di interesse tra il ruolo di sindaco e la sua concomitante e legittima figura imprenditoriale. Pertanto. il legale in questione non potrà richiedere compensi all'ente per l'attività prestata, perché già in altro modo ricompensata dallo scrivente. Valgano per il dottor Matteo Palumbo le argomentazioni sopra riportate, facendo rilevare che anche costui ha rilasciato ampia dichiarazione liberatoria di rinuncia ai compensi a qualsiasi titolo spettanti”.
Insomma sono due dipendenti del Rotice imprenditore. “Quanto all'attuale condizione finanziaria dell'ente, si precisa che il Comune non versa in condizioni di deficit strutturale”. Infine il primo cittadino spiega che Tamburrano “non ha mai avuto modo di prestare attività alcuna, né alcun parere gli è stato sottoposto” e che “quanto ad Antonio Prencipe, beneficiario di trattamento pensionistico, si rinvia alla normativa sulla attribuzione di consulenze incarichi dirigenziali al personale in quiescenza, che prevede la possibilità del conferimento di incarichi a condizione della loro gratuità ed eventuali rimborsi spese”.
Argomentazioni che non convincono affatto il leader della minoranza Gaetano Prencipe, per la quale “nessuna risposta è stata fornita rispetto alla prima obiezione, quella sulla necessità di istituire e prevedere il nuovo ufficio con atto di giunta (cui spetta la competenza) e non certo con provvedimento monocratico del sindaco”.
Ad oggi, peraltro, si conosce solo il decreto istitutivo del gruppo di lavoro mentre non è dato sapere se esistano atti di conferimento di incarichi specifici e quali siano questi ultimi. “Sul sito istituzionale del Comune non compaiono e a precisa richiesta non sono stati esibiti”, aggiunge l’avvocato amministrativista. Inoltre, col nuovo regolamento approvato a dicembre scorso si è inserita la possibilità della presenza alle sedute di giunta del capo di gabinetto, ma restano aperte le questioni di riservatezza legate alla libertà di tale organo. E ancora, il Rotice-sindaco ammette nella propria risposta che due dei nominati (Pecorella e Palumbo) non lavorano gratis ma sono pagati dal Rotice-imprenditore, insomma sono suoi dipendenti. E’ possibile che dipendenti propri siano posizionati dal Sindaco in Comune?
Anche il riferimento alla sentenza del TAR Lazio è ritenuto “fuori luogo” da Prencipe, visto che “nel caso citato dalla decisione del giudice amministrativo c’erano un bando e un incarico professionale specifico, incarico conferito dal dirigente”, mentre a Manfredonia “l’incarico è in senso lato di supporto all’organo di direzione politica”. Insomma, “un vero ufficio di staff, che va come tale inquadrato e assunto”. Quanto alla affermazione che “il Comune non versa in condizioni di deficit strutturale”, per l’ex candidato sindaco “l’ente è in riequilibrio finanziario e una recente sentenza della Corte dei conti stabilisce che anche i Comuni in riequilibrio finanziario non si possono permettere uffici di staff, dunque in realtà è una cosa che non poteva essere fatta”.
Zone Transition
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Da ultimo, anche il riferimento a Tonino Prencipe appare sbagliato: “L’incarico alla persona in pensione è possibile ma a determinate condizioni, dice la legge. Prencipe ha superato i 65 anni di età, non rientra nella legge Madia. Inoltre la normativa chiarisce che l’incarico sia espressamente limitato ad un anno, cosa che qui non è stata prevista”.