“Postazione 118 sperduta nei campi del Tavoliere, pericolosa per operatori e pazienti, si sposti dove può essere più utile”, questo il grido d’allarme che dalle colonne del quotidiano l’Attacco nei giorni scorsi ha lanciato
un gruppo maggioritario di soccorritori che operano nell’equipe in servizio a Borgo San Carlo di Ascoli Satriano.
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Non si è fatta attendere la replica del Sindaco Vincenzo Sarcone: “A mio sommesso avviso, questa istanza va inquadrata in un ambito più ampio che tenga conto di cosa è successo qualche mese fa e soprattutto quali potrebbero essere gli interessi, a volte personali e non di carattere generale, che possono entrare in gioco – riferisce il primo cittadino a l’Attacco -. Nel mese di febbraio rimbalzò sui giornali locali la notizia secondo la quale ci sarebbe stato un tentativo di incendio dell’ambulanza parcheggiata in detta postazione. In particolare, è stato raccontato che alcuni operatori del 118 di San Carlo di Ascoli Satriano, allertati da alcuni rumori, si sarebbero accorti che alcuni malintenzionati stavano appiccando un incendio ai danni dell’ambulanza. Grazie solo all’intervento del personale, i malintenzionati sarebbero scappati via lasciando a terra del materiale che presumibilmente sarebbe servito ad appiccare l’incendio. Veniva anche ipotizzata la causa dell’accaduto, facendola coincidere con la circostanza che la zona non è dotata di telecamere di videosorveglianza, la postazione si troverebbe in un luogo sperduto e presenterebbe delle criticità strutturali”.
Oggi si ritorna sull’argomento e si chiede lo spostamento di quella postazione in un luogo in cui gli operatori, o alcuni di essi, sarebbero più sicuri nell’espletamento di tale servizio.
“Ebbene, voglio sottolineare alcune incongruenze – aggiunge Sarcone -. Innanzi tutto non v’è chi non veda che il racconto del tentativo di incendio, avvenuto nel mese di febbraio scorso, non rientra tra i parametri di un comportamento criminale vero e proprio. Chi aveva l’interesse ad appiccare il fuoco ad una ambulanza del 118 a San Carlo? A quel comportamento criminale è seguita una richiesta estorsiva? E’ bastato il mero intervento di alcuni operatori del 118 per far fuggire dei pericolosi criminali? Dalle ovvie risposte si capisce che quell’episodio non appalesi l’esistenza di una situazione di pericolo tale da giustificare lo spostamento della postazione in parola”.
Quanto alla situazione fatiscente dell’immobile che ospita la postazione, il Comune di concerto con alcuni tecnici dell’Asl, evidenzia il Sindaco, ha provveduto ad effettuare una perizia, a trovare la copertura finanziaria, ad affidare l’incarico. “Oggi stesso sono iniziati i lavori di messa in sicurezza dell’immobile. Infine in ordine alla circostanza che San Carlo è luogo sperduto, ebbene non posso non rilevare l’offensività dell’aggettivo usato. La frazione San Carlo è abitata da circa 500 persone, che hanno diritto all’assistenza sanitaria come qualsiasi altro cittadino. Eventuali interessi particolari allo spostamento di questa postazione, devono cedere il passo a quello generale di tutti i cittadini di San Carlo”, ha concluso Sarcone.
Secca e netta anche la replica del consigliere comunale Pasquale Santoro: “Lascia perplessi l’aver messo in discussione un presidio nato per tutelare una borgata che, in assenza di detta postazione sanitaria, rimarrebbe in balia del nulla non esistendo alcun presidio medico alternativo. Tra i residenti ci sono persone anziane, bambini e, nelle aziende agricole ivi operanti, sono impiegati molti operai. Lo staff dei soccorritori dovrebbe preoccuparsi di compiere il proprio lavoro a prescindere se esso sia svolto in città o in campagna e senza invadere sfere di altrui competenze. Non è di certo lo staff dei soccorritori a dover decidere se spostare o meno una postazione di soccorso”.
Zone Transition
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Gli operatori avevano peraltro evidenziato la mancanza di personale infermieristico. “Insieme al Sindaco, chiederò un incontro all’Asl, per capire le ragioni di questa carenza – ha fatto sapere Santoro -. Sottolineo la volontà di comprendere come mai quando il servizio era gestito dall’ associazione Croce Ble l’infermiere fosse presente e ora non più. Visti i numerosi interventi effettuati dalla postazione 118 San Carlo, non si capisce perché lo staff tenti di far passare il messaggio che la stessa non sia utile. Ribadisco ai soccorritori che la postazione di San Carlo, non nasce per una loro comodità ma per i residenti della Borgata e le varie frazioni che distano dal centro abitato e non hanno un presidio medico. Chiederò ai responsabili di Sanitaservice un incontro entro la prossima settimana, per far venire alla luce le vere ragioni delle foto pubblicate, delle considerazioni inopportune degli operatori. È necessario fare chiarezza e comprendere se la sede non ha utilità, oppure se i soccorritori abbiano qualche problema con la specifica ubicazione della postazione. In qualità di amministratori riteniamo che la postazione 118 a San Carlo sia importante e necessaria. Il 118 di San Carlo non si tocca”.