Persino assessori e consiglieri politici del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ammettono di non sapere in cosa cosa consista “la struttura istituzionale della Regione Puglia” con cui il governatore intende aiutare la commissione straordinaria in carica presso il Comune di Foggia. Venerdì scorso Emiliano, parlando con la stampa, riagganciandosi alla “consulta permanente del commissario” promessa all’evento di Mainiero a Parcocittà sette giorni prima,
ha accennato ad una struttura “che aiuti il commissario in quella parte di relazione col cittadino, sulla base della legge sulla partecipazione e sulla base di tutte le normative che la Regione Puglia gestisce, e che quindi consenta all’amministrazione comunale di avere occhi e orecchie simili a quelle di un sindaco, cosa che non si può pretendere da un commissario”.
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“Siccome questo è un momento delicatissimo anche dal punto di vista istituzionale”, le parole dette al Gino Lisa al prefetto Carmine Esposito e alla commissaria Marilisa Magno, “mi sforzerò, l’ho promesso al prefetto e al commissario, in tutte le maniere, con tutti i miei collaboratori, di riempire il vuoto che in questo momento si sente in questa provincia e in particolare nella città di Foggia”.
Immediatamente sono arrivate critiche e polemiche da parte dell’opposizione in Regione (Forza Italia, Lega, ma anche Azione). I più malevoli hanno pensato ad un Emiliano “commissario dei commissari”. Reazioni prevedibili, mentre era difficile pronosticare – pur conoscendo l’estro e il piglio decisionista di Emiliano – che nemmeno le persone a lui più vicine sappiano cosa concretamente la “struttura istituzionale” a supporto di Magno e se equivarrà all’invio di fondi regionali o solo ad una più forte collaborazione in termini di risorse umane.
“L’ho appreso dalla stampa”, ammette laconico a l’Attacco Rosario Cusmai, che pure sarebbe il consigliere politico del presidente per il rapporto con gli enti locali.
“Io e Piemontese, in modo autonomo, stiamo già collaborando con i commissari per le deleghe che abbiamo, con incontri precisi e fattivi. A parte questo, non so con precisione cosa intenda Emiliano”, spiega a l’Attacco l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone. “Io ho incontrato i dirigenti comunali per definire alcune mie misure che erano in ritardo, nell'ambito di una collaborazione come faccio per tutti i Comuni. Ma ovviamente per Foggia ho un occhio di riguardo”. E dunque Emiliano intende rafforzare questo supporto o intende altro? “Credo abbia voglia di fare altro”, ipotizza Barone.
Intanto Magno mostra segnali di apertura al dialogo con la stampa. “Il bilancio del primo anno di attività? Lo vedrete nei prossimi mesi. Credo che un po’ di risposte a questo territorio le stiamo dando”, ha affermato a l’Attacco la commissaria. “Naturalmente le difficoltà sono state tante, la valutazione ha riguardato la complessa situazione di Foggia e le situazioni all’interno dell’amministrazione. Non è un’amministrazione che abbia potenzialità sul piano numerico per quanto riguarda personale e dirigenti, ma è una macchina che pian piano si sta iniziando a rodare. Dovremo continuare nei prossimi mesi e i risultati si vedranno. Credo che Foggia sarà tutto un cantiere: abbiamo trovato o sbloccato finanziamenti, le progettualità del PNRR vanno avanti, la tempistica la stiamo rispettando”.
Come in ogni paese commissariato, la gestione straordinaria ha portato con sé anche a Foggia – anzi, specie a Foggia, trattandosi di capoluogo di provincia – critiche relative alla stasi che caratterizzerebbe in tale fase Palazzo di città. L’opinione pubblica foggiana continua ad essere polemica su tale fronte o è più serena, un anno dopo il commissariamento dell’ente comunale? “Non lo so, non so valutarlo”, la risposta della prefetta a l’Attacco. “Alcune volte mi sembra che abbiamo delle risposte molto positive, altre ci sono interventi che non sono mirati e giusti rispetto all’operato dell’amministrazione”.
Quel che appare evidente, anche con le prime interviste rilasciate venerdì da Magno alla stampa, al Gino Lisa, è che da parte della commissione straordinaria c’è ora maggiore apertura e disponibilità al confronto, dopo i silenzi e il lavoro svolto all’interno di Palazzo di città. “Avevamo bisogno di valutare, di guardare dentro gli uffici comunali e di cominciare a organizzare il lavoro”, ha sottolineato Magno. “Man mano che dovremo rappresentare quanto abbiamo fatto gli incontri ci saranno. Ma ce ne sono sempre stati con sindacati, associazioni, etc.”.
Zone Transition
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Foggia tornerà al voto nel 2023, verosimilmente a novembre. Fino ad allora quali obiettivi la commissione conta di raggiungere? “C’è, appunto, da ricordare che le nostre attività sono legate ad un arco di tempo molto ristretto. Non abbiamo i tempi di un’amministrazione comunale ordinaria. Però stiamo lavorando moltissimo, gli obiettivi sono legati al miglioramento della macchina comunale - perché altrimenti le risposte non si possono dare alla città – e portare avanti tutte le progettualità che abbiamo avviato e che devono arrivare a realizzazione”, la conclusione di Magno.