A replicare alle parole pronunciate dal Procuratore Ludovico Vaccaro anche un cittadino foggiano, al momento rimasto anonimo, ma che negli anni ha partecipato attivamente alla crescita della città di Foggia. “Questa città è allo sbando”, commenta a l’Attacco. “Via Lussemburgo è diventata una vera discarica a cielo aperto. È forse questo il senso civico di una città senza regole. Non vi è una strada che non presenti gli stessi problemi. Naturalmente l'assenza di quel senso civico che manca e che non tutti sanno che si rivela come un boomerang sulla salute di tutte le persone, comprese di chi produce poi questi stessi fenomeni.
“Mi chiedo a che servano i proclami se poi alle chiacchiere sterili fatte nei corridoi delle stanze del potere non si passa ai fatti con azioni deterrenti e risolutive per ognuno nei suoi ruoli. Per non parlare della microcriminalità che la fa da padrona in tutte le strade con furti di ogni genere, ordine e grado. Si registra quotidianamente l’assenza totale di quella vigilanza da parte di tutti i livelli istituzionali che indirettamente favoriscono questi fenomeni senza il benché minimo apporto alla prevenzione”.
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“Non basta un buon Procuratore o chissà quale organo istituzionale se ognuno resta isolato nel proprio percorso”, denuncia. “E’ oggi più che mai indispensabile fare sistema. Diventare squadra, dove ognuno trova la giusta collocazione e si interseca con gli altri. Tempo fa mi capitò di chiedere ad un autorevole uomo delle istituzioni il suo pensiero sul destino del capoluogo daunio. Se, in base alla sua esperienza, ci siano ancora margini entro cui è possibile intervenire al fine di recuperarlo e farlo diventare civile sul piano sociale e appetibile e attrattivo sul lato economico. Cosa mi ha risposto? Che Foggia non la salva neanche Gesù Cristo! Al che gli ho detto se non era troppo riduttivo del potere di Gesù”.
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I problemi che attanagliano Foggia sono tanti. “Sulle bici elettriche scorrazzano per le vie senza rispetto, correndo sui monopattini in due e certe volte anche in tre alla volta”, prosegue l’amareggiato cittadino. “Per non parlare poi della limitata libertà di indossare una catenina, di portare una borsa a tracolla o sul sedile della propria macchina. E se fortunatamente arrestati vengono poi rilasciati un attimo dopo e tornano a delinquere. Diciamoci la verità: a Foggia non si può nemmeno uscire per andarsi a vedere un buon film al cinema. Nell’area antistante la Città del cinema c’è una costellazione di voragini pericolose. Se ci finisci dentro sei obbligato a chiamare il carro attrezzi. Platone diceva che quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. Allora non vi è che una strada, la tirannia per ristabilire i poteri. La magistratura in questo è la sentinella della democrazia”.