Era stata fissata nella settimana prima di Natale dall’ormai ex direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, l’apertura del nuovissimo pronto soccorso del Deu, dipartimento dell’emergenza urgenza dell’Azienda ospedaliera. Ma prima che questo attesissimo evento potesse avere luogo, un vero e proprio tsunami giudiziario ha investito i vertici dell’ospedale e non se ne è più fatto nulla.
Eppure la necessità dell’attivazione del nuovo plesso è impellente, come dimostra anche la conferenza dei servizi tenutasi il 15 dicembre a cui hanno preso parte i direttori delle unità operative di area medica e chirurgica e la direzione strategica rappresentata da Michele Ametta, direttore dell'ospedale pro-tempore dopo gli arresti domiciliari di Dattoli, avvenuti il 13 dicembre.
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Nel corso della riunione sono state riproposte le criticità rispetto al modello organizzativo ipotizzato presso la nuova sede del pronto soccorso, dovute alla assoluta carenza di personale medico, emerse anche durante le interlocuzioni avute con il dg il 10 dicembre. Dattoli nel corso di quella riunione aveva espresso la volontà di evitare che all'interno del pronto soccorso del Deu si costituisse un'area grigia per sospetti Covid e quindi a rischio di contagio per l'intero stabilimento, nel quale si è rilevata peraltro una difficoltà logistica dovuta alla presenza di un solo ingresso.
Per questo motivo, l’idea di Dattoli era quella di dividere tra i due pronto soccorso i percorsi sporco e pulito: al Deu sarebbero andati soltanto pazienti con tampone negativo mentre quelli positivi o sospetti tali sarebbero transitati verso un'area Covid identificata presso la vecchia sede del pronto soccorso.
Un modello organizzativo che fin da subito ha manifestato problemi legati proprio alla carenza di personale. Così la governance dell'ospedale, senza ormai il dg a dettare la linea, ha deciso di valutare altre ipotesi. Al momento le unità mediche mancanti si aggirano intorno alle 12 unità, carenza che per ora non è possibile compensare, nonostante le procedure concorsuali già espletate ma risultate insufficienti a reclutare nuovo organico.
Al termine del confronto sarebbe maturata la consapevolezza che lo sdoppiamento del pronto soccorso è impossibile da realizzare e quindi il trasferimento al Deu potrebbe avvenire utilizzando un modello organizzativo già sperimentato nel corso delle precedenti ondate, con la previsione di un doppio canale pulito e sporco e la necessaria implementazione di tutto il personale di area medica chirurgica che supporti con turni specifici il personale del pronto soccorso nel percorso Covid free.
Per questo, già a partire da gennaio, la direzione sanitaria dovrà predisporre una turnazione con il coinvolgimento dei medici di tutto l'ospedale a cui verrà richiesto un carico di lavoro mensile di 60 turni da 6 ore e 30 turni da 12 ore. Questi medici di supporto dovranno garantire assistenza per pazienti posizionati nelle aree di osservazione breve intensiva (Obi) e pazienti già inquadrati in pronto soccorso e destinati al ricovero.
Ma già montano i primi malumori tra i professionisti, molti dei quali non vedono di buon grado la decisione assunta. "I medici non sono dei tuttologi - trapela dai corridoi dell'ospedale -, non si può chiedere a specialisti impegnati in altri campi di gestire i casi molteplici e variegati che arrivano in emergenza urgenza".
Nei prossimi giorni parte dei medici contrari alla scelta potrebbero assumere decisioni e iniziative per contrastare il provvedimento. Intanto la vigilia di Natale ha visto un nuovo momento critico per il vecchio pronto soccorso del Riuniti che già di prima mattina era congestionato con lunghe file di ambulanze all'ingresso, in attesa di sbarellare i pazienti. Peraltro sarebbe risultata scoperta la postazione medicalizzata della città, priva del medico, con la presenza soltanto dell'autista il quale non è potuto intervenire per i quattro codici rossi che si sono presentati in quella giornata.
Zone Transition
Zone Transition
Più volte è stata evidenziata dagli osservatori e dagli addetti ai lavori la necessità di attivare con celerità il pronto soccorso del Deu ma finora questo non è avvenuto, anche se a quanto pare è tutto pronto. Fino a qualche giorno fa si parlava di attivarlo a gennaio, poi la data è slittata a febbraio e ancora sarebbe stata spostata ulteriormente in avanti nel tempo. Non è dato sapere quali siano le ragioni effettive che ancora fermano l'apertura del nuovo pronto soccorso, qualcuno immagina che il presidente della Regione Michele Emiliano voglia prima sistemare le cose nella governance per poter fare dell'apertura del pronto soccorso anche una piccola vetrina.