Foggia, revocata la gara per realizzare la modernissima area pedonale del Riuniti

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Addio al progetto di riqualificazione di viale Pinto a Foggia, il Policlinico ha revocato la gara, bandita nel 2019 per eseguire i lavori che avrebbero contribuito a cambiare il volto dell’ospedale del capoluogo, trasformando il polo sanitario più importante del nord della Puglia in una vera e propria cittadella della salute.

“La città nella città”, venne definita dall’allora direttore generale Vitangelo Dattoli illustrando i “4 passi” che la Regione aveva pianificato per rilanciare l’immagine di Foggia, anche attraverso il Riuniti. L’operazione fu particolarmente pubblicizzata e lo stesso governatore Michele Emiliano venne più volte a Foggia per seguire l’avanzare dei 4 passi.

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4 passi, ovvero 4 items per il restyling dell’ospedale: urbanistica, immobili, dotazione organica e università.

I lavori su viale Pinto si inseriscono nelle operazioni di urbanistica che hanno portato già dal 2019 a trasformare l’arteria cittadina in una area pedonale, inglobata nello spazio ospedaliero. Ci fu uno specifico protocollo tra ospedale e Comune di Foggia, con il quale l’ente locale rinunciò alla gestione della strada per poter permettere un nuovo e diverso utilizzo.

“Non potevo sopportare il transito di bus e mezzi all'incrocio dei due presidi – aveva dichiarato a febbraio 2019 il Sindaco Franco Landella -. La situazione era inqualificabile per l'assistenza sanitaria e così ho ceduto all’ospedale via Pinto. Un provvedimento urbanistico che garantirà l’efficienza dei servizi e dell'assistenza sanitaria”. Per sopperire alla perdita della strada si pensò all’Orbitale che dovrebbe assicurare al Policlinico di essere inserito in un contesto agevole di viabilità verso le principali direttrici di interesse nazionale e regionale e lo stesso aeroporto.

“Realizzeremo un quartiere ad altissima tecnologia. Tutto è già progettualizzato e in alcuni casi cantierizzato. Prima dell'estate speriamo si possa giungere ad un impianto complessivo di rigenerazione urbana, finanziato per 3 milioni di euro”, annunciò nella stessa occasione Dattoli.

L’intervento di riqualificazione aveva come elemento essenziale, anche estetico oltre che funzionale, proprio la reinterpretazione dell’asse centrale di viale Pinto che sarebbe dovuto diventare strada-piazza di ricucitura al fine di rendere gli Ospedali Riuniti un nucleo unitario, di collegamento tra le due aree del polo ospedaliero e di cerniera tra la città e il periurbano.

“La strategia di mobility management che si propone per il nuovo assetto dell’area degli Ospedali Riuniti promuove azioni finalizzate alla riduzione del traffico veicolare, con conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico, fornendo prospettive di grande interesse per lo sviluppo sostenibile di un importante polo attrattore della città. Il nuovo sistema di mobilità prevede la realizzazione di una nuova viabilità pedonale, di un percorso ciclabile, di nuovi accessi all’area ospedaliera, di un’elisuperfice con percorso preferenziale ai mezzi di primo soccorso, di percorsi dedicati al trasporto in autoambulanza e a percorsi dedicati per mezzi di soccorso straordinari.

La strada sarà lambita, da entrambi i lati, da spazi verdi e piazze, luoghi pensati per essere vissuti con un’identità e vita propria. Elementi caratterizzanti saranno anche degli specchi d’acqua, pensati in punti strategici non solo per rendere l’ambiente più congeniale dal punto di vista percettivo, ma soprattutto funzionale per mitigare le temperature nel periodo estivo. Tra le varie funzioni, sarà previsto anche uno spazio dedicato ai bambini con un piccolo parco giochi”, illustrò Dattoli presentando il progetto.

Da allora viale Pinto non è più carrabile, con parecchi disagi per i residenti del quartiere come più volte riferito su queste colonne ma consolava il fatto che l’intera città ne avrebbe tratto prestigio e bellezza. Fu lo stesso archistar Francesco Karrer, su l’Attacco, a promuovere l’operazione cittadella della salute, sua la firma in calce al progetto di restyling del Policlinico, che si inseriva peraltro nel Piano urbanistico generale di Foggia, curato dallo stesso professionista.

Dell’intera operazione urbanistica al momento è stata portata a termine solo la realizzazione dei due nuovi parcheggi di circa complessivi 800 posti auto e dell’elisuperficie.

Quanto a viale Pinto invece sfumano le ultime speranze. E’ infatti di questi giorni la delibera del commissario straordinario Giuseppe Pasqualone con cui l’Azienda revoca la gara dal valore di 1,2 milioni di euro.

A dire il vero la procedura era regolarmente partita, come aveva detto Dattoli ed erano arrivate le offerte di 8 operatori.

Ma “ad oggi – rileva l’attuale governance dell’ospedale - non risulta intervenuta l’aggiudicazione né la proposta di aggiudicazione né, invero, risultano aperte le buste tecniche e le buste economiche. E’ di palmare evidenza che, per cause non prevedibili al momento dell’adozione del provvedimento di indizione della gara, la situazione di fatto risulta drasticamente mutata a cagione delle ricadute economiche negative a seguito delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria globale derivante dalla diffusione del virus Sars-CoV-2 nonché per l’effetto della grave crisi internazionale causata dai fatti avvenuti ed in corso in Ucraina.

In relazione agli appalti pubblici di lavori il legislatore è intervenuto a più riprese per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici”.

Incremento di prezzi che però “rende obiettivamente inadeguato il quadro economico di progetto, suscitando serie perplessità circa l’effettiva rimuneratività delle offerte pervenute, che peraltro oggi non sono più vincolanti per gli offerenti considerato che sono spirati i 180 giorni fissati per legge, con tutti i conseguenti rischi relativi a ritardi nelle lavorazioni, cattiva esecuzione delle opere e potenziali contenziosi”.

Zone Transition

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E non essendo l’ospedale vincolato a portare a termine la procedura, l’ha revocata. Non è chiaro se sulla decisone abbiano influito le indagini che la magistratura aveva avviato su quattro gare bandite dal Policlinico, una delle quali era proprio quella per appaltare i lavori di riqualificazione di viale Pinto. La procedura cade nel vuoto proprio come è successo per le altre coinvolte nell’inchiesta: decadute quelle sulle 8 sale operatorie e per l’efficientamento energetico. Ha invece portato agli arresti domiciliari (poi revocati) Dattoli la gara per l’elitrasporto organi. Tra un paio di settimane si saprà se i giudici disporranno o meno il rinvio a giudizio gli indagati.

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