“Il dottor Adriano Salvatori ha perfettamente ragione e sono d’accordo con l'analisi che fa: la carenza di medici nel Pronto Soccorso è drammatica e serve una modifica della legge che regola le assunzioni. Ma vorrei precisare che io in qualità di consigliere regionale ho presentato una mozione in consiglio, votata all'unanimità, con la quale abbiamo impegnato la giunta regionale a promuovere davanti al governo proprio quell'idea proposta dal dottore: ovvero di eliminare l'obbligo di specializzazione per i medici nei Pronto Soccorso”,
così Antonio Tutolo commenta le dichiarazioni del medico del 118 rese ieri su queste colonne a fronte del nuovo avviso urgente pubblicato dal Policlinico Riuniti di Foggia per far fronte alla carenza di personale nel Pronto Soccorso, avviso che, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe non essere risolutivo considerati i corto circuiti del sistema.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
“Quantomeno – rimarca Tutolo - sarebbe da eliminare l'assurdità che i medici del 118, vale a dire quel personale che consente di tenere aperto il 90% dei Pronto Soccorso, non possono partecipare ai concorsi a tempo indeterminato per quegli stessi Pronto Soccorso, perché non hanno i requisiti. In altre parole: si può fare il medico del Pronto Soccorso per 3, 4, 5 o 10 anni, anche tutta la vita con contratto a termine ma non può essere assunti a tempo indeterminato in quel posto. Ho chiesto proprio di cambiare la norma in tal senso e magari di prevedere almeno che un medico che abbia prestato servizio nel Pronto Soccorso per 3 anni possa essere assunto a tempo indeterminato.
Al momento li perdiamo i medici del 118 perché non avendo un contratto a tempo indeterminato, sono precari e la maggior parte sono nelle graduatorie dei medici di medicina generale e non appena si libera un posto, vanno via. Possibile che il legislatore non si renda conto di questa schizofrenia? Accolgo quindi con favore l'invito del dottore, con il quale sono così d'accordo che ho fatto già, con gli stessi contenuti, un passaggio in consiglio regionale circa 7-8 mesi fa. Ora si devono svegliare il legislatore e i parlamentari che probabilmente non hanno capito il dramma che si sta vivendo nella sanità della Regione Puglia”.
E non solo, il problema è diffuso, in tutte le regioni ci sono difficoltà e carenze di medici di Pronto Soccorso. “A dire il vero i medici sono pochi dappertutto, non solo nei Pronto Soccorso – ha aggiunto il consigliere lucerino -. Un altro caso preoccupante ad esempio è quello che riguarda gli anestesisti: sono stati ridotti gli interventi chirurgici per i malati, anche oncologici, perché non ci sono anestesisti in numero sufficiente, c’è gente che chiede la raccomandazione per un’operazione, siamo alla follia. Si chiuderanno reparti, Pronto Soccorso e interi ospedali perché mancano i medici, se ne rende conto chi insiste con il numero chiuso nelle facoltà di medicina e con borse di specializzazione assolutamente insufficienti?
I genitori italiani che hanno mezzi economici adeguati finiscono per mandare i figli che hanno l’ambizione di diventare medici in quei Paesi in cui non c'è il numero chiuso nelle università, ad esempio in Romania, Albania e Bulgaria. Quegli stessi medici che poi vengono ad esercitare qui. Una assurdità”.
A tal proposito Tutolo ha presentato l’anno scorso una legge che però avrebbe bisogno di copertura finanziaria, quindi di una precisa volontà politica, che affronta il tema della mancanza dei medici. “Tutti sanno che i consiglieri regionali hanno dei collaboratori, a ogni consigliere, ogni anno viene riconosciuto un budget di spesa per queste figure professionali.
Personale che io ritengo assolutamente utile, infatti con questa proposta di legge non ho voluto fare assolutamente populismo ma chiedo di parametrare la spesa che dispone il consiglio regionale per i collaboratori e altri servizi dei consiglieri con la spesa che la Regione sopporta per le borse di specializzazione. Se spendiamo 3 milioni di euro l'anno per i collaboratori dei consiglieri, non dobbiamo spenderne di meno anche per le borse di specializzazione, considerato che i medici sono quantomeno ugualmente importanti dei collaboratori dei consiglieri regionali. Eppure spendiamo 5 volte di meno per le borse di specializzazione dei medici”. La proposta è stata presentata a giugno 2021 e non è stata ancora presa in considerazione.
“Questo provvedimento determinerebbe la formazione ogni anno di un numero di specialisti in più che andrebbero a coprire i bisogni dei nostri reparti, le sanno queste cose i cittadini? Forse no. Ma io non appena mi sono insediato, ho capito che si metteva male per la sanità proprio per la mancanza dei medici e mi sono fatto portavoce di queste proposte di legge.
Zone Transition
Zone Transition
Ora servirebbe una forte volontà della politica regionale di affrontare questo problema. I medici che vanno in pensione sono in numero superiore rispetto a quelli che si formano, tutta questa edilizia sanitaria, di cui ci riempiamo la bocca, rischia di diventare un grosso sperpero di denaro pubblico perché si realizzeranno tante strutture ma mancheranno i medici per farle funzionare: che ne sarà dei grandi ospedali che stanno costruendo ma anche delle case della salute o gli ospedali di comunità, più periferici? Senza dimenticare l'assurda modifica normativa che ha allargato il bacino pazienti di un medico di medicina generale da 1000 a 1200, dettata anch’essa dalla carenza di professionisti”, ha concluso Tutolo.