“Con i soldi dei cittadini sono stati affidati incarichi illegittimi ad avvocati più o meno amici e per questo siamo orientati
a rivolgerci alla Corte dei Conti per denunciare la parcellopoli ai danni dei cerignolani”. Il sindaco Francesco Bonito spiega così le decisioni assunte rispetto alla gestione dell’ufficio legale del Comune di Cerignola da parte della disciolta giunta comunale.
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“Comprensibilmente a qualcuno, da ex amministratori a ex dirigenti, verrà più di un mal di pancia, ma non si può tacere sull’anarchia degli incarichi affidati a professionisti in spregio a ogni regola e legge dello Stato. Per questo – aggiunge il primo cittadino- abbiamo revocato in autotutela la delibera 66/2019 con la quale, in modi palesemente illegittimi, si è incaricato un professionista per la costituzione di parte civile nel processo riguardante il tentativo di corruzione più anomalo nella storia delle corruzioni, ossia quello che vede coinvolti un imprenditore e l’allora sindaco. Il professionista incaricato da Metta è stato individuato senza tener conto dei minimi accorgimenti amministrativi e tecnici, come se il Comune fosse una proprietà privata, ed è stato remunerato senza la minima attenzione agli interessi economici della collettività con parcelle esose”.
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Il sindaco Bonito aggiunge: “L’annullamento della delibera di incarico, tra l’altro, non preclude il successivo esercizio dell’azione in sede civile, che potrà naturalmente avvenire una volta accertate le responsabilità da parte dell’Autorità Giudiziaria: da questo punto di vista la nostra azione tutela perfino Metta, in quanto cittadino come tutti gli altri. La mia personale storia – osserva il sindaco – testimonia limpidamente che ho sempre condannato i malviventi, al contrario di chi invece con loro banchettava, come è noto e come descritto dallo stesso Presidente della Repubblica”. “Probabilmente – chiosa Francesco Bonito- in questi anni è passata l’idea che con i soldi pubblici si potesse fare qualsiasi cosa, ma adesso ci teniamo a far passare un’altra idea: quei soldi indebitamente spesi devono rientrare nelle casse del Comune direttamente dal conto corrente di chi li ha utilizzati male”.