Come lui nessuno. Almeno fino ad oggi. Francesco Bruno è l’unico atleta di Capitanata che può vantare il record di tre partecipazioni a tre diverse edizioni dei Giochi olimpici. Ad Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012 il foggiano ha sempre risposto presente nel tiro a segno, confermandosi un vero e proprio specialista della disciplina. Concentrazione, freddezza, precisione: tutti requisiti che non hanno mai difettato all’ex atleta delle Fiamme Gialle, che ha iniziato a tirare dall’età di 15 anni sospintovi dal padre, che aveva una predilizione particolare per il poligono. E che quando nelle gare che contano stava per tirare, chiudeva gli occhi prima dello start, forse per riportare alla mente le gesta dei suoi beniamini: il russo Mikhail Nestruev e il ceco Martin Tenk.
Bruno a Foggia ci è praticamente solo nato, ha sempre vissuto nel trevigiano, dove si è anche allenato. Il suo sogno era quello di vincere le Olimpiadi, ma tre presenze di fila non sono state sufficienti per centrare il traguardo. E così alla fine si è dovuto accontentare della conquista della medaglia d'oro in Coppa del Mondo a Monaco di Baviera nel 2003, suo miglior risultato in carriera.
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Tenace e pignolo, il finanziere foggiano ha vinto anche i Giochi del Mediterraneo ad Almeria in Spagna nel 2005, ma all’attivo ha anche tre titoli italiani individuali, oltre a una serie di medaglie mondiali, come quella a squadre del 2006 di Zagabria, ed europee. Ad una carriera insomma più che lusinghiera è mancato il sigillo di un metallo olimpico.
Foggia gli ha regalato i natali, ma poi Francesco Bruno è andato a vivere a Villorba, la sua seconda casa. Giovanissimo, ad appena 20 anni, ha vinto 3 medaglie nelle gare juniores ai Mondiali di Barcellona ‘98: un argento nella pistola 25 metri a squadre, un bronzo nella pistola 50 metri a squadre, e un altro argento nella pistola 10 metri aria compressa a squadre.
Dopo la conquista del bronzo nella gara di pistola 10 metri aria compressa agli Europei di Győr del 2004, alle spalle del russo Michail Nestruev e del bulgaro Tanju Kirjakov, a 26 anni ha partecipato ai Giochi olimpici di Atene 2004, sia nella pistola 10 metri aria compressa sia nella pistola 50 metri, piazzandosi rispettivamente 17º con 578 punti, e 12º con 556, e in entrambi i casi non qualificandosi alla finale a 8.
Quindi nel 2005 è stato argento nella pistola 50 metri agli Europei di Belgrado, dietro al russo Boris Kokorev, e oro nella pistola 10 metri aria compressa ai Giochi del Mediterraneo di Almería. Successivamente ai Mondiali di Zagabria ‘06 ha vinto un bronzo nella pistola 50 metri a squadre, chiudendo dietro a Cina e Russia, e l'anno successivo ha conquistato il bronzo nella pistola 50 metri agli Europei di Granada ‘07, concludendo la sua gara dietro a Tanju Kirjakov e al russo Vladimir Gončarov.
A 30 anni Bruno ha quindi preso parte alla sua seconda Olimpiade, Pechino 2008, gareggiando soltanto nella pistola 50 metri, e piazzandosi 19º con il punteggio di 554, non riuscendo a centrare la finale. Quattro anni più tardi ha poi partecipato per la terza volta ai Giochi, a Londra 2012, ancora in entrambe le gare di pistola 10 metri aria compressa e pistola 50 metri, chiudendo rispettivamente 29º con 574 punti, e 24º con 553, e non qualificandosi in nessuno dei due casi per la finale.
Nella prima serie di dieci colpi realizzerà 99, a un punto dalla perfezione. Nella seconda 95, poi nella terza su di nuovo sino a 97, a un tris di tacche dal paradiso. Poi, però, la stanchezza avrebbe iniziato a farsi sentire, forse più mentale che fisica, e sarebbe cominciata la discesa: 96 punti nel quarto turno, appena 93 nell'incubo del quinto e 94 nella resa dell'ultimo.
L'anno successivo Bruno sarà argento nella pistola 50 metri ai Giochi del Mediterraneo di Mersin 2013, piazzandosi dietro al turco Yusuf Dikeç, poi oro agli Europei di Osijek 2013 nella pistola 50 metri a squadre. Nel 2015 ha vinto un argento nella pistola 50 metri agli Europei di Maribor 2015, arrivando dietro al portoghese João Costa.
Zone Transition
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Ai Giochi avrebbe potuto fare meglio, Bruno. Soprattutto a Pechino, dove alla vigilia veniva dato fra i favoriti. Ci fosse riuscito sarebbe entrato di diritto nella galleria degli indimenticabili. Ma anche così merita solo e soltanto applausi. “Ho iniziato nel 1993, mio padre aveva questa passione e un pomeriggio mi ha portato con lui al Poligono di Foggia - ricorda spesso Bruno -. Il mio più grande pregio? Non mollare mai, anche quando non sono in perfette condizioni tecniche o fisiche”.