Si è parlato già su queste stesse colonne dell’ultimo Consiglio comunale svoltosi a Manfredonia nella serata di giovedì 17 marzo scorso e della presenza di numerosi ‘ospiti’: europarlamentari (uno), deputati, assessori e consiglieri regionali, consiglieri provinciali (una), ai quali si è aggiunto telefonicamente – grazie al ‘ponte’ creato dal Sindaco - il presidente regionale Emiliano.
A distanza di alcuni giorni, però, non si avverte preoccupazione tra la popolazione. La comunità non sembra aver percepito particolari novità rispetto all’ormai annosa questione Energas e alla contrarietà già espressa nel referendum cittadino del novembre 2016. Gli argomenti di cui si dibatte, piuttosto, sono principalmente due: le assenze e le ragioni della seduta in sessione straordinaria.
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Su questo ultimo argomento, è intervenuta Giulia Fresca e ha interpellato le autorità. La consigliera di minoranza, capogruppo di Manfredonia Nuova, ha rivolto una lettera, per conoscenza al prefetto di Foggia Carmine Esposito, con la quale ha chiesto l’annullamento della seduta”.
La seduta di Consiglio, a suo dire, “è avvenuta senza alcun elemento documentale che potesse offrire una conoscenza aggiornata dello stato dell’arte e senza alcun elemento di urgenza. Tant’è che la convocazione si è dimostrata, più che un atto formale, una vera e propria presa in giro, considerato che l’annuncio era stato già dato alla stampa una settimana prima e che gli ‘illustri ospiti’ erano stati preventivamente invitati”. In ragione dei rilievi mossi, Fresca non ha partecipato al Consiglio.
Ulteriori due assenze sono state quelle della presidente del Consiglio e di un consigliere comunale dei Progressisti Dem.
Giovanna Titta, infatti, è stata sostituita nella funzione di presidente dell’assise consiliare da Giovanni Sventurato. A distanza di quattro mesi ormai dall’elezione a Sindaco di Gianni Rotice, manca l’individuazione del vicepresidente del Consiglio. Sventurato non ricopre tale incarico, appunto, pur tuttavia ha presieduto l’assemblea perché è il consigliere anziano.
Titta aveva comunque firmato la convocazione inviata con un solo giorno di preavviso, “vista l’urgenza comunicata dal Sindaco”, ma non era poi presente giovedì scorso. C’era suo padre, Cosimo Titta, che è facile trovare un po' in tutte le cerimonie pubbliche. E non solo, dice qualcuno, riferendosi ad una sua presenza costante a Palazzo San Domenico.
Non sembra casuale, comunque, che Rotice e Giovanna Titta siano stati ospiti del Frosinone Calcio, nell’occasione della gara casalinga di domenica scorsa. Il legame della presidente del Consiglio più giovane d’Italia con la giovane promessa calcistica Emanuele Cicerelli è noto, perciò l’assenza della prima potrebbe essere dovuta agli impegni del fine settimana.
Assente era anche il consigliere comunale Massimo Ciuffreda. Non è noto se abbia cambiato idea anch’egli, al pari di altri e per certi versi anche più illustri, tuttavia il consigliere dem ha sostenuto con convinzione l’insediamento Energas a Manfredonia. Fu così nell’occasione del referendum che si svolse a Manfredonia più di 5 anni fa, quindi si spiegherebbe in questo modo la sua defezione.
Tra quei poco meno di 25.000 manfredoniani che indicarono con il ‘No’ la propria opposizione all’ipotesi Energas, non poteva esserci Ciuffreda. Fino a quella domenica al voto, infatti, aveva fatto spesso la spola tra i colleghi operai della Manfredonia Vetro e il patron Diamante Menale. Fungeva da raccordo, ogniqualvolta i vertici aziendali partenopei incontravano quei lavoratori. Era un periodo oltretutto piuttosto complicato per loro, che stavano attraversando le note traversie che hanno poi portato al ‘lieto fine’ della Sisecam che ha rilevato lo stabilimento ubicato nell’area ex Enichem.
Non era tenuto a essere presente, a differenza dei succitati, ma sarebbe stato certamente interessante ascoltare anche Angelo Riccardi. È stato il Sindaco che ha promosso il referendum, così come è stato il primo cittadino che ha vissuto in prima persona il caso Energas, entrato nel vivo nel corso del suo primo mandato. Se non fossero state ragioni sufficienti, si poteva comunque pensare a lui per via dell’incarico che ricopre attualmente. Riccardi, infatti, è consigliere di staff del presidente Michele Emiliano, con delega all’Ambiente.
“Non ho partecipato perché non sono stato invitato”, risponde alla domanda postagli da l’Attacco sulla mancata partecipazione. La sensazione è quella che la sua presenza sarebbe stata scomoda per qualcuno, in virtù della damnatio memoriae a cui è stato condannato già da prima che terminasse anzitempo il suo secondo mandato.
Zone Transition
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“Anziché esprimere preoccupazioni, sarebbe preferibile darsi da fare – aggiunge -. Mi sfugge, comunque, quale fosse la ragione che ha determinato l’urgenza del Consiglio. Non ho elementi di novità che lo spieghino - conclude -, ma evidentemente deve essere un mio limite cognitivo”.